A TUTTO TONDO - Durante l'incontro con la stampa al Salone di Ginevra, Sergio Marchionne ha toccato vari temi. Per esempio, sulla Jeep Renegade ha confermato che sarà esportata anche negli Stati Uniti (come la Fiat 500X). Oltre che nello stabilimento italiano di Melfi, verrà prodotta in Brasile (dal primo trimestre del 2015), nel nuovo impianto nello stato di Pernambuco che, a pieno regime dal 2017, “garantirà profitti a due cifre”. L'investimento finanziario per la nuova piccola suv è a carico di Chrysler e Jeep, mentre la Fiat ha messo a disposizione i due stabilimenti dove la vettura verrà costruita.
SPIDER SI. MA, FORSE, NON ALFA - In attesa di conoscere il piano industriale di FCA, che verrà presentato a Detroit il prossimo 6 maggio, Sergio Marchionne ha dato alcune anticipazioni. Fra queste, la conferma del lancio alla fine del 2015 di una spider realizzata insieme alla Mazda (che sulla stessa base produrrà la prossima MX-5). Ma, non è detto che sarà un'Alfa Romeo, e sono al vaglio le ipotesi per commercializzarla con un altro marchio (forse Abarth). Non è escluso anche un ritorno in grande stile della Chrysler in Europa, con modalità tutte da definire. Infine, a metà 2016, negli Stati Uniti verrà commercializzata una nuova vettura ibrida plug-in. Alla domanda su cosa pensasse delle vetture solo elettriche, l'amministratore delegato ha risposto che l'idea è “geniale” ma, dal punto di vista commerciale e industriale, è un disastro (per via degli ingenti costi).
UNO SGUARDO FUORI DAL GRUPPO - Per quanto riguarda le vicende esterne a FCA, Sergio Marchionne ha augurato tutto il bene possibile alla nuova alleanza fra il gruppo PSA (Peugeot e Citroën) e la cinese Dongfeng. Ma, ha sottolineato, Dongfeng o no, resta il problema della sovracapacità produttiva degli stabilimenti europei. Infine, sulle vicende politiche italiane, non ha espresso un'opinione sul governo Renzi, ma ha ribadito che la Fiat è, per tradizione, filogovernativa.