PROVE DI SUV - Non una, non due ma ben tre concept car: è la proposta dell’indiana Tata per il Salone di Ginevra. La Tata Hexa (qui sopra) è una suv dalle linee squadrate che poggia su grandi cerchi in lega da 19 pollici. Chiamata a svelare la futura direzione stilistica dei suv del marchio, è lunga 476 cm, larga 189 e alta 178 cm ed è in grado di ospitare 6 passeggeri su tre file di sedili rivestiti in pelle. Sotto il cofano c’è un diesel 2.2 L Varicor 400 da 156 CV e 400 Nm di coppia abbinato ad un cambio manuale o a un automatico a 6 rapporti. La trazione è integrale di tipo on demand.
UN PIZZICO DI PEPE - La Tata Bolt Sport (qui sopra) è la versione “spinta” della Bolt Revotron 1.2T. Grazie al turbocompressore di dimensioni maggiori, alla rimappatura della centralina e al nuovo impianto di scarico, il 1.2T eroga 122 CV e 170 Nm di coppia. L’assetto ribassato, l’impianto frenante potenziato e la diversa rapportatura del cambio manuale a 5 completano il quadro. Sul piano estetico, la Bolt Sport si distingue per la griglia distintiva, i cerchi in lega da 17 pollici, i paraurti specifici, le minigonne laterali e il tettuccio apribile.
UNO SGUARDO AL FUTURO - La Tata ConnectNext (qui sopra), la più futuribile delle tre concept, è un’elettrica a 5 posti lunga quattro metri. L’assenza del montante centrale e l’apertura controvento delle portiere posteriori facilita l’ingresso in un abitacolo altamente modulabile: i sedili sono scorrevoli e impilabili. Un non meglio precisato sistema di climatizzazione è basato sui passeggeri anziché sull’abitacolo e non mancano “effetti speciali” come i controlli sul tunnel centrale ispirati alla rotella dell’iPod, lo specchietto retrovisore interno sostituito da uno schermo e display disseminati in ogni angolo.
IL SERVICE IN ITALIA - La Tata ha inoltre ufficializzato l’accordo con Eurasia Motor Company, con sede a Palazzolo (BS), per la gestione dell’assistenza tecnica, dell’assistenza clienti, della gestione e della vendita dei ricambi e della gestione della garanzia. Le Tata circolanti in Italia sono circa 20.000, ma attualmente manca un importatore ufficiale dopo la fine dell'accordo con la Melian.