NATA IN TEXAS, APPRODATA A LONDRA - I quarantenni ricorderanno il marchio arancione dei distributori, o i gadget dei concorsi a punti. Fondata nel 1901 in Texas, la Gulf Oil era una delle “sette sorelle”, le compagnie che fino alla crisi del 1973 si spartivano il mercato petrolifero. Acquisita dalla Chevron e ceduta nel 1984 al Gruppo Hinduja, multinazionale con sede a Londra, è tornata a espandersi: presente in cento paesi, è il produttore di lubrificanti con il più alto tasso di crescita e mira a entrare per il 2020 nella top ten dell’industria petrolifera per valore, vendite e margini operativi.
RIPARTE DALL’ITALIA PER CONQUISTARE L’EUROPA - Per sviluppare questa strategia globale, l’apertura della Gulf Oil Italia a Milano è il primo passo di una nuova fase di crescita in Europa. La filiale italiana dovrà organizzare la rete di distribuzione dei propri prodotti (una gamma di lubrificanti per auto, moto e mezzi pesanti) e riproporre ai consumatori il marchio, diventato celebre con il film “La 24 ore di Le Mans” interpretato da Steve McQueen che guidava la Gulf Porsche 917 K (vettura con le insegne della compagnia) durante la competizione del 1970.
UN PIEDE IN PISTA E UNO NEL PALLONE - Il legame con le competizioni, iniziato negli Anni Sessanta con le gare di durata continua: l’azzurro e l’arancione coloreranno quest’anno il World Endurance Championship e la 24 Ore di Le Mans. Ci sono poi diverse collaborazioni tecniche: con Ian King, dieci volte campione europeo di Motorcycle Drag Racing e pilota della due ruote più potente del mondo (1500 cavalli); in Italia con l’Aprilia Racing nel Mondiale Superbike e il BMW Althea Racing di Civita Castellana. E dal 2016 la Gulf sponsorizza il Manchester United, una delle squadre di calcio più titolate.