APRE GLI ARCHIVI - La Toyota metterà a disposizione 23.740 brevetti accumulati in oltre 20 anni di ricerche sui motori ibridi, ibridi con batterie ricaricabili ed elettrici a celle di combustibile, che altre case automobilistiche potranno utilizzare gratuitamente per sviluppare i loro motori a basso impatto sull’ambiente. La casa giapponese ha deciso insomma di aprire i suoi “archivi”, che in questo ambito sono fra i più ricchi in tutta l’industria delle automobili, perché il gruppo Toyota ha lanciato nel 1997 il primo sistema ibrido Hybrid Synergy Drive (con la berlina Prius) e lo ha aggiornato fino ad arrivare alla quarta generazione, in vendita dal 2015.
CONSIGLI A PAGAMENTO - Nell’ambito di questo programma, che terminerà nel 2030, la Toyota si impegna a cedere 7.550 brevetti per i sistemi di controllo, 2.590 brevetti per i motori elettrici, 2.200 brevetti per la ricarica, 2.020 brevetti per le centraline di controllo e 1.320 brevetti per il gruppo motore cambio. A questi si aggiungono 2.380 brevetti per le celle di combustibile, che seguono i 5.680 resi pubblici nel 2015. Molti brevetti risalgono agli anni scorsi, ma la Toyota ne fornirà altri ancora in attesa di approvazione. Il costruttore giapponese fornirà inoltre supporto tecnico per adattare il funzionamento del sistema ibrido, ma in questo caso è previsto il pagamento di una commissione.
PICCOLA PARTE - La Toyota spera in questo modo di facilitare la diffusione dei motori ibridi, che al momento restano una parte ancora minoritaria di quelli venduti: nel 2018 in Italia sono state consegnate 87.032 auto ibride, una frazione rispetto a quelle totali (1.923.718).