SIMULAZIONE 3D - Sono lontani i tempi in cui le vetture erano disegnate e poi riprodotte solo da modelli a grandezza naturale. Oggi i costruttori impiegano anche tecniche di progettazione molto più evolute, studiate per velocizzare i tempi e ridurre i costi di sviluppo. La Volkswagen si serve del suo Virtual Engineering Lab, un laboratorio dove esperti d’informatica, scienziati e specialisti software effettuano calcoli e prove all’interno di una copia virtuale dell’auto, creata grazie a motori virtuali (simili a quelli dei videogiochi) sulla base dei dati ottenuti in fase di lavorazione: i tecnici dovranno indossare speciali visori per ritrovarsi all’interno dell’abitacolo, in maniera da capire con largo anticipo se tutto è progettato nella maniera corretta.
DOPO LA VISTA, IL TATTO - Il gruppo Volkswagen lavora da tempo con queste metodologie e ha allestito una vera e propria struttura per la progettazione digitale, coordinata dal Dipartimento IT, che promette di sveltire l’intera fase di sviluppo delle nuove auto grazie alla maggiore semplicità nel trasferimento dei dati: al giorno d’oggi tutti i componenti dell’auto sono progettati al computer, quindi sarà molto più facile trasformarli in oggetti reali per un modello di prova in scala reale. Come rivela l’azienda, inoltre, tutti i membri della squadra di sviluppo possono lavorare all’auto in contemporanea e discutere su dettagli specifici già nella fase iniziale del processo, quando negli anni scorsi era possibile farlo solo a vettura completa. I tecnici della Volkswagen intendono sviluppare ulteriormente queste tecnologie e arrivare ad un sistema che fornisce risposte al tatto, in grado di ricreare le forme e i bordi degli interni di un’auto: in questo modo sarà possibile toccare le superfici e i comandi prima che vengano realizzati fisicamente.