ALLA RICERCA DI EFFICIENZA - La priorità di Toyota Motor Corporation, secondo una fonte finanziaria della borsa Nikkei, sarebbe diventata l'aumento dell'efficienza degli impianti esistenti, per ottenere maggiori margini, invece di puntare direttamente sulla crescita. Da qui la conferma che, a parte gli investimenti per fabbriche già programmate non ci sarebbero aperture di ulteriori impianti in previsione.
MAGGIOR REDDITIVITÀ - Nessun commento ufficiale da Toyota, eppure qualche indiscrezione identifica già la data di aprile 2016 come riprese degli investimenti strutturali, mentre sono confermati gli impegni (già in corso di attuazione e previsti entro il 2013) nelle fabbriche di Indonesia e Thailandia, dove la domanda locale è in aumento. La sola precisazione indiretta, tramite un portavoce, indica che Toyota Motor Corporation si concentrerà sulla redditività degli investimenti già pianificati.
NON CHIUDONO LE FABBRICHE - Anche se in realtà non si tratta di una grande rivelazione - considerati i tempi - la notizia sarebbe da considerare per i contenuti non evidenti: ovvero che non ci dovrebbero essere chiusure di impianti. Infatti, attualmente tutti i costruttori sono sovradimensionati come produzione rispetto alla reale vendita di veicoli. Secondariamente, si deduce una data (il 2016) circa lo sviluppo a livello mondiale.
CONDIVISIONI CON MAZDA - Però, sempre il portavoce - dovendo tranquillizzare gli investitori - ha accennato alla condivisione di strutture con alcuni concorrenti: tra queste è nota l'ipotesi di produrre fino a 50.000 vetture l'anno presso la fabbrica di Mazda Motor a Salamanca, in Messico. Ribadendo l'importanza dell'aumento dell'efficienza degli investimenti, per garantire a medio-lungo termine la crescita. La politica di investimento della Toyota Motor Corporation sarà annunciata in primavera in Giappone (dove l'anno fiscale si conclude il 31 marzo), come parte del piano di gestione globale della società.
STRANEZZE AMERICANE - Scenari apparentemente in contrasto con i precedenti annunci di Toyota. Lo scorso novembre aveva comunicato i progetti per un nuovo stabilimento rivolto alla costruzione di motori in Indonesia. Prima ancora - la scorsa estate - di un'altra fabbrica di motori in Brasile, in un'area che si conferma il quarto mercato automobilistico mondiale. Dopo aver accennato all'aumento della capacità produttiva degli impianti esistenti negli Stati Uniti e in Canada, aumentando anche gli ordini di componenti e materie prime in Nord America.
SEMPRE TRE MILIONI IN GIAPPONE - Non è chiaro se tali progetti siano rivisti con le nuove comunicazioni. Di rassicurante, a livello interno, c'è la dichiarazione di Akio Toyoda, ceo (e nipote del fondatore), secondo il quale Toyota Motor Corporation avrebbe mantenuto la capacità produttiva di tre milioni di unità nelle 30 fabbriche in Giappone. E quote sempre superiori a Nissan e Honda nel mondo, dove Toyota ha 50 impianti.
CONTROLLO QUALITÀ - Secondo un analista la nuova visione di Toyota deriva dalla concentrazione su un maggior controllo di qualità dopo gli ultimi richiami di veri modelli per difetti di fabbricazione: "Toyota non è a caccia di redditività a breve termine, hanno preso la decisione consapevole di non muoversi rapidamente per istituire fabbriche in paesi a basso costo di produzione: è più importante per loro mantenere uno stretto controllo della qualità a lungo termine".