ANCORA PIÙ GIÙ - Nel 2012, in Italia verranno vendute 1.680.000 auto nuove, in calo del 4% sul 2011: è la previsione dell’Unrae (l’associazione delle case estere) annunciata nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno, appena terminata a Milano. Prosegue così la tendenza verso il basso del mercato dell’automobile: da 2.159.000 immatricolazioni del 2009, a 1.880.000 dell’anno scorso, fino alle 1.750.000 unità attese nel 2011 (vedi qui). Il calo, rispetto al 2010, è del 10,8%, e siamo ai minimi degli ultimi vent’anni. Con un mercato così depresso, una concessionaria su tre rischia di fallire entro il 2013.
DI MALE IN PEGGIO - La stima Unrae per il 2012 potrebbe essere ottimistica perché, tra i tanti fattori considerati, tiene conto anche delle previsioni della società di ricerche Prometeia che, per l’anno prossimo, parla di un pil in calo dello 0,6%. Ma proprio oggi Confindustria ha fatto una previsione ben diversa: secondo l’associazione degli industriali, nel 2012 il prodotto interno lordo italiano potrebbe ridursi addirittura dell’1,6%.
FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ - A risentire della contrazione della domanda di automobili sono soprattutto le utilitarie: favorite quando c’erano gli incentivi, stanno ora soffrendo maggiormente rispetto alle vetture più grandi e costose, con una flessione del 16,1% nel 2011 sull’anno prima. È un segno inequivocabile dello stato di difficoltà in cui versano le famiglie. Tra l’altro, calano anche gli acquisti di auto da parte degli under 29, passati dal 13,8 al 10,8% del mercato totale in solo sei anni: i giovani con un lavoro precario hanno anche difficoltà ad accedere al credito. A tale proposito, il presidente dell’Unrae, Jacques Bousquet (nella foto), suggerisce la costituzione di un fondo per prestiti a tasso agevolato, abolendo nel contempo i costi per le pratiche di finanziamento.
PRIORITÀ - Il presidente Unrae Bousquet sostiene che le azioni del governo per combattere la crisi economica “dovranno tenere conto anche di un comparto come quello dell’automobile, che dà lavoro a 1.200.000 persone, contribuisce al gettito fiscale nella misura del 16,6% e vale l’11,4% del pil”. Per dare ossigeno al settore, l’Unrae propone al governo di allentare la pressione fiscale, e di introdurre un programma triennale di tassazione parametrato alle emissioni di CO2, in modo da incentivare le vendite delle auto meno inquinanti. Inoltre, ha chiesto che una quota dei 4,8 miliardi di euro derivanti dal recente aumento delle accise sui carburanti torni al settore all’auto, sotto forma di servizi a chi guida: miglioramento delle infrastrutture e della sicurezza delle strade.
















