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L’ACI si propone per i test delle emissioni su strada

21 ottobre 2015

Dal 2017 una nuova regolamentazione dovrebbe prevedere anche test con la vettura in marcia su strada.

L’ACI si propone per i test delle emissioni su strada
ESIGENZA IMPRESCINDIBILE - Allo scandalo del software che cambia la regolazione dei motori diesel della famiglia EA 189 Euro 5 del gruppo Volkswagen ha fatto seguito anche una certa accelerazione della riforma delle norme che regolano le misurazioni dei consumi e delle emissioni nocive. L’orientamento diffuso è quello della necessità di adottare una formula che comprenda anche un test “in diretta” mentre il veicolo sta viaggiando su strada. Va ricordato in proposito che lo scandalo “Dieselgate” è scoppiato appunto in seguito a prove eseguite su strada con vetture che nel ciclo in laboratorio rispettano gli standard di legge. Come noto, il software incriminato ha la capacità di riconoscere quando l’auto è sottoposta al test di misurazione, modificando le regolazioni del motore quando poi tale prova è finita. 
 
ITER ARTICOLATO - La nuova normativa europea in materia deve ancora essere approvata (la Commissione europea ha presentato una sua proposta che è al vaglio dei paesi membri, prima di passare alle varie votazioni previste per il varo definitivo) e l’obiettivo è di una sua entrata in vigore a partire dal 2017. A quanto se ne sa, l’ipotesi di regolamentazione stabilirà che nella prova su strada l’auto testata dovrà rispettare limiti di emissioni superiori a quelle validi per i test al banco a rulli. In proposito pare che ci sia stata una prima proposta di fissare tale differenza con un rapporto di 1,6 volte, ma sono poi circolate indiscrezioni secondo cui tale rapporto sarebbe di 1,195, molto più severo. 
 
AUTOCANDIDATURA IN SENATO - Parallelamente alla discussione su modalità di esecuzione e standard da rispettare, si pone anche la questione di chi deve svolgere i rilevamenti. In questo quadro ieri c’è stata la autocandidatura dell’Automobile Club d’Italia, che si è detto pronto ad assumere tale l’incarico da parte dello Stato. La proposta è stata avanzata ufficialmente dal presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani nel corso dell’audizione a cui era stato chiamato davanti alle Commissioni riunite di Industria, commercio, turismo e Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato.
 
GRANDE COMPLESSITÀ - Un comunicato dell’ACI riporta che il presidente Sticchi Damiani ha sottolineato “il know how e le capacità tecniche del Club degli automobilisti oltre che la disponibilità di circuiti dove poter effettuare le prove, per le quali sarà necessario il coinvolgimento del Cnr di Napoli con i suoi laboratori specializzati, della Motorizzazione Civile e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale”. Il riferimento alla necessità del contributo di così tanti enti testimonia tra l’altro quanto siano complesse le ipotizzate procedure di misurazione “in diretta”. 
 
“VICINO ALL’USO QUOTIDIANO” - D’altra parte l’obiettivo delle autorità comunitarie - e in ultima analisi l’auspicio di tutti - è che i nuovi test offrano valori più rappresentativi della realtà rispetto a quelli attuali. E va detto che il presidente dell’ACI è stato chiaro in proposito affermando: “L’Automobile Club d’Italia si candida a svolgere prove su strada dei veicoli per il controllo dei gas di scarico con un protocollo di test il più vicino possibile al loro utilizzo quotidiano”.


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Ritratto di SINISTRO
21 ottobre 2015 - 12:48
3
Mah, speriamo sia la volta buona...
Ritratto di gaswagen
21 ottobre 2015 - 13:46
Per l'amor di Dio, pietà. L'Aci no. Chiamiamo un Istituo U.S.A. Ci costerà qual'cosa ma perlomeno saremo quasi (la perfezione non è di questo mondo) sicuri della imparzialità. Anzi a ben pensarci non ci costerebbe nulla, non dovremmo sottoporre a intercettazioni, pedinamenti, indagini e quant'altro gli esaminatori ACI. Se poi si intromettesse una qualche rivista specializzata "di riferimento", Dio ce ne scampi per davvero. Ma poi perchè non si vietano i trasferimenti di proprietà delle vetture con i motori incriminati, fino all'adeguamento alle norme? E una bella indagine sugli Euro 6 Volgaswagen. Negli U.S.A. c'è un fortissimo sospetto anche su questi. Meditare, meditare, meditare.
Ritratto di SINISTRO
21 ottobre 2015 - 15:16
3
Gira voce che vorrebbero accorparlo al PRA....
Ritratto di Highway_To_Hell
21 ottobre 2015 - 15:30
Però, affascinante: credo che un limite spostato sull'1,2 strada/rulli comprometterebbe l'esistenza (almeno in Europa) di diversi costruttori...
Ritratto di dfchigo82
22 ottobre 2015 - 08:29
Sono del parere che questi test li deve fare enti indipendenti americani dove fanno controlli severi senza guardare in faccia a nessuno... insomma bisognerebbe creare un ente come l' IIHS ('Insurance Institute for Highway Safety) che non è altro che l'euroncap americano dove i crashtest sono più severi rispetto a quelli europei... Questi test non dovrebbero fare in europa vista la corruzione... perchè l'aci sicuramente avrebbe chiuso l'occhio al gruppo vag in cambio di tangenti come è noto il caso vw con la stampa...
Ritratto di lucinotte
23 ottobre 2015 - 07:56
2
Hai centrato perfettamente ! L'ACI è un ente inutile e dannoso perché costa (a tutti i cittadini e non solo ai soci ACI) una cifra assurda per come è gestito. I test, in questo momento di civiltà e corruzione Italiana, è meglio pagarli e farli fare ad enti non Italiani. E con quello che è successo, anche non tedeschi !
Ritratto di da0a100
22 ottobre 2015 - 09:43
il problema principale sta nel fatto che un test sui rulli, per quanto ovviamente non rispecchi le condizioni stradali, se fatto secondo la norma, è sempre ripetibile, con qualsiasi veicolo ed in qualsiasi giorno dell'anno e luogo della terra... un test stradale, quando lo faccio? in agosto con 40°? a gennaio con -5°? in Italia? in Norvegia? col sole? di notte? con la pioggia? eccetera eccetera
Ritratto di paiello45
22 ottobre 2015 - 14:23
L'Aci? Quello del PRA? Appena buttato fuori dalla porta vuole rientrare dalla finestra. Nato come associazione a tutela degli automobilisti oltre al Pra, in passato era il gabelliere unico del bollo auto. Come tale, per una mia auto a cui avevo fatto il cambio di provincia, dopo anni e per svariati anni mi ha chiesto il pagamento del bollo con tutte e due le targhe. Prova di burocrazia che vessa il cittadino, altro che club!
Ritratto di giannetto
22 ottobre 2015 - 17:07
I controlli dovrebbero essere effettuati da organi imparziali e dovrebbero anche contemplare la misura degli effettivi consumi nelle singole tipologie di utilizzo; cioè i consumi in città, sulle strade extraurbane a scorrimento veloce,sulle strade di montagna e sull'autostrada con un carico standard per es. di tre passeggeri.Sarebbero oggettivamente estendibili ad ogni tipo di vettura e si potrebbe prevedere un protocollo di indicazioni di temperatura,pressione atmosferica, umidità, ecc.a cui riferire le prove.