NO AL RINCARO - Le associazioni del settore auto fanno muro contro l’aumento dell’Imposta provinciale di trascrizione: il no arriva, fra l’altro, dall’Unrae (Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri). Che si appella alle istituzioni affinché la norma non venga approvata dal Parlamento. Come vi avevamo anticipato (leggi qui la news), il rincaro dell’Ipt (Imposta provinciale di trascrizione) sull’acquisto di una vettura nuova o usata con potenza di oltre 53 kW (72 CV) è una novità voluta dal Governo con decreto 138/2011 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 188 del 13 agosto), denominato “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”: le nuove regole diverranno definitive solo dopo la legge di conversione del Parlamento. La manovra correttiva di Ferragosto è ora al vaglio del Senato.
QUELLA VECCHIA PROMESSA... - L’auspicio delle associazioni è che si trovi “un’adeguata soluzione, in linea con l’ordine del giorno accolto nel luglio scorso dal Governo, con un impegno ufficiale a non dare seguito alla revisione parziale dell’Ipt, in attesa di una riforma complessiva prevista con la legge di stabilità”.
ALTRA BATOSTA - L’Unrae e le altre associazioni del settore automotive denunciano che il rincaro dell’Ipt non sarebbe una norma “una tantum: da mesi il settore automotive è oggetto di altri interventi fiscali, quali l’aumento delle accise sui carburanti, l’incremento della tassazione Rc auto (leggi qui per saperne di più) e la recente introduzione del superbollo”. Si tratta, spiegano le associazioni, “dell’ennesimo duro colpo per il comparto dell’auto, che più di ogni altro contribuisce in termini occupazionali, economici e finanziari al sistema-paese”. La misura varata, infatti, “causerà pericolosi effetti negativi sulle vendite di veicoli nuovi e usati e, più in generale, sullo stato di salute dell’intero settore, che negli ultimi mesi sta assistendo a una forte flessione delle vendite, come non si vedeva da oltre vent’anni”. C’è anche il rischio di “comprimere le entrate sul fronte dell’Iva, già diminuite di quasi due miliardi di euro rispetto al 2008”. L’Unrae calcola che, tra vendite di veicoli nuovi e passaggi di proprietà di usati, vengono annualmente effettuate circa cinque milioni di operazioni: “L’aumento medio derivato dalla nuova formulazione della norma sarà di circa il 50%, pari a poco meno di 1,5 miliardi di euro”. Soldi che andranno alle province. Altro che enti da sopprimere, come si era ventilato mesi fa...














