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Stellantis: posti di lavoro in Italia a rischio se arrivano i cinesi

Pubblicato 10 aprile 2024

Carlos Tavares ha avvertito che gli stabilimenti del gruppo nel nostro paese sarebbero a rischio nel caso in cui il governo dovesse trovare un nuovo produttore da portare sul nostro territorio.

Stellantis: posti di lavoro in Italia a rischio se arrivano i cinesi

IL BASTONE E LA CAROTA - Continua il rapporto conflittuale tra Stellantis e il governo italiano, fatto di riavvicinamenti e nuovi strappi quasi senza soluzione di continuità. Nelle sue ultime dichiarazioni, il ceo Carlos Tavares (nella foto) ha usato decisamente più il bastone della carota, avvertendo l’esecutivo che le operazioni del gruppo automobilistico potrebbero essere influenzate dalle strategie del governo sull’arrivo in Italia di un nuovo costruttore di automobili: “Se qualcuno volesse introdurre la concorrenza cinese, sarebbe responsabile delle decisioni impopolari che potrebbero essere prese”, ha detto senza mezzi termini il capo di Stellantis. Di fatto, il manager portoghese ha marchiato il territorio, lasciando intendere che l’impegno dell’azienda nel nostro paese può variare in base alle mosse del governo.

SGUARDO A ORIENTE - Non è un segreto che la premier Giorgia Meloni e i suoi ministri, in particolare quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, puntano a convincere un costruttore straniero realizzare uno stabilimento in Italia in modo da aumentare il numero di auto prodotte nel nostro paese. Si parla anche della Tesla, ma i candidati più quotati sono i marchi cinesi, sebbene negli ultimi tempi quelli che sembravano più concreti hanno preso altre strade: la BYD ha scelto l’Ungheria, mentre è di ieri la conferma che la Chery sembra intenzionata a produrre in Spagna (ne abbiamo scritto qui). Secondo Tavares, un eventuale arrivo cinese in Italia farebbe perdere a Stellantis quote di mercato e volumi di vendite: “Allora potremmo non aver bisogno di così tanti impianti come quelli che abbiamo adesso. Siamo pronti a combattere, ma in una battaglia ci sono vittime”. 

RESTIAMO IN ITALIA - Il capo di Stellantis nega però che il gruppo stia pianificando di disinvestire in Italia, nonostante stia offrendo incentivi all’esodo a molti suoi lavoratori. “Stiamo investendo molto in Italia”, ha ribadito Tavares durante un incontro con i sindacati in vista dello sciopero proclamato per venerdì. Ieri lo stesso Tavares ha inaugurato lo stabilimento nel complesso di Mirafiori per la produzione di cambi elettrificati a doppia frizione per veicoli ibridi e plug-in (qui per saperne di più): “Siamo qui per restare”, ha assicurato. L’obiettivo è ridurre i costi per rendere il gruppo più snello e incrementare i profitti, lanciando poi con un’ultima frecciatina al governo: “Molte promesse sono state fatte ai consumatori italiani per facilitare l'accesso ai veicoli elettrici, ma nonostante le promesse gli incentivi non sono ancora stati rilasciati”. 



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Ritratto di SAUZER1975
11 aprile 2024 - 16:21
Chissà come mai, gli stabilimenti francesi saranno gli ultimi a chiudere, qualora ce ne fosse bisogno.....
Ritratto di RaptorF22Stradale
12 aprile 2024 - 12:52
1
Hahaha buongiorno principesse! E per fortuna che le macchinine elettriche stanno fallendo se no... si che erano c@zzl
Ritratto di Raytheon
11 aprile 2024 - 21:26
2
Tavarez e' un manager che fa bene il suo mestiere, cioe' creare valore per gli azionisti, al momento. Se guardiamo pero' alla realta' ed alla prospettiva futura di Stellantis, dobbiamo riconoscere che: 1) e' un gruppo in cui tutti i marchi presenti, che una volta erano ben differenziati e di successo nelle rispettive nicchie di mercato, oggi rappresentano un insalata indistinta di pseudo differenti modelli che in realta' hanno in comune non solo piattaforme, batterie, motori e tecnologie, ma anche e soprattutto scarsa qualita e brutto design. Non vedo una auto del gruppo stellantis che sia "bella", i.e. con un design pensato bene, e non buttato giu' tanto per coprire un micro segmento.Forse l' Alfa Tonale si salva. Soprattutto la qualita' e la tecnologia mi lasciano perplesso. 2) Si puo' snobbare i cinesi per il fatto "che hanno successo solo facendp auto elettriche", ma attenzione, qui in Germania, gli stessi tedeschi restano a bocca aperta (... e comprano volentieri) di fronte ai modelli BYD, Polestar, Genesis etc. Anzi ora sono gli stessi costruttori tedeschi a preoccuparsi, perche' i cinesi vanno a rubare quote di mercato premium in Germania, cioe' la patria delle auto premium di alta qualita'. 3) Tesla fa fatica pure lei a contrastare la tecnologia e la qualita delle auto elettriche cinesi in Europa. 4) Quando Tavarez, che conosce bene il contesto descritto sopra, afferma che " se i cinesi faranno guerra al ribasso dei prezzi, in Europa sara' un bagno di sangue", dice una ovvieta' che tra poco purtroppo per lui si materializzera', e purtroppo anche per Tesla e per il mercato americano. Se vogliono, oggi i cinesi possono alzare il livello di qualita' e tecnologia, incluso design attraente, ed abbassare i costi ed i prezzi delle loro auto cosi da fare fallire tutti i concorrenti nel pianeta. Sembra un azzardo? Andate a vedere le economie di scala. Il mercato americano e fatto da 300 milioni di automobilisti, quello europeo da 400 milioni, quello cinese da 800 milioni +. Questo vuol dire che i costruttori cinesi, una volta colmato il gap di tecnologia e design con i costruttori europei ed americani, ora possono "metterseli nel taschino". 5) Poiche pero' la filosofia cinese da sempre e' vincere guerre commerciali senza farsi "odiare", fedeli alla ricerca perenne dell" "armonia universale", anche per evitare dazi e protezionismi, ecco che per papparsi il mercato europeo, cominciano a occupare stabilimenti chiusi o dismessi, vedi quello Nissan in Spagna. In parallelo continuano pero' ad esportare in Europa, la maggior parte delle loro auto. E questo e' veramente il sigillo ad un capolavoro di strategia. I cinesi, da un punto di vista di costi e logistica, non hanno nessun vantaggio a produrre in Europa, anche con gli incentivi locali dei governi. Lo fanno per far piacere ai governi europei, evitare dazi e protezionismi e, soprattutto, dare ai governi europei la possibilita' di vendere il loro assenso agli elettori con la giustificazione, sicuramente vera, che " i costruttori di auto cinesi creano posti di lavoro in Europa". Ma e' solamente un "bon bon" per fare accettare ai governi europei il fatto che in Europa resteranno tra qualche anno solo un paio di costruttori "premium" con radici europee, vedi Ferrari, Porsche, Lamborghini, Audi e Daimler. Il resto sparira', incluso il Gruppo Stellantis, purtroppo. E dico anche il gruppo Stellantis per un semplice motivo: non avendo in portafoglio prodotti differenziati che abbiano appeal di mercato, una volta che la guerra dei costi scoppiera', e vi assicuro che scoppiera', salvo protezionismi, le economi di scala costringeranno Tavarez & Co. a chiudere gli stabilimenti, per non perdere il capitale degli azionisti. 6) E' possibile che i cinesi, come hanno gia' fatto per Volvo ed MG, rilevino alcuni marchi oggi di Stellantis, come Fiat, Alfa o Lancia o Maserati. Ma l' ottica di queste acquisizioni sara' sempre quella di rendere accettabile qualcosa che fino a 40 anni sembrava impensabile, i.e. la fine dell' industria automobilistica europea come soggetto autonomo ed indipendente.
Ritratto di Beppe_90
11 aprile 2024 - 22:35
Ignorante fai auto intelligenti e alla portata di tutti.. vedrai che le auto cinesi nemmeno se le filano!
Ritratto di Robx58
12 aprile 2024 - 11:08
13
Il problema è il vostro e no del governo, se produci "monnezza" è chiaro che nessuno la compra!!! Guardate le auto che produce la concorrenza, noterete che voi siete indietro di 30 anni, siete riusciti a distruggere dei marchi gloriosi, non avete la cultura dell'auto, siete solo degli economisti, per voi conta solo risparmiare, non capendo che è il lusso che porta ricchezza, e no queste auto tutte uguali destinate al popolino. In 40 anni in Fiat c'è stato un solo dirigente che era veramente appassionato e conoscitore del prodotto, costui era l'ingegnere Vittorio Ghidella. il resto è solo un contorno.
Ritratto di sandro240264
13 aprile 2024 - 13:29
Ma guarda un po', questo minaccia pure... Che faccia da c..., lo sai che c'è chiudi tutto, salva gli stabilimenti francesi e in bocca ai cinesi, almeno le macchine costano di meno, bravo.... Sei proprio un bravo manager, io farei di meglio
Ritratto di AZ
13 aprile 2024 - 18:07
Minacce vergognose.
Ritratto di Jose pedro
22 aprile 2024 - 19:45
perche si dovrebbe comprare una Alfa Romeo Milano fatta in Ungheria su piattaforma francese, per fortuna esistono marchi diversi da Stellantis che gli Italiani sapranno scegliere, troppe bugie si continuano a raccontare mascherandosi dietro alla politica dopo che queste persono indegne hanno rovinato delle eccenze Italiane prendendo soldi allo stato Italiano. Il tempo dirà la verità...