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Volkswagen: le auto progettate con la realtà virtuale

28 settembre 2017

I tecnici della casa tedesca lavorano su modelli virtuali a grandezza naturale, tagliando costi e tempi.

Volkswagen: le auto progettate con la realtà virtuale

SIMULAZIONE 3D - Sono lontani i tempi in cui le vetture erano disegnate e poi riprodotte solo da modelli a grandezza naturale. Oggi i costruttori impiegano anche tecniche di progettazione molto più evolute, studiate per velocizzare i tempi e ridurre i costi di sviluppo. La Volkswagen si serve del suo Virtual Engineering Lab, un laboratorio dove esperti d’informatica, scienziati e specialisti software effettuano calcoli e prove all’interno di una copia virtuale dell’auto, creata grazie a motori virtuali (simili a quelli dei videogiochi) sulla base dei dati ottenuti in fase di lavorazione: i tecnici dovranno indossare speciali visori per ritrovarsi all’interno dell’abitacolo, in maniera da capire con largo anticipo se tutto è progettato nella maniera corretta.

DOPO LA VISTA, IL TATTO - Il gruppo Volkswagen lavora da tempo con queste metodologie e ha allestito una vera e propria struttura per la progettazione digitale, coordinata dal Dipartimento IT, che promette di sveltire l’intera fase di sviluppo delle nuove auto grazie alla maggiore semplicità nel trasferimento dei dati: al giorno d’oggi tutti i componenti dell’auto sono progettati al computer, quindi sarà molto più facile trasformarli in oggetti reali per un modello di prova in scala reale. Come rivela l’azienda, inoltre, tutti i membri della squadra di sviluppo possono lavorare all’auto in contemporanea e discutere su dettagli specifici già nella fase iniziale del processo, quando negli anni scorsi era possibile farlo solo a vettura completa. I tecnici della Volkswagen intendono sviluppare ulteriormente queste tecnologie e arrivare ad un sistema che fornisce risposte al tatto, in grado di ricreare le forme e i bordi degli interni di un’auto: in questo modo sarà possibile toccare le superfici e i comandi prima che vengano realizzati fisicamente.



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Ritratto di otttoz
28 settembre 2017 - 22:12
Bene! Ci costeranno di meno!
Ritratto di GuidoFiatDal19xx
28 settembre 2017 - 22:37
Penso che le venderanno anche "virtuali". Uno mette gli occhiali, un gettone e woaw appare la plastica premium! Qui avranno un vantaggio basta che funzionino gli occhiali, il resto diventa inutile. E si sono proprio avanti..!
Ritratto di studio75
29 settembre 2017 - 10:06
5
con i metodi tradizionali occorrevano minimo due anni tra la progettazione e la realizzazione. Adesso magari vedremo un ricambio di modello ogni tre anni. dopo uno il restyling.Il consumismo sempre più spinto....manco fossero telefonini.
Ritratto di all'avanguardia della truffa2
1 ottobre 2017 - 09:02
Bastava solo un righello e la voglia di imbrogliare. Gli occhiali non nascondono la loro puzza.