LA SUA SECONDA VOLTA - Non è la prima volta che portiamo la
Subaru WRX STI (
guarda il video qui sotto), “figlia dei rally” al Ring: con la versione precedente (
qui il video), dotata della stessa potenza dichiarata, grazie alla pista libera e al “traffico” quasi inesistente staccammo un tempone (8’01”), mentre in questa occasione con pista in condizioni decisamente peggiori, abbiamo soprattutto avuto modo di verificarne il margine di sicurezza e l’efficacia con asfalto ad aderenza critica. Si tratta di una sportiva per “uomini veri”, dura e pura, a suo modo estrema perché realizzata senza compromessi e senza sottostare alle esigenze del comfort, ma privilegiando soltanto l’efficacia sui percorsi tortuosi o in pista. Una vettura che, prima di essere portata al limite, si fa “dare del lei” ma che poi, anche quando si comincia a conoscerla, va sempre condotta con decisione.
BOXER E INTEGRALE - Come la precedente Impreza, la Subaru WRX STI è equipaggiata con un quattro cilindri boxer 2.5 turbo capace di erogare 300 CV a 6000 giri e di una coppia massima di 407 Nm a 4000 giri. La potenza viene scaricata attraverso un cambio manuale a sei marce rinforzato per restituire un miglior feeling al pilota. Migliorata anche la rigidità del telaio grazie all’aggiunta di acciai ad alta resistenza, funzionali al contenimento dei pesi. Rivista la geometria (con bracci anteriori in alluminio) e la taratura delle sospensioni mentre lo sterzo ha ora un rapporto più diretto. La trazione integrale Subaru Symmetrical All Wheel Drive, che in condizioni normali invia fino al 59% di coppia sulle ruote posteriori, prevede un differenziale centrale con tre modalità automatiche d’intervento, più una manuale (con la quale è possibile scegliere uno dei sei livelli di bloccaggio disponibili). È stato inoltre introdotto, come parte integrante del controllo di stabilità e trazione (programmabile su tre diverse impostazioni), l’Active Torque Vectoring che migliora l’inserimento in curva frenando la ruota anteriore interna.
PRESTAZIONE PENALIZZATA - Insomma, “tanta roba”. Peccato soltanto che, come abbiamo già avuto modo di raccontare nel report del test di Audi S3 e Seat Leon Cupra (che abbiamo provato in comparazione alla giapponese per il nostro mensile alVolante), nei giorni della nostra trasferta al Ring la Nordschleife non fosse nelle migliori condizioni a causa di una precedente manifestazione dedicata alle auto d’epoca, che hanno vaporizzato olio un po’ dappertutto. Dunque, a causa dell’asfalto scivoloso, nonostante l’equilibrio e l’efficace trazione integrale, i tempi che abbiamo spuntato sono stati al di sotto di quelli del vecchio modello. Comunque la nuova Subaru WRX STI ha saputo “metterci una pezza”: il miglior tempo spuntato è stato di 8’08”4, mentre quello videodocumentato (ricordiamo che, per questioni tecniche e pratiche, non è stato possibile viaggiare sempre con le telecamere installate a bordo per tutti i 20 giri effettuati con questa vettura), è quello che compare dopo l’ultimo ponte: 8’30”4.