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TUC: a Torino nasce il pianale del futuro

29 settembre 2018

I giovani Ludovico Campana e Sergio Pininfarina hanno ideato una base per utilitarie con innovativi cablaggi per salvare peso.

TUC: a Torino nasce il pianale del futuro

UNA BASE, TANTI UTILIZZI - La semplicità è alla base del progetto su cui è al lavoro l'azienda torinese TUC, una piccola società fondata da Ludovico Campana e Sergio Pininfarina (figlio di Andrea e pronipote del fondatore della storica carrozzeria, nella foto qui sotto) che ha presentato ieri a Torino un telaio per citycar facile da trasformare, in grado cioè di essere adattato a seconda che l'auto sia di un automobilista privato o condivisa. Con questo progetto denominato TUC.technology si segue l'esempio di altri costruttori, che stanno cercando soluzioni economiche e facilmente modulabili per far fronte all'incremento di auto previsto nel mondo: la TUC è convinta che nel giro di pochi anni saranno 6 miliardi le persone a poter acquistare una vettura, quando due anni fa erano "solo" 2,5 miliardi.

CARROZZERIA DA PERSONALIZZARE - Il progetto TUC.technology​ ruota intorno a una piattaforma di base facile da modificare, che nei piani dell'azienda può essere personalizzata al momento dell'ordine ma anche dopo. Sul pavimento del telaio scorrono due binari trasversali, dove ancorare i sedili, mentre sulle pareti sono presenti quattro grosse fessure (due per lato) a cui fissare il volante o ad esempio un grande schermo. Questa struttura può essere facilmente modificata: con quattro sedili e un volante si può creare una tradizionale citycar, con un sedile fronte marcia e l'altro ruotato di 180 gradi aumenta il comfort per il passeggero e con due sedili sul binario più arretrato si possono allungare le gambe, una soluzione ideale per un veicolo da città con l'autopilota. La TUC ha lavorato sulla base, perché l'involucro (ovvero la carrozzeria) dev'essere realizzato dalle case automobilistiche.

CABLAGGIO UNICO - Una base di questo genere non rappresenta una novità assoluta nel mondo delle auto, dove la condivisione della piattaforma meccanica è considerata la chiave per risparmiare sui costi ed i tempi (di sviluppo e produzione). La TUC ritiene però di avere un asso nella “manica”: è un sistema di alimentazione e trasferimento dati attraverso la fibra ottica, un cablaggio innovativo per il mondo delle auto dove un solo filo alimenta i servizi di bordo (il quadro strumenti, il “clima”) e connette l'auto alla rete internet. Stando a quanto dichiarato dalla TUC, un cablaggio con la fibra ottica è più leggero e ha bisogno di meno fili rispetto a quelli odierni, che hanno bisogno di due collegamenti diversi per alimentare i servizi e far passare dati. Campana e Pininfarina stanno cercando in questo periodo una grande casa automobilistica che possa sostenere il progetto, ad oggi non ancora ultimato (lo sarà a fine 2019), con la speranza che vogliano passare ad una meccanica del genere per un nuovo modello da città.



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Ritratto di otttoz
29 settembre 2018 - 19:16
bravi...ma con l'elettrico è predisposta?
Ritratto di Scaloppo
29 settembre 2018 - 23:20
Penso che solo un'elettrica possa avere un pianale di quella forma
Ritratto di streetkiller
29 settembre 2018 - 21:59
FCA batti un colpo....
Ritratto di Gianlupo
29 settembre 2018 - 22:50
È l'età delle slide; quante ne ho viste: quanti scenari improbabili (guidare col joystick: what else?), quante caleidoscopiche sfere di cristallo... Poi, si comincia a vivere; per davvero.
Ritratto di Gianlupo
30 settembre 2018 - 12:00
"Stay hungry, stay foolish", ma non di "TUC" però! Azzerare tanti, troppi insulsi, strumentali istituti del CNR e realtà varie che spuntano come funghi attorno ai "politecnici nazionali", che s'alimentano dell'italica brodaglia gattopardesca (quella tanto deprecata ne "La meglio gioventù", per intenderci), che producono per lo più discutibili remix di cose già viste (le eccezioni ci sono, certo, ma confermano anche); questa sarebbe vera innovazione. Sbaglio? Mandiamoli a cercare investitori in Cina, in Corea del Sud, a Taiwan, in Russia, in Siria (vista la "paternità" della citazione d'apertura), in Albania (sì, Albania), ecc.
Ritratto di panda30abarth
1 ottobre 2018 - 15:25
La vedo molto sicura in caso di urti......