PIÙ AUTO - La Toyota potrebbe aumentare la sua produzione a livello mondiale del 17% nel 2010, arrivando a 7.500.000 veicoli. Lo afferma una ricerca della Nikkei, la borsa giapponese, secondo cui la previsione riguarda la sola Toyota (in foto la recente Land Cruiser) e non gli altri marchi del Gruppo come Dahiatsu o Hino (la Casa che produce camion).
VIA DALLA CRISI - La notizia rappresenterebbe un primo segnale di uscita dalla crisi di cui la Toyota è stata una delle principali vittime per tutto il 2008 e il 2009, soprattutto a causa del pessimo andamento del mercato americano e giapponese, “piazze” di riferimento del più grande costruttore al mondo.
La Toyota tornerebbe dunque ai livelli produttivi del 2005, con una crescita rispetto al 2009, ma ancora al di sotto rispetto all'anno dei record, il 2007, quando produsse ben 9.500.000 veicoli.
Secondo la Nikkei, il numero reale di auto prodotte dalla Toyota potrebbe anche essere superiore alla previsione, perché l'analisi non tiene conto dell'impatto degli incentivi 2010 a favore dell'acquisto di auto, che molti governi stanno per varare o prorogare.
COSTI RIDOTTI - La notizia di un aumento così importante della produzione arriva quasi in contemporanea con l'annuncio, da parte del Costruttore del Sol Levante, di ridurre il costo di produzione delle sue vetture del 30% entro il 2013.
E L'AFFIDABILITÀ? - Per attuare un taglio così importante, il più grande negli ultimi dieci anni, la Toyota avrebbe chiesto ai suoi fornitori di abbattere drasticamente i prezzi di alcuni componenti, anche del 30-40%, per le auto che arriveranno sul mercato nel 2013. Sembra, inoltre, che la Casa giapponese utilizzerà materiali meno costosi.
La mossa della Toyota sarebbe finalizzata a ridurre i prezzi delle sue auto nei mercati emergenti, ma desta più di una preoccupazione perché potrebbe andare ad inficiare la proverbiale qualità costruttiva e l'affidabilità delle Toyota. La Casa giapponese sa bene che il segreto del suo successo è proprio l'affidabilità dei suoi modelli. Sembra dunque difficile che commetta l'errore di giocarsi quanto ha di più prezioso.