Grazie alle nuove tecnologie, pagare il parcheggio tra le strisce blu è diventato più semplice e immediato. Infatti, oltre ai contati e alle carte elettroniche, oggi è possibile pagare la sosta anche con lo smartphone, grazie alle applicazioni. Spesso dove è consentito pagare tramite l’app sui parcometri è posizionato un QR code, che rimanda allo store (di Android o Apple in base al sistema operativo del telefono) da cui scaricare l’applicazione ufficiale. Ebbene proprio attraverso questo QR code è possibile finire vittima dei truffatori e dar loro i dati della propria carta di credito.
I ladri applicano sul QR code reale del parcometro un adesivo con un altro codice, che rimanda invece a un sito che imita la grafica dell’applicazione che si crede di usare per pagare il parcheggio. Qui, all’utente ignaro viene chiesto di inserire i dati della propria carta di credito: numero, scadenza e codice CVV (indispensabile per autorizzare i pagamenti online). Nella fretta di pagare la sosta non si nota che il sito a cui si stanno affidando gli estremi della carta di credito non è altro che una pagina di “phishing”, che sfrutta l’ingenuità del malcapitato per svuotargli il conto corrente. In passato truffe simili hanno preso di mira anche colonnine di ricarica per le auto elettriche.
Difendersi da questo genere di truffe non è particolarmente difficile, ma serve un po’ di attenzione. È importante controllare sempre da dove proviene il codice e non scansionare quelli che arrivano da fonti dubbie o non affidabili (un QR code trovato per strada è sempre da valutare con sospetto). È prudente non inserire dati personali o bancari immediatamente dopo la scansione, specialmente se si hanno sospetti sulla legittimità del codice. In caso di incertezza, è preferibile scrivere manualmente l’indirizzo del sito nel browser anziché accedere tramite QR code.