PROFONDO ROSSO - I 22 milioni di dollari guadagnati fra luglio e settembre 2016 sono un lontano ricordo per la Tesla, che nello stesso periodo dell’anno finanziario 2017 ha registrato una perdita di 671 milioni, la più elevata all’interno di un trimestre da quando l’azienda è stata fondata (nel 2003). I risultati annunciati dal numero uno Elon Musk non arrivano a sorpresa, perché il costruttore californiano ha licenziato poche settimane fa 700 dipendenti e non ha ancora sciolto i nodi che rallentano la produzione della Tesla Model 3, diventati una sorta di rebus con grosse implicazioni a livello economico: la Tesla non può consegnare le automobili e quindi ricevere i pagamenti dai clienti, ma deve sostenere costi maggiori per l’adeguamento della fabbrica e spese extra per risolvere i problemi sorti. Secondo il sito internet Autonews, l’azienda ha speso 1,4 miliardi nel terzo trimestre dell’anno.
CONSEGNE IN RITARDO - Le difficoltà temporanee dell’azienda ruotano intorno alla Tesla Model 3, la berlina media che avrebbe dovuto far crescere le vendite ed i guadagni, alla luce del prezzo di acquisto inferiore rispetto alle più grandi Model S e Model X (circa 35.000 dollari contro oltre 62.000) e alle dimensioni più contenute. I ritardi nell’avvio della produzione della Model 3 pesa suoi conti economici: Musk aveva annunciato di consegnare 20.000 esemplari della Model 3 per dicembre ma al 2 ottobre quelli costruiti erano appena 260. L’azienda non ha spiegato il perché di questo ritardo, stando al Wall Steet Journal, i rallentamenti sono dovuti al passaggio dalla carrozzeria in alluminio rivetato (scelta per le Model S e Model X) a quella mista acciaio-alluminio della Model 3, un cambiamento che starebbe generando i problemi di avvio della produzione di cui sopra.






















