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Stellantis: vola il bilancio del 2021

Pubblicato 23 febbraio 2022

Con 13,4 miliardi euro di utile, 152 miliardi di euro di ricavi e margini da marchi premium, il colosso automobilistico chiude il primo anno di vita con risultati oltre le aspettative.

Stellantis: vola il bilancio del 2021

ESPLODONO I MARGINI - Nato solo un anno fa dalla fusione tra PSA e FCA, il gruppo Stellantis chiude il 2021 con risultati finanziari da record. Dal confronto con i bilanci aggregati ottenuti dalle due case del 2020, si registra per la Stellantis una crescita dei ricavi del 14% (pari a 152 miliardi di euro) e utili quasi triplicati, pari a 13,4 miliardi di euro (erano 4,7 miliardi quelli di FCA e PSA messe insieme). Il colosso automobilistico può quindi considerare il bilancio del 2021 molto positivo, caratterizzato anche da margini decisamente elevati, se consideriamo la natura del costruttore, incline alla produzione di veicoli generalisti. Infatti, il risultato operativo rettificato (la differenza tra il valore della produzione e i costi per sostenerla) della Stellantis è quasi raddoppiato, raggiungendo i 18,8 miliardi di euro, con un margine dell’11,8% e con tutti i segmenti in profitto, superando di quasi due punti percentuali, l’obiettivo di inizio 2021 fissato al 10%.

SINERGIE CHE CREANO SOLIDITÀ - Per la Stellantis risulta positivo anche il free cash flow da attività industriali (la differenza tra il flusso di denaro in entrata, con quello in uscita), pari a 6,1 miliardi di euro, anch’esso quasi raddoppiato se confrontato ai 3,28 miliardi di euro aggregati registrati nel 2020 da FCA e PSA. Una solidità che è stata raggiunta grazie alle sinergie tra i due costruttori, che hanno permesso di generare anche benefici di cassa per circa 3,2 miliardi di euro e una liquidità per il Gruppo pari a ben 62,7 miliardi. Sulla spinta di queste ottime performance economiche, la Stellantis prevede infatti che la prossima assemblea degli azionisti approvi la distribuzione di dividendi per 3,3 miliardi di euro.

MERCATI OCCIDENTALI - La Stellantis registra su tutti i territori risultati positivi. Partendo da occidente, il colosso automobilistico mantiene stabili le consegne in Nord America: con 1,82 milioni di unità distribuite (erano 1,85 milioni nell’anno della pandemia) generano comunque maggiori ricavi passando dai 60,6 miliardi del 2020 a 69,7 miliardi di euro. Anche in Europa si evidenzia lo stesso andamento, a fronte di un lieve calo delle immatricolazioni (2,86 milioni di unità rispetto alle 2,93 del 2020) aumentano comunque i ricavi: da 56,5 a 59 miliardi di euro. In Sud America invece crescono sia le vendite che i ricavi, rispettivamente 830mila vetture (erano 560 nel 2020) e ricavi che sono impennati da 6,2 a 10,6 miliardi di euro.

MERCATI ORIENTALI E MASERATI - In positivo anche i mercati asiatici e medio orientali, aree in qui la Stellantis è meno capillare. Per quanto riguarda la Cina e la zona del pacifico il Gruppo ha consegnato 219.000 unità (erano 181.000 nel 2020) con ricavi per 3,9 miliardi (da 3,2). Progresso che si può notare anche in Medio Oriente e Africa, con 398.000 veicoli venduti (389.000 nel 2020) e ricavi passati da 4,756 miliardi di euro a 5,2. Inoltre, nella nota di Stellantis sono stati anche comunicati i dati relativi al marchio Maserati, che ritorna in utile dopo diversi anni in difficoltà. La casa nata in Viale Ciro Menotti ha infatti consegnato l 24.200 mila unità, rispetto alle 16.900 mila del 2020, che fanno crescere i ricavi da 1,37 miliardi a 2,02 miliardi, con un risultato operativo in positivo pari a 103 milioni di euro. 



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Ritratto di otttoz
23 febbraio 2022 - 11:48
maledetti...abbassate i listini...riportate le delocalizzazioni!
Ritratto di Magnificus
23 febbraio 2022 - 11:53
Ma il nostro governo non sta dando fior di milioni a questi qui?
Ritratto di Neofita
23 febbraio 2022 - 12:14
già restituiti, anche per questo motivo i risultati sono ancor più sorprendenti
Ritratto di Check_mate
23 febbraio 2022 - 12:02
Esplodono i margini, ma anche i fegati di coloro i quali avevano già bollato come fallimentare questo matrimonio. Io, personalmente, vedo segnali incoraggianti per marchi "nostrani" che non battevano colpo da un lustro buono ormai. Positivo anche che la produzione a rilento non ne abbia condizionato gli esiti.
Ritratto di Quello la
23 febbraio 2022 - 12:17
Io non sono né pro né contro a prescindere. Non reputo fallimentare il matrimonio come non ho mai guardato con ostilità o favore ai marchi nostrani. I fatti, però, sono chiari. Fiat è un'azienda minuscola che produce un paio di modelli. Su Lancia non dico nulla. Se Tonale avrà successo sarò il primo a complimentarmi, ma oggi AR vende pochissimo, nonostante le due auto in listino (due, radice quadrata di quattro, uno più uno) siano unanimemente riconosciute come auto bellissime da guidare, forse le migliori in handling. Tutta sta tirata per dire che spero che Stellantis non faccia come FCA, ovvero non tiri a campare in attesa di un acquirente, ma che produca auto di buon livello. Può farcela, oggi più di ieri perché i francesi ci credono più degli italian... degli americani. Maronn, quanto ho scritto!
Ritratto di Check_mate
23 febbraio 2022 - 13:11
Esatto quello la, proprio perché ormai FCA pareva essersi bloccata nella sua eterna stasi, che ritengo altamente proficuo questo matrimonio. Me lo auguro vivamente
Ritratto di giulio007
23 febbraio 2022 - 14:36
La parte economico-societaria con la parte riguardante i prodotti spesso non sono in stretta correlazione. Infatti FCA è anni che ha i conti a migliorare, ma come prodotti stanno sempre più sparendo rispetto alla concorrenza.
Ritratto di Check_mate
23 febbraio 2022 - 17:36
Certamente. Volendo fare dell'ironia, l'assenza di investimenti ingenti non genera spesa, quindi tutto quello che vendono è grazie ad investimenti fatti anni addietro già ampiamente ammortati, quindi tutto quello che ne deriva è guadagno. Ripeto, sono ironico e "semplicistico" :)
Ritratto di giulio 2021
23 febbraio 2022 - 19:31
giulio007 : probabilmente hai ragione, Stellantis a parte qualche utilitaria sta sparendo rispetto alla concorrenza, eppure i conti, per gli azionisti volano.
Ritratto di giulio007
23 febbraio 2022 - 19:45
Quale utilitaria?
Ritratto di Trattoretto
23 febbraio 2022 - 13:55
Ma lo capito che o no che li soldi li fanno con gli stabilimenti fuori dall'Italia? Che, coi costi che ci sono qui, per cavarsi fuori un becco di un quattrino devono fare i salti mortali?
Ritratto di Ferrari4ever
23 febbraio 2022 - 16:13
1
No non lo capisco, perché non si capisco cos’hai scritto.
Ritratto di Trattoretto
23 febbraio 2022 - 17:37
Correttore aggressivo + mancanza dell'opzione modifica del campo
Ritratto di Lorenz99
23 febbraio 2022 - 14:12
CI CREDO Y E PANDA DEL 2011,500 DEL 2007, E PREZZI NON CERTO DA DACIA, COSÌ SI FANNO I SOLDI, PER NON PARLARE DI PEUGEOT CHE HA ORMAI PREZZI SEMPRE PIÚ ALTI(COME ANCHE TOYOTA,HYUNDAI,RENAULT E VW DEL RESTO). E LO STATO VUOLE PURE INCENTIVARE QUESTE RICCHE MULTINAZIONALI ESTERE....QUINDI IL PIANO È DOVREMO LAVORARE PER PAGARE BOLLETTE DI CASA E AUTO E SE AVANZA QUALCOSA MANGIARE...
Ritratto di giulio007
23 febbraio 2022 - 14:33
Ma se non sai nemmeno una nozione basilare come quella che sconti applicati una Ypsilon e soprattutto una Panda le paghi meno / molto meno di una Sandero, che è la meno costosa delle Dacia. Provare a dare lezioni di socioeconomia, urlando, è l'ultima cosa che dovresti.
Ritratto di Sdruma
23 febbraio 2022 - 15:15
3
Ovvio come azienda adesso è spaventosa, il settore veicoli commerciali leggeri praticamente da monopolio, nel lusso hanno un margine di penetrazione assurdo o comunque di ottimo spessore; come generalisti ne hanno più loro in seno al gruppo che concorrenti; la parte America nord-sud con RAM va bene e hanno eccellenti margini da Jeep un pò in tutto il mondo, anzi, credo che RAM-Jeep-Professional siano i brand in seno più performanti. Comprare azioni Stellantis è come possedere un portafoglio diversificato già di suo. A! Non dimentichiamo le numerose finanziarie interne, vere macchine da soldi. Basta pensare che da quando esiste Stellantis, il costo medio ad azione è sempre intorno i 20 dollari; prendiamo un altro colosso che si è affacciato in occidente da poco (tanto decantato a Mestre) la Geely, azienda che finchè è rimasta in seno alla Cina viaggiava sui 30 dollari, ora, dopo i risultati deludenti delle ultime acquisizioni, non riescono a sfondare i 18 dollari. la solidità di certe aziende europee, è praticamente inarrivabile. Poi che manchi prodotto su molti brand, bhè, parliamo della sezione Italiana ovviamente, non certo di quella Francese che è molto meglio strutturata della nostra da ormai 5 anni buoni. Ovvio che queste trasformazioni le vedremo nei brand nostrani prima o poi, ma produrre in Italia ora, con i costi di energia alle stelle e 0 centrali nucleari... non avrebbe alcun senso.
Ritratto di giulio007
23 febbraio 2022 - 16:22
Già l'articolo era una bastonata per giulio2021. Con la tua aggiunta sul calo di valore in borsa di una cinese potrebbe "auto" implodere nell'anima. Anche se, come atteggiamento di facciata, continuerà a riprendere con la tarantella di Norvegia, Australia, MG, Nio, le Jeppette. Oltre alle Peugeottine che 10 anni fa, ti dirà, vendevano 400 miliardi di auto all'anno in Cina e ora non più di qualche migliaio...
Ritratto di giulio 2021
23 febbraio 2022 - 19:17
Non hanno nessun margine sul premium, se non intendi per premium i solito suvvoni e pickup che vendono negli USA, ma solo negli USA, che però vende anche Hyundai, Toyota, GM, Ford etc etc, quindi per loro sono auto medie non premium, i soldi li hanno fatti gli azionisti, non investono molto sulla ricerca, basta leggere lo stesso articolo da altre fonti, per i cinesi lasciamo stare, perchè Geely con un soffio fa volare via Stellantis, certo gli azionisti in Cina hanno guadagnato di meno.
Ritratto di giulio007
23 febbraio 2022 - 19:44
Qualcuno dei loro manager ti ha per caso sussurrato all'orecchio che hanno bisogno di premium per fare margini e sopravvivere? Prima di rispondere ricorda che il 99% della produzione di auto cinesi a marchio nazionale si sostengono da anni / decenni grazie alle sole lowcost, o per loro auto al massimo generaliste che da noi comunque lo stesso low cost sarebbero.
Ritratto di Tu_Turbo48
23 febbraio 2022 - 17:31
Il fegato del troll teutonico Panamera il denigratore per eccellenza dei marchi Stellantis, sarà sicurammente esploso dopo aver letto quest'articolo. Perché secondo la sua mente da persona incompetente, dovrebbero fallire con tutti i loro prodotti che propongono sul mercato, che sempre secondo lui saranno esclusivamente soltanto dei flop. Come al solito i troll sono i primi che falliscono sbagliando in tutto, altro che Stellantis.!!!
Ritratto di giulio 2021
23 febbraio 2022 - 19:21
Sono molto vicini al fallimento, se uno legge l'articolo da altre fonti: guadagni incredibili per gli azionisti già miliardari e quasi zero ricerca e sviluppo, se fosse corrispondente al vero non avremmo Audi BMW e Mercedes che dominano nel premum, Tesla e sempre i tedeschi + coreani e cinesi nell'elettrico, lasciamo stare il resto del mondo che è meglio etc etc, che poi gli azionisti abbiano piene le tasche è un'altro discorso, però se devo comprare un'utilitaria come un'auto di lusso difficilmente è una Stellantis: e non parlo per me.
Ritratto di america
23 febbraio 2022 - 17:57
7
Da investitore (non automotive) mi posso solo che complimentare per l'ottima mossa. Da appassionato di auto potrei soffermarmi sul fatto che le auto potrebbero costare il 10% in meno e comunque ci guadagnerebbero (ma questo non vale solo per il gruppo Stellantis...)
Ritratto di giulio 2021
23 febbraio 2022 - 19:23
Cioè facendo un semplicissimo esempio, la Casa di via Ciro Menotti cioè la Maserati ha fato un buon risultato rispetto al 2021 cioè 26.000 auto, ecco le auto che fa Audi in un giorno o poco ci manca, da lì dovremmo partire, va bene Peugeot, per il resto: Fiat e Jeep solo in Italia, premium ditemi dove lo vedete etc etc.
Ritratto di giulio007
23 febbraio 2022 - 19:34
Dagli tempo. Stanno lavorando per arrivare un domani allo stratosferico risultato di ben 175, unosettecinque, auto vendute complessivamente in un mese in Europa, se possibile tutte concentrate nella sola Norvegia. Capite! Come vendere gelati agli esquimesi prima che una rondine faccia primavera anche se non ci sono più le mezze stagioni.