FORNITORI DI TECNOLOGIA - Con una iniziativa non frequente, una trentina di aziende piemontesi della componentistica auto, hanno incontrato i rappresentanti del gruppo Volkswagen per presentare la propria produzione e recepire le esigenze specifiche del costruttore tedesco. Sede dell’incontro - chiamato Technology Day (al quale si riferiscono le foto) - una location piena di significato: i locali dell’Italdesign a Moncalieri, appena fuori la periferia sud di Torino. Il luogo è più che significativo perché dal 2009 l’Italdesign è stata acquistata dal gruppo Volkswagen, e il suo creatore, Giorgio Giugiaro, è oggi consulente di design per il colosso tedesco.
IN CERCA DI BUSINESS - Alla giornata, organizzata dall’Amma, l’associazione delle imprese metalmeccaniche torinesi, l’Anfia (l’associazione nazionale della ziende dell’automotive) e “From concept to car” (progetto di promozione dell’automotive del Piemonte), hanno partecipato Giorgio Giugiaro, sorta di “padrone di casa”, e Walter De Silva, capo del design del gruppo Volkswagen, oltre a Francisco Garcia Sanz, membro del board del Gruppo Volkswagen e Giuseppe Tartaglione, presidente e amministratore delegato di Volkswagen Group Italia.
INCONTRO DI ECCELLENZE - Da parte degli uomini Volkswagen c’è stata una esplicita e chiara manifestazione di stima per le capacità produttive e creative delle aziende italiane e piemontesi in particolare (nell’area sono circa 800 le ditte dell’indotto automobilistico). E con i programmi di espansione che l’intero gruppo ha, è inevitabile che ci sia una ricerca dei potenziali partner migliori. Da parte delle aziende piemontesi, nate in epoche in cui il committente pressoché esclusivo era la Fiat, la possibilità di avere nuovi sbocchi come il gruppo Volkswagen è un’opportunità più che ghiotta.
IPOTESI FUTURE - Nell’occasione, Giorgio Giugiaro non ha avuto problemi a esprimere qualche considerazione sulla politica industriale della Fiat. “Invece di aiutare tutti per diventare una potenza - ha detto Giugiaro a proposito del comportamento della casa torinese - ha puntato ad avere il monopolio, facendo morire i più piccoli”. De Silva (nella foto qui sopra) invece ha fatto accenni ad alcune ipotesi di iniziative Volkswagen nella zona torinese. Non per il chiacchierato acquisto della De Tomaso, perché si tratta di un progetto «ambizioso, difficile da realizzare in termini economici e produttivi», ma per qualche altra ipotesi che si presentasse: “Mai dire mai. Molto dipende dalla nostra volontà, ma anche dal territorio. Se ci invitassero a fare qualcosa e noi avessimo qualcosa da produrre qui, perché no?”