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Le troppe tasse affossano auto

08 gennaio 2013

Le associazioni di difesa dei consumatori e l’Aci puntano il dito contro l’eccessivo aumento dei costi di gestione e contro la voracità del Fisco sull’auto.

Le troppe tasse affossano auto

ALL’ORIGINE DELLA CRISI - L’andamento negativo del mercato dell’auto, sceso a livelli di oltre 30 anni fa, è al centro di una serie di prese di posizione da parte delle organizzazioni di difesa dei consumatori e dell’Automobile Club d’Italia. La Federconsumatori e l’Adusbef hanno sottolineato che una delle cause più importanti nel calo della domanda di auto è il forte aumento dei costi di esercizio. Il riferimento è agli aumenti registrati dai prezzi dei carburanti, dai pedaggi e dalle polizze assicurative Rc auto.

60 MILIARDI DI TASSE - Secondo uno studio compiuto dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori nel 2012 le spese a carico degli automobilisti sono stati pari a 481 euro nel caso di un’auto a benzina e di 538 euro nel caso di una diesel. Da parte dell’Aci l’accento viene posto invece sugli oneri fiscali sostenuti dagli automobilisti. Secondo l’Aci nel 1990 l’ammontare di questa voce era di 28,5 milioni di euro, mentre oggi siano circa 60 miliardi.
 
AUMENTO GENERALIZZATO - L’Aci ha esaminato poi le varie voci di spesa all’interno del calderone dei balzelli pubblici sull’auto e cose ad essa connesse. Dalle tasse ai parcheggi (questi ultimi hanno visto il loro costo quadruplicato), dalle polizze Rc auto aumentate di sei volte, alla benzina, che soltanto nell’ultimo anno è aumentata del 16%. A proposito della voce carburanti e lubrificanti, è impressionante è impressionante l’ammontare di quanto pagato dagli automobilisti come tasse gravanti su di essi: 32,5 miliardi di euro. 
 
3.425 EURO ALL’ANNO - L’Aci ha così sottolineato che se le difficoltà economiche dettate dalla crisi sono un ostacolo per l’acquisto dell’auto nuova, è altrettanto vero che lo sono altrettanto i crescenti costi legati al possesso e all’uso dell’auto. “L’attuale drammatico crollo delle immatricolazioni che si è registrato nel 2012 - ha detto il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani - è conseguenza diretta della folle corsa dei costi per l'auto ed in particolare della pressione fiscale che negli ultimi anni è aumentata fino a sfiorare i 60 miliardi di euro, più che raddoppiando rispetto a solo venti anni fa. Sommando questo a tutti i costi di gestione per l'auto - che sono aumentati del 4.5% nel solo 2012, raggiungendo la cifra record di 3.425 euro l’anno per automezzo - si capisce perché, oltre il 52% degli italiani dichiari che non cambierà l'auto nei prossimi tre anni, come ha evidenziato l’ultimo rapporto Aci- Censis”.


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Ritratto di Sprint105
8 gennaio 2013 - 10:36
ma è così difficile far caprie ai nostri governanti che per rilanciare i consumi e l'occupazione occorre alleggerire la pressione fiscale? Se si compra di più, anche lo stato ci guadagna
Ritratto di lollo76
8 marzo 2013 - 00:17
1
e i mezzi pubblici x chi abita in un paesino come me sono inesistenti.... vergogna!
Ritratto di mecner
8 gennaio 2013 - 11:30
La politica economica dissennata e miope di questo 'inutile' governo tecnico ha prodotto questi risultati. Buon per chi (pochi/pochissimi) che lo ha appoggiato come cittadini e sostenuto in Parlamento (molti di più), come parlamentari, nella formulazione e nell'approvazione di disposizioni normative (DL, L. DLgvi, ecc) che hanno affossato ' definitivamente' questa Italia, mandando in bancarotta i cittadini ed in fallimento la maggioranza delle aziende. E, di conseguenza, anche lo Stato. Avanti così.
Ritratto di MatteFonta92
8 gennaio 2013 - 12:49
3
Beh, non è certo una novità. Con tutte le tasse, accise e altre balle varie, ormai acquistare e mantenere una qualsiasi automobile è diventato un lusso, anche se si tratta di una Dacia. Vi ricordo che l'Argentina, andata in default finanziario nel secolo scorso, si è ripresa dalla crisi non con queste misure di austerità, ma investendo nella ricerca e abbassando le tasse, in modo da lasciare ai cittadini più potere di acquisto. Se l'Italia continua così, finiremo anche peggio della Grecia. Quasi quasi vedo se mi conviene emigrare...
Ritratto di gilrabbit
8 gennaio 2013 - 12:55
..vattene. Anche a lavare i piatti ma fuori da questo stato. Una ragazza che conosco è scappata in australia e lavora come parrucchiera guadagnando il corrispettivo di 5000 euro il mese. Quì non c'è nessun futuro con 2 giovani su 3 disoccupati. Forse dire 66% mette più paura?
Ritratto di MatteFonta92
8 gennaio 2013 - 13:00
3
Le percentuali della disoccupazione giovanile le conosco, purtroppo. E dire che fino a poco tempo fa avevo anche un lavoro, ma finito il periodo di stage mi hanno lasciato a casa. Ho pensato più volte se mi conveniva andarmene da qualche parte, e so che molti giovani lo fanno, ma io sono ancora molto indeciso.
Ritratto di 911 Carrera
8 gennaio 2013 - 18:30
virtù e disgrazia, a 22 anni mi fu proposto da 1 mio vecchio capo, di andare a gestire 1 gelateria sua nelle Filippine. Dissi di NO, da figlio unico non potevo abbandonare i miei, ma se avessi avuto fratelli ci sarei andato senza nemmeno pensarci, x 8 mesi all' anno 4 liberi, ma pagati al 50%, ai tempi 1992 erano 2 milioni netti al mese, di stipendio, pensa lui quanto guadagnava, 1 milione x i 4 mesi a casa. Se trovi 1 qualsiasi possibilità VAI VIA, io, se tutto va bene, a 55 anni vado via, sperando di arrivarci bene. Ora ne conto 42 di anni. Ciao.
Ritratto di MatteFonta92
8 gennaio 2013 - 22:23
3
Anch'io sono figlio unico, ma se dovessi andare via credo che mi porterei dietro anche i miei, ma certamente non in luoghi come le Filippine... mi andrebbe bene la Germania, Inghilterra, Irlanda, al massimo il Canada. Il problema è più che altro avere il coraggio di abbandonare tutto per iniziare una nuova vita altrove, anche perché qui in Italia ho anche i miei amici e tutto il resto.
Ritratto di andvolante1
8 gennaio 2013 - 13:36
anche io ho rifletutto molto sulla cosa, ma ce anche da dire che non è facile mollare qua tutto e partire, e poi io in italia ci vorrei restare, a me l'italia piace, è governata male, ma lasciare l'italia vorrei proprio evitarlo, ma è chiaro che se si arriva al punto di non ritorno bisgnerà cercare fortuna altrove come si faceva 100 anni fa.
Ritratto di 911 Carrera
8 gennaio 2013 - 15:31
.
Ritratto di osmica
8 gennaio 2013 - 16:17
a) accise! 1935, 1956, 1963, 1968 ecc ecc! b) alle accise aggiungi il 21% di Iva c) bollo d) superbollo e) megabollo per le euro 2 f) iperbollo per le euro 1 g) arcibollo per le euro 0 h) bollino blu (se ancora obbligatorio in qualche provincia) i) revisione 65€ ogni due anni ecc ecc! E per un passaggio di proprietà??? Almeno 250€! Ma è possibile che in altri paesi un passaggio di proprietà costi 7€ (si, 7€) e viene fatto in 5 minuti?
Ritratto di Jinzo
8 gennaio 2013 - 17:14
se mi compro una macchina per me 3200€ all'anno costerebbe solo la RCA poi metti tutto il resto....quindi la vita si divide..6 mesi mangi e 6 mesi a digiuno perche devi dare soldi ai porci.... io vorrei sapere quando vi decidete di andarli a fucilare tutti...con le lamentele ci si puliscono il retto
Ritratto di maomaomeo
8 gennaio 2013 - 18:52
bisogna secondo me intanto non comprare macchine nuove , e se si puo' farne a meno.se poi uno è giovane e non ha famiglia è meglio emigrare.mi sa che la crisi peggiorerà col tempo e non c'e' futuro qui in italia..
Ritratto di lucios
8 gennaio 2013 - 19:52
4
.......e così ce lo teniamo! Povera Italia!
Ritratto di Challenger RT
9 gennaio 2013 - 01:49
Voglio proprio vedere se alle prossime elezioni ci sarà qualcuno che si impegnerà a difendere gli automobilisti, e non con promesse ma con i fatti: Abolizione di Province e Pra e dei relativi balzelli che questi enti inutili rubano su immatricolazioni e passaggi di proprietà, oltre all'abolizione del bollo regionale, del superbollo statale e alla riduzione delle accise statali e provinciali sui carburanti.
Ritratto di Giampy58
9 gennaio 2013 - 13:05
Hai perfettamente ragione Sprint105, non ci vuole certo un genio per capire queste cose elementari, si sà che il benessere di un paese è basato sul lavoro e sull'economia. Governando tassando anche l'aria che si respira sono capaci tutti, non serviva il Prof. Monti & company per questo, sarei bastato io. Ora Il Prof. è diventato l'eroe della Merkel a discapito di noi italiani che dovremo affrontare una recessione per i prossimi 10 anni. Ma possibile che noi comuni mortali riusciamo a capire certe cose e un governo di scienziati no?
Ritratto di preoccupato
9 gennaio 2013 - 16:49
Ricordo che l'Argentina usci dalla crisi,uscendo dal fondo monetario internazionale,dopo che pagò gli interessi.Ora noi grazie ai nostri politici siamo combinati peggio.Mi spiego meglio dobbiamo restituire indietro i soldini che ci hanno prestato sia la Germania,la Francia,l'Olanda,con i relativi interessi.Il nostro debito pubblico non accenna a diminuire anche dopo la cura Monti,in quanto abbiamo uno Stato spendaccione,i partiti politici che sguazzano nell'oro con i soldi pubblici,In questa prospettiva c'e' poco di essere ottimisti,la crisi dell'auto è appena cominciata,i sacrifici degli Italiani sono solo l'inizio ci vuole una rivoluzione per far cambiare le cose ,non c'e' altra scelta,saluti
Ritratto di SaverioS
9 gennaio 2013 - 16:58
Non c'e ne eravamo mica accorti ! L'Associazione a difesa dei consumatori e l'Aci possono puntare tutti i diti che vogliono (saprei io dove puntarglieli....) tanto poi ci "mangiano" pure loro, con l'automobilista!! E non dico altro
Ritratto di SaverioS
9 gennaio 2013 - 17:06
che "ronzano" intorno al mondo dell'auto e si professano a difesa del consumatore... a che cosa servono al consumatore... Se siamo arrivati a questo punto, e non riescono a tirar fuori gli "attributi" contro i/il governo vessatorio??
Ritratto di gilrabbit
10 gennaio 2013 - 16:28
con il pareggio di bilancio in costituzione si è fatto un danno irreversibile alla nostra nazione che sarà sanato solo con una rivoluzione con tutte le conseguenze. Keynes con le sue teorie ha permesso il new deal che ha fatto uscire gli stati uniti dalla profonda crisi del '29. Altri eminenti scienziati in camp oeconomico hanno detto che lo stato tramite il suo debito pubblico e la stampa di moneta può gestire l'economia. Aderendo all'euro abbiamo rinunciato a questa possibilità e lo stato che prima stampava moneta alla bisogna oggi è costretto a chiedere prestiti per pagare gli stipendi ai suoi dipendenti pagando fior di interessi facendo guadagnare personaggi eterei che nessuno conosce e che dall'interno di una stanza come la Spektre di James Bond decide della nostra vita. ASCOLTATE QUI': http://www.youtube.com/watch?v=wpzGgo1XZRo