ALL’ORIGINE DELLA CRISI - L’andamento negativo del mercato dell’auto, sceso a livelli di oltre 30 anni fa, è al centro di una serie di prese di posizione da parte delle organizzazioni di difesa dei consumatori e dell’Automobile Club d’Italia. La Federconsumatori e l’Adusbef hanno sottolineato che una delle cause più importanti nel calo della domanda di auto è il forte aumento dei costi di esercizio. Il riferimento è agli aumenti registrati dai prezzi dei carburanti, dai pedaggi e dalle polizze assicurative Rc auto.
60 MILIARDI DI TASSE - Secondo uno studio compiuto dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori nel 2012 le spese a carico degli automobilisti sono stati pari a 481 euro nel caso di un’auto a benzina e di 538 euro nel caso di una diesel. Da parte dell’Aci l’accento viene posto invece sugli oneri fiscali sostenuti dagli automobilisti. Secondo l’Aci nel 1990 l’ammontare di questa voce era di 28,5 milioni di euro, mentre oggi siano circa 60 miliardi.
AUMENTO GENERALIZZATO - L’Aci ha esaminato poi le varie voci di spesa all’interno del calderone dei balzelli pubblici sull’auto e cose ad essa connesse. Dalle tasse ai parcheggi (questi ultimi hanno visto il loro costo quadruplicato), dalle polizze Rc auto aumentate di sei volte, alla benzina, che soltanto nell’ultimo anno è aumentata del 16%. A proposito della voce carburanti e lubrificanti, è impressionante è impressionante l’ammontare di quanto pagato dagli automobilisti come tasse gravanti su di essi: 32,5 miliardi di euro.
3.425 EURO ALL’ANNO - L’Aci ha così sottolineato che se le difficoltà economiche dettate dalla crisi sono un ostacolo per l’acquisto dell’auto nuova, è altrettanto vero che lo sono altrettanto i crescenti costi legati al possesso e all’uso dell’auto. “L’attuale drammatico crollo delle immatricolazioni che si è registrato nel 2012 - ha detto il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani - è conseguenza diretta della folle corsa dei costi per l'auto ed in particolare della pressione fiscale che negli ultimi anni è aumentata fino a sfiorare i 60 miliardi di euro, più che raddoppiando rispetto a solo venti anni fa. Sommando questo a tutti i costi di gestione per l'auto - che sono aumentati del 4.5% nel solo 2012, raggiungendo la cifra record di 3.425 euro l’anno per automezzo - si capisce perché, oltre il 52% degli italiani dichiari che non cambierà l'auto nei prossimi tre anni, come ha evidenziato l’ultimo rapporto Aci- Censis”.