ESIGENZA IMPRESCINDIBILE - Allo scandalo del software che cambia la regolazione dei motori diesel della famiglia EA 189 Euro 5 del gruppo Volkswagen ha fatto seguito anche una certa accelerazione della riforma delle norme che regolano le
misurazioni dei consumi e delle
emissioni nocive. L’orientamento diffuso è quello della necessità di adottare una formula che comprenda anche un test “in diretta” mentre il veicolo sta viaggiando su strada. Va ricordato in proposito che lo scandalo “
Dieselgate” è scoppiato appunto in seguito a prove eseguite su strada con vetture che nel ciclo in laboratorio rispettano gli standard di legge. Come noto, il software incriminato ha la capacità di riconoscere quando l’auto è sottoposta al test di misurazione, modificando le regolazioni del motore quando poi tale prova è finita.
ITER ARTICOLATO - La nuova normativa europea in materia deve ancora essere approvata (la Commissione europea ha presentato una sua proposta che è al vaglio dei paesi membri, prima di passare alle varie votazioni previste per il varo definitivo) e l’obiettivo è di una sua entrata in vigore a partire dal 2017. A quanto se ne sa, l’ipotesi di regolamentazione stabilirà che nella prova su strada l’auto testata dovrà rispettare limiti di emissioni superiori a quelle validi per i test al banco a rulli. In proposito pare che ci sia stata una prima proposta di fissare tale differenza con un rapporto di 1,6 volte, ma sono poi circolate indiscrezioni secondo cui tale rapporto sarebbe di 1,195, molto più severo.
AUTOCANDIDATURA IN SENATO - Parallelamente alla discussione su modalità di esecuzione e standard da rispettare, si pone anche la questione di chi deve svolgere i rilevamenti. In questo quadro ieri c’è stata la autocandidatura dell’Automobile Club d’Italia, che si è detto pronto ad assumere tale l’incarico da parte dello Stato. La proposta è stata avanzata ufficialmente dal presidente dell’ACI Angelo Sticchi Damiani nel corso dell’audizione a cui era stato chiamato davanti alle Commissioni riunite di Industria, commercio, turismo e Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato.
GRANDE COMPLESSITÀ - Un comunicato dell’ACI riporta che il presidente Sticchi Damiani ha sottolineato “il know how e le capacità tecniche del Club degli automobilisti oltre che la disponibilità di circuiti dove poter effettuare le prove, per le quali sarà necessario il coinvolgimento del Cnr di Napoli con i suoi laboratori specializzati, della Motorizzazione Civile e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale”. Il riferimento alla necessità del contributo di così tanti enti testimonia tra l’altro quanto siano complesse le ipotizzate procedure di misurazione “in diretta”.
“VICINO ALL’USO QUOTIDIANO” - D’altra parte l’obiettivo delle autorità comunitarie - e in ultima analisi l’auspicio di tutti - è che i nuovi test offrano valori più rappresentativi della realtà rispetto a quelli attuali. E va detto che il presidente dell’ACI è stato chiaro in proposito affermando: “L’Automobile Club d’Italia si candida a svolgere prove su strada dei veicoli per il controllo dei gas di scarico con un protocollo di test il più vicino possibile al loro utilizzo quotidiano”.