GUARDA AL FUTURO - Il 2018 è stato un anno quasi del tutto positivo per la Skoda, che ha saputo migliorare alcune importanti voci del suo bilancio, ma non è riuscita a far crescere il guadagno lordo: è passato dai 1,611 miliardi di euro del 2017 ai 1,377 miliardi dell’anno scorso (-14,6%). Ne ha risentito il margine di guadagno lordo per ciascuna automobile venduta, passato dal 9,7% del 2017 all‘8,0% del 2018, ma questa flessione si spiega con le forti spese per gli investimenti materiali, cresciute del 22% fra 2017 e 2018: sono passate da 733 milioni a 896 milioni di euro. La Skoda ha investito 500 milioni di euro in impianti e stabilimenti e aumentato del 46,8% gli investimenti in ricerca e sviluppo, preparandosi così all’arrivo dei nuovi modelli ibridi ed elettrici: per il 2019 sono stati confermati l’utilitaria a batterie Citigo e l’ammiraglia Superb con il motore ibrido plug-in, mentre nel 2020 arriverà la suv elettrica ispirata al prototipo Skoda Vision iV. Dei 30 nuovi modelli attesi entro la fine del 2022, 10 sono ibridi o elettrici.
LA CINA TRAINA LE VENDITE - Il calo dei guadagni “macchia” un bilancio 2018 che poteva essere eccellente, perché la Skoda, che è parte del Gruppo Volkswagen, ha consegnato 1.253.700 automobili (il 4,4% in più, pari a 53.200 unità) e aumentato il giro d’affari del 4,4%, portandolo da 16,559 miliardi a 17,293 miliardi di euro. Il mercato principale rimane la Cina, dove l’anno scorso la Skoda ha venduto 341.000 auto (il 4,3% in più rispetto al 2017). La Skoda non si aspetta miglioramenti significativi nel 2019, tanto da voler portare avanti il piano di contenimento dei costi avviato ad inizio 2018, che promette un risparmio annuale di 500 milioni a partire dal 2020.

















