SERVONO I DETTAGLI - Pirateria stradale: senza denuncia contro ignoti, il rimborso è a rischio. Questa la sintesi della sentenza della Cassazione numero 7270, pubblicata l’11 maggio scorso. Dopo essere stati investiti da un automobilista che fugge dopo l’incidente, per ottenere il risarcimento da parte del Fondo vittime (interviene proprio in questi casi, sostituendosi alle assicurazioni), non basta recarsi al pronto soccorso: la vittima (un pedone o un guidatore) deve presentare denuncia contro ignoti, e il più possibile dettagliata. È la Corte suprema a dirlo: per contrastare le truffe assicurative (contro le compagnie e contro il “Fondo” vittime), la vittima deve esporre i fatti in modo chiaro e preciso, specie se è un giudice a richiederlo, magari perché ha sentito puzza di bruciato.
TRE SCONFITTE - Tutto nasce da un incidente avvenuto a Trentola Decenta (Caserta) nel 2003: un pedone, sostenendo di essere stato investito da un pirata, si reca al pronto soccorso per lievi lesioni fisiche e chiede il rimborso al Fondo vittime, che lo nega. Il cittadino fa ricorso, ma il giudice di pace, il tribunale di Santa Maria Capua Vetere e ora la Cassazione negano il risarcimento: alla base del rifiuto c’è la descrizione molto sommaria del sinistro. Una sentenza in linea con vari precedenti: vedi qui.