ARIA DI CAMBI AL VERTICE - La Volkswagen ha già cominciato a pensare alla sua prossima guida, nel senso di nuovo amministratore delegato. A darne ufficialmente notizia è stato lo stesso attuale ceo Matthias Müller (nella foto) in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt. Il manager ha specificato di aver già affrontato il tema della sua successione con il consiglio di sorveglianza, anche se il suo contratto terminerà solo nel 2020. Tanto anticipo è spiegato dallo stesso Müller, il quale nell’intervista sottolinea come per una società come la Volkswagen sia importante arrivare agli avvicendamenti al vertice con la giusta preparazione. Il giornale ha anche riportato quello che secondo Müller deve essere il profilo del candidato ideale.
IDENTIKIT DI UN CAPO - Le sue caratteristiche principali sono il possesso di un’ampia esperienza internazionale e il non essere logorato dall’azione di governance quotidiana. Questo per poter lavorare alla costruzione di nuove strategie di ampio respiro. Infine l’elemento probabilmente più rilevante: “È importante e anche un segnale per la società che il mio successore - ha detto Müller - provenga dall’interno della Volkswagen”. Un “paletto di non poco conto. In qualche modo il punto di vista di Müller è anche stato sostanzialmente dalla stessa Volkswagen. Un portavoce della società ha infatti confermato l’intervista all’Handelsblatt, aggiungendo che la società “oggi sta pensando a come posizionarsi al meglio per il futuro, e ciò comporta anche un piano per la successione al vertice”.
INTERVISTA DA INDAGATO - Dunque tutto è presentato come normale e come vuole la prassi. È però impossibile non notare come l’intervista (che il portavoce della Volkswagen con una formula abbastanza curiosa “ha riconosciuto che c’è stata”) è stata rilasciata il giorno dopo la diffusione della notizia del coinvolgimento come indagato di Müller nell’inchiesta in corso alla Procura Federale di Stoccarda per mancata informazione al mercato azionario a proposito della vicenda Dieselgate. Il giudice ha indagato Müller in quanto consigliere di amministrazione della Porsche SE, la società che detiene il 52,2% dei diritti di voto della società Volkswagen Group. Quasi che la preparazione all’avvicendamento al vertice avesse avuto un’accelerazione in caso di sviluppi imprevisti della vicenda.