PROFUMO DI CALIFORNIA - Il telaio della Volkswagen Maggiolino è stato la base negli Anni 60 per decine di dune buggy, essenziali vetturette senza tetto e portiere molto diffuse nelle spiagge californiane. La casa tedesca reinterpreta lo spirito di quei modelli con la Volkswagen ID. Buggy, un prototipo presentato al Salone di Ginevra 2019 che ricalca lo spirito delle dune buggy originali: ha una carrozzeria in alluminio, acciaio e plastica, linee essenziali e una robusta struttura di rinforzo al posto del tetto, dove sono presenti dei ganci per ancorare un tendalino parasole. I 406 cm di lunghezza sono in linea con quelli l’utilitaria Volkswagen Polo, anche se la larghezza di 189 cm fa apparire quest’auto molto ben “piazzata”, oltre a renderla stabile sui fondi a bassa aderenza.
ALL’INSEGNA DEL MINIMAL - L’interno a due posti della Volkswagen ID. Buggy è ancora più minimale, perché non ha strumenti all’infuori di un piccolo cruscotto dietro il volante. L’unica concessione alla praticità è la mensola nella plancia. I materiali scelti per l’abitacolo sono resistenti all’acqua, una caratteristica essenziale per lavare facilmente l’interno e pulirlo da sabbia, polvere e salsedine.
INNUMEREVOLI SVILUPPI - La Volkswagen ID. Buggy non è destinata alla vendita, ma è un esercizio tecnico per dimostrare la flessibilità della nuova piattaforma MEB, studiata per le auto elettriche a grandissima diffusione (come la berlina Volkswagen ID del 2020) ma adatta anche per modelli in piccola serie come una dune buggy. La “flessibilità” è una caratteristica non secondaria per la MEB, che la casa tedesca intende vendere a costruttori esterni al gruppo Volkswagen: più la meccanica si rivela flessibile, in altri termini, e maggiori sono le possibilità che altri costruttori comprino il telaio e aiutino la Volkswagen ad ammortizzare gli enormi costi di sviluppo. Le batterie da 62 kWh e il motore da 204 CV sono gli stessi annunciati per l’elettrica Seat el-Born, anch’essa basata sulla piattaforma MEB.