INTOPPO - L’aumento dell’Imposta provinciale di trascrizione per chi compra un’auto nuova subisce uno stop: il decreto del ministero dell’Economia per l’ok definitivo, previsto per il 28 giugno, non è arrivato. Il rincaro dell’Ipt, che si paga sui passaggi di proprietà, contenuta nel decreto sul federalismo fiscale regionale, era stato approvato il 31 marzo dal Consiglio dei ministri, ma non sarà effettiva finché non arriverà il provvedimento attuativo. Addirittura, alla Camera, è stato approvato un ordine del giorno che chiede di fermare il rincaro. In ogni caso, vietato farsi illusioni: potrebbe trattarsi di un intoppo temporaneo. Anche perché il federalismo procede spedito per quanto riguarda la tassa sulla Rc auto: leggi qui per saperne di più.
IPOTESI PEGGIORE - Se invece il ministero dell’Economia dovesse dare, nei prossimi giorni, il via libera al rincaro dell’Ipt, lo scenario potrebbe essere questo: chi acquista un’auto nuova non pagherebbe più un’Ipt variabile a seconda della Provincia (da 151 a 196 euro); l’imposta verrebbe calcolata in base alla potenza del motore espressa in kW. Ossia: fino a 53 kW, tra 151 e 196 euro; oltre questa soglia, andrebbe moltiplicato ogni kW per un valore tra 3,5 e 4,6 euro. Più o meno come per l’usato. Un esempio? A Milano per una Fiat 500 1.4 16V (100 CV/74 kW) si sborserebbero oltre 340 euro, 144 in più di prima. E maggiore la potenza della vettura, più pesante diventa la batosta.