I volanti più strani di sempre

Ma ancora più futuribile era il volante, che ospitava tutti i pulsanti, dal comando dell’aria condizionata a quelli dei fari. La parte centrale del volante era fissa e non girava insieme alla corona, per permettere di trovare il tasto necessario più facilmente anche durante la guida. 

Pur essendo una show car progettata da Italdesign e prodotta in un solo esemplare, la Maserati Boomerang era omologata per l’utilizzo stradale. In quanto concept poteva però sperimentare soluzioni strane, come quella adottata per il posto di guida. 

Il cruscotto è stato concepito come una sorta di turbina di un jet a reazione, in cui è inserito un quadro strumenti circolare e dalla quale esce il volante a quattro razze. La corona era talmente vicina al cruscotto che si riusciva ad azionare facilmente il volante solo con il palmo della mano.

La configurazione 1+2 della Citroën Karin non è (forse) la cosa più strana di questa concept car presentata al Salone di Parigi nel 1980 e disegnata da Trevor Fiore come puro esercizio di stile.

Dal posto di guida centrale, il guidatore aveva a disposizione un volante per buona parte tondo, che però si interrompeva nella parte bassa. Il cruscotto era pieno di tasti di ogni tipo e una tastiera era posizionata al centro del volante.

La Lamborghini Athon disegnata da Bertone era una supercar cabriolet con motore V8 con una carrozzeria a cuneo che andava parecchio di moda all’inizio degli anni ‘80. 

Il suo volante, se visto da particolari angolazioni, sembrava librarsi da cruscotto come per magia. In realtà era fissato al mozzo attraverso una singola razza obliqua. Molto bello, ma decisamente poco pratico per la produzione.

Quando nel 2011 le auto elettriche sembravano ancora qualcosa di lontano nel futuro, la Honda presentò una concept car di una spider compatta con un volante altrettanto futuribile.

Più che di un volante, in questo caso sarebbe meglio parlare di uno strumento di controllo, visto che al posto della classica corona rotonda c’erano due leve verticali di ispirazione aeronautica. A detta della Honda permettevano di controllare meglio i movimenti delle ruote. 

La Mazda MX-03 è una concept realizzata dalla casa giapponese che venne presentata nel 1985 al Salone di Tokyo e aveva un motore turbo a tre rotori da 315 CV. 

Anche il volante della Mazda MX-03 aveva due leve verticali di ispirazione aeronautica, ma attraverso queste si poteva girare il volante in modo tradizionale. Il resto dell’abitacolo ricordava più un jet da combattimento che una supercar, anche grazie a un joystick per il cambio attivabile tramite un pulsante per il pollice.

La Citroën DS fu una vera innovatrice sotto molti punti di vista, a partire da quello aerodinamico e del comfort. Una vera meraviglia che ancora oggi è un oggetto ambito dai collezionisti. Una delle tante innovazioni fu il volante monorazza, il primo della storia, ideato da Flaminio Bertoni che si ispirò agli esercizi di stile dell’architetto Le Corbusier.

Il volante della DS non era solo bello ma era soprattutto più sicuro in caso di incidente perché, grazie alla sua flessibilità, riduceva i danni al torace in caso di incidente. Potrebbe sembrare molto meno estroso di altri volanti presenti in questa gallery, ma l’unico finito su un’auto di serie, diventando un elemento subito riconoscibile della DS.

Non mancavano le particolarità sulla Oldsmobile Incas, concept car del 1986 progettata dall’Italdesign: ai due posti anteriori si accedeva alzando la prima metà del tetto (parabrezza compreso), mentre le portiere posteriori si aprivano ad ala di gabbiano.

Una volta all’interno ci si trovava di fronte a un display digitale e a un volante multifunzione che aveva un’impugnatura verticale per lato e una miriade di pulsanti di controllo.

La Sibilo era nata sul telaio allungato di 10 cm della Lancia Stratos, di cui manteneva praticamente invariata la meccanica. Cambiava invece molto l’abitacolo, caratterizzato da un volante a sezione piena con una corona allungata in profondità. 

Secondo la Bertone, che aveva progettato la vettura, avrebbe dovuto garantire una migliore presa. Al centro del volante c’erano spie e comandi, mentre gli strumenti digitali erano in nicchie ricavate nella parte superiore della plancia.