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Toyota: niente fabbriche fino al 2016

08 gennaio 2013

Indiscrezioni e interpretazioni sulle strategie a medio termine sulle capacità produttive del maggior costruttore mondiale, per comprendere lo sviluppo dei mercati.

Toyota: niente fabbriche fino al 2016

ALLA RICERCA DI EFFICIENZA - La priorità di Toyota Motor Corporation, secondo una fonte finanziaria della borsa Nikkei, sarebbe diventata l'aumento dell'efficienza degli impianti esistenti, per ottenere maggiori margini, invece di puntare direttamente sulla crescita. Da qui la conferma che, a parte gli investimenti per fabbriche già programmate non ci sarebbero aperture di ulteriori impianti in previsione.  

MAGGIOR REDDITIVITÀ - Nessun commento ufficiale da Toyota, eppure qualche indiscrezione identifica già la data di aprile 2016 come riprese degli investimenti strutturali, mentre sono confermati gli impegni (già in corso di attuazione e previsti entro il 2013) nelle fabbriche di Indonesia e Thailandia, dove la domanda locale è in aumento. La sola precisazione indiretta, tramite un portavoce, indica che Toyota Motor Corporation si concentrerà sulla redditività degli investimenti già pianificati.
 
NON CHIUDONO LE FABBRICHE - Anche se in realtà non si tratta di una grande rivelazione - considerati i tempi - la notizia sarebbe da considerare per i contenuti non evidenti: ovvero che non ci dovrebbero essere chiusure di impianti. Infatti, attualmente tutti i costruttori sono sovradimensionati come produzione rispetto alla reale vendita di veicoli. Secondariamente, si deduce una data (il 2016) circa lo sviluppo a livello mondiale. 
 
CONDIVISIONI CON MAZDA - Però, sempre il portavoce - dovendo tranquillizzare gli investitori - ha accennato alla condivisione di strutture con alcuni concorrenti: tra queste è nota l'ipotesi di produrre fino a 50.000 vetture l'anno presso la fabbrica di Mazda Motor a Salamanca, in Messico. Ribadendo l'importanza dell'aumento dell'efficienza degli investimenti, per garantire a medio-lungo termine la crescita. La politica di investimento della Toyota Motor Corporation sarà annunciata in primavera in Giappone (dove l'anno fiscale si conclude il 31 marzo), come parte del piano di gestione globale della società. 
 
 
STRANEZZE AMERICANE - Scenari apparentemente in contrasto con i precedenti annunci di Toyota. Lo scorso novembre aveva comunicato i progetti per un nuovo stabilimento rivolto alla costruzione di motori in Indonesia. Prima ancora - la scorsa estate - di un'altra fabbrica di motori in Brasile, in un'area che si conferma il quarto mercato automobilistico mondiale. Dopo aver accennato all'aumento della capacità produttiva degli impianti esistenti negli Stati Uniti e in Canada, aumentando anche gli ordini di componenti e materie prime in Nord America.
 
SEMPRE TRE MILIONI IN GIAPPONE - Non è chiaro se tali progetti siano rivisti con le nuove comunicazioni. Di rassicurante, a livello interno, c'è la dichiarazione di Akio Toyoda, ceo (e nipote del fondatore), secondo il quale Toyota Motor Corporation avrebbe mantenuto la capacità produttiva di tre milioni di unità nelle 30 fabbriche in Giappone. E quote sempre superiori a Nissan e Honda nel mondo, dove Toyota ha 50 impianti.
 
CONTROLLO QUALITÀ - Secondo un analista la nuova visione di Toyota deriva dalla concentrazione su un maggior controllo di qualità dopo gli ultimi richiami di veri modelli per difetti di fabbricazione: "Toyota non è a caccia di redditività a breve termine, hanno preso la decisione consapevole di non muoversi rapidamente per istituire fabbriche in paesi a basso costo di produzione: è più importante per loro mantenere uno stretto controllo della qualità a lungo termine". 


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Ritratto di clips12
8 gennaio 2013 - 10:57
Aria fritta per noi utenti finali
Ritratto di Porsche
8 gennaio 2013 - 11:21
Come volevasi dimostrare. Ormai da 3 anni inseguono i tedeschi del gruppo Vw-Porsche e adesso lo comunicano in via indiretta, ma lo fanno. L'unica cosa apprezzabile dei giapponesi che almeno sono onesti, pur non ammettendo il perchè vogliano puntare su tali obbiettivi, almeno fanno passi nella giusta direzione. Mentre il resto tace e non capisce nemmeno l'importanza di lavorare sul lungo termine. Penso che una decisione del genere avvalora la mia tesi, ovvero che anche quest'anno inseguono i tedeschi, con buona pace di chi ancora pensa che vendere 4 auto in più sia un punto di forza, come prima di tutti lo credono gli americani di GM, i francesi di Reanult e per fortuna non la Fiat. Queste politiche suicide le lasciamo a chi non sa che pesci prendere ad essere buoni.
Ritratto di Zack TS
8 gennaio 2013 - 11:57
1
bello vedere che commenti solo gli articoli che ti fanno comodo per fare polemica......intanto la notizia è che toyota non chiude stabilimenti, a differenza di molte altre case che sono costrette a farlo......e sta ancora (e nonostante tutte le campagne diffamatorie made in GM-USA) davanti a un gruppo che ha 2890 marchi
Ritratto di Zack TS
8 gennaio 2013 - 11:59
1
è poi un'altra cosa....ONESTA', che per fortuna hai citato anche te.....le case tedesche non hanno certo un comportamento esemplare come toyota o comunque i marchi giapponesi
Ritratto di Porsche
8 gennaio 2013 - 12:06
per quale motivo non avrebbero un comportamento esemplare ?
Ritratto di Zack TS
8 gennaio 2013 - 12:09
1
beh mi vuoi confrontare la gestione dei richiami dei marchi giapponesi e quelli del gruppo VW, con quest'ultimi che mettono a posto le auto al primo tagliando utile facendo fare km a clienti ignari con un difetto? perché se pensi questo è meglio chiuderla qui e ti lascio alle tue convinzioni ;)
Ritratto di Porsche
8 gennaio 2013 - 12:11
richiamare auto di metà anni 90' non mi sembra proprio esemplare, anzi, mi sembra una p......
Ritratto di Zack TS
8 gennaio 2013 - 12:20
1
non mi sembra, hanno richiamato auto recenti........comunque la risposta è da bimbo fanboy immaturo, quindi come preannunciato ti lascio alle tue convinzioni ;)
Ritratto di Porsche
8 gennaio 2013 - 12:05
io non sto facendo polemica, ho detto semplicemente che le cose che ti dicevo l'altro giorno, ovvero immatricolare 4 auto in più ad un costruttore piuttosto che ad un'altro NON deve essere prioritario, per nessuno che ha l'occhio lungo. La stampa delle dichiarazioni "belligeranti" del numero uno di Vw prende solo la frase delle più auto immatricolate. Quindi fà disinformazione, e la gente superficiale dietro. Ripeto è apprezzabile il gesto di toyota, ma secondo me non è casuale. In quanto ai 2890 marchi erano aziende fallite. E' inutile che lo ripeti ad oltranza, a Vw non gli ha mai regalato niente NESSUNO, ricordatelo.
Ritratto di MatteFonta92
8 gennaio 2013 - 12:43
3
Com'è diverso quel mondo... mentre da noi si protesta per non far chiudere le fabbriche, in Giappone erano addirittura in dubbio se aprirne di nuove o no. Io comunque stimo tantissimo i giapponesi, dopo il violento tsunami in pochissimi anni hanno ricorstruito tutto quello che era andato distrutto, e la Toyota, danneggiata non poco dalla catastrofe, è ritornata ad essere la leader indiscussa nel mondo. Posso dire senza dubbio alcuno che sono fiero di tutti gli oggetti made in Japan che ho in casa!