DELUSIONE - Elezioni del 24-25 febbraio 2013: se cercate l’espressione “sicurezza stradale” nei programmi dei partiti principali, resterete delusi. Lo denuncia Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, in un articolo sul sito degli Amici della Polstrada (lo trovi qui). “Nessun partito ha preso in considerazione la sicurezza stradale, dimenticando che anche il risvolto economico dell’incidentalità (30 miliardi di euro) potrebbe essere degno di un’attenzione maggiore”, dice Biserni ad alVolante.it. Eppure, la materia ha il suo peso, viste le 4000 vittime all’anno sulle strade italiane, nonché i 300.000 feriti (un milione, secondo le assicurazioni, se teniamo conto anche degli incidenti non verbalizzati dalle forze dell’ordine). “Abbiamo preso visione dei programmi di Partito democratico, Lega nord, del Popolo della libertà, Movimento 5 stelle, Scelta civica Monti, Rivoluzione civile”, continua Biserni. “A seconda dei vari orientamenti, grande spazio è stato dato ai temi sociali (lavoro e welfare in particolare), economici, al fisco, alla tutela della famiglia, della persona e dell’ambiente: ma sulla sicurezza stradale c’è poco, o nulla”.
IN DETTAGLIO - Una piccola eccezione, spiega l’Asaps, è costituita dal movimento di Beppe Grillo, che fa qualche riferimento alla mobilità sostenibile e alla diminuzione delle auto nelle aree urbane. In maniera ancor più sintetica, i programmi del Popolo della libertà e della Lega nord inseriscono uno spazio dedicato alla mobilità urbana sostenibile, che dovrebbe portare anche a una riduzione di incidentalità. Interessante è il progetto “Adotta una infrastruttura”: chi finanzia un progetto infrastrutturale, inserito in un elenco stabilito dallo Stato, può detrarre dalle imposte il 90% del contributo e partecipare alle attività di controllo della realizzazione dello stesso. I programmi di Popolo della libertà e Lega nord dedicano spazio anche al tema della riduzione dei tempi della giustizia civile e penale: che, se applicata, potrebbe aiutare le vittime di incidenti stradali o i loro familiari a vedersi riconosciuti i diritti a un giusto risarcimento.
POCA AUTO - Ma la sicurezza stradale non è la sola assente nei programmi dei principali aspiranti al governo dell’Italia. Come
alVolante.it ha evidenziato
qui, sono pressoché assenti tanto il settore auto quanto le esigenze degli automobilisti. Con qualche eccezione costituita da vaghi richiami al taglio delle accise, alla mobilità sostenibile e alle energie alternative. E dire che il comparto italiano dell’auto, a cui si deve l’11% del Pil nazionale, sta attraversando la più grave crisi della sua storia.