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Testadoro: rinasce un marchio storico italiano

Pubblicato 28 febbraio 2023

Simbolo di una cultura del fare automobili completamente artigianale, quest’antica officina di Torino è rinata dopo settant’anni di inattività grazie a un appassionato artista.

Testadoro: rinasce un marchio storico italiano

ARTIGIANALITÀ ITALIANA - È durata quattro anni appena, dal 1946 al 1949, l’avventura della Testadoro. La storia di questa piccola officina torinese, che deve il suo nome al colore dorato delle speciali testate dei motori Fiat 508 “Balilla”, realizzate mediante fusione del bronzo a cera persa, racconta di una piccola bottega e dei suoi abili meccanici e battilastra. Veri artisti del metallo in grado, con le nude mani, partendo da modelli in clay, di trasformare modelli popolari in piccoli bolidi capaci di imporsi, grazie ai loro motori maggiorati, in alcune delle più importanti gare dell’epoca.

DOPO SETTANT’ANNI, LA RINASCITA - Quei tempi romantici e appassionati, in cui al volante di piccole derivate della Fiat Topolino come la Sport, la Drin-Drin, la Marinella e la Daniela si sono fatti le ossa tanti aspiranti piloti e due futuri grandi dell’automobilismo come Elio Zagato e Nuccio Bertone, sono tornati. Dietro la rinascita della Testadoro ci sono il volto e la passione dell’artista piemontese classe ‘71 Dario Pasqualini, che ha scoperto il marchio Testadoro nel 2017 e l’ha rilevato due anni dopo, deciso a riportarlo in vita dopo quasi settant’anni di inattività.

UNA BARCHETTA NATA PER CORRERE - La prima creatura della rinata Testadoro, alla quale Pasqualini aveva cominciato a lavorare più o meno due anni fa in una piccola officina alle porte di Torino, ha visto la luce. Si tratta di una bassa e filante barchetta basata sul progetto, abbandonato nel 1951 e da allora rimasto incompiuto, di una Fiat 1100 da corsa modificata all’epoca dal costruttore torinese per gareggiare nella classe 1100 Sport Internazionale. 

RIFATTA DA CAPO, COME L’ORIGINALE - Pasqualini, che ha alle spalle studi artistici al liceo Cottini di Torino e sin da ragazzo ha amato “sporcarsi le mani” con i vecchi attrezzi del mestiere, si è occupato dell’intera progettazione del veicolo. A cominciare dal disegno della carrozzeria e dalla realizzazione del mascherone per la battitura delle lamiere, affidata agli artigiani della martelleria Giacometto di Cumiana (TO). Al telaio, costituto da una struttura di tubi in acciaio al Cromo-Molibdeno, ha lavorato invece il milanese Martino Colombo: non uno specialista “qualunque”, bensì un discendente di quel Gilberto che costruì le Testadoro degli anni ’40. A eccezione della testata Testadoro (ormai introvabile) e del basamento (prelevato da una più recente Fiat 1100 R perché l’originale era crepato), è identico a quello di una volta anche il motore Fiat “1100”, modificato con una nuova coppa dell’olio maggiorata e un coperchio valvole in alluminio progettato ad hoc.



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Ritratto di PONKIO 78
28 febbraio 2023 - 21:19
Meno male che non era “TESTADIC.ZZ..” ;-)
Ritratto di Velocissimo
28 febbraio 2023 - 21:33
Direi piuttosto Testadura
Ritratto di PONKIO 78
28 febbraio 2023 - 21:20
Comunque auto spettacolare…..
Ritratto di Ricci1972
28 febbraio 2023 - 22:05
Però il volante deve averlo rivisto lui con questa forma "modernizzata" il modello originale era completamente tondo.
Ritratto di JC
28 febbraio 2023 - 22:06
con tutto il dovuto (realmente dovuto) rispetto per il marchio e il magnifico esemplare, non posso fare a meno di notare che è l'ennesimo marchio di nicchia che va ad aggiungersi a decine di altri marchi di nicchia, nonstante la congiuntura del mercato non sia per nulla rosea, c'è qualche cosa che mi sfugge evidentemente
Ritratto di Oxygenerator
1 marzo 2023 - 11:01
Si gratta il fondo del barile termico.
Ritratto di Velocissimo
3 marzo 2023 - 22:22
D’accordissimo
Ritratto di Illuca
1 marzo 2023 - 03:14
Chapeau
Ritratto di Oxygenerator
1 marzo 2023 - 11:02
Costo ?
Ritratto di AZ
1 marzo 2023 - 15:48
Ok, ma quanto ha pagato per rilevarlo? La notizia è rilevante.