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Volvo: il casco del ciclista comunica con l'auto

29 dicembre 2014

Il sistema sarà presentato al Ces di Las Vegas e serve per prevenire una collisione molto pericolosa per il ciclista.

Volvo: il casco del ciclista comunica con l'auto
OBIETTIVO: SALVARE I CICLISTI - Evitare (o almeno ridurre drasticamente) gli incidenti tra auto e ciclisti. Questo è l’obiettivo che si è data la Volvo avviando la collaborazione con la POC (azienda svedese specializzata in caschi e sistemi di protezione per sportivi) e la Ericsson (telecomunicazioni) che porterà a presentare al prossimo Consumer Electronic Show di Las Vegas, in programma dal 6 al 9 gennaio, il primo dispositivo pensato per mettere in comunicazione chi è al volante di un’auto e, appunto, i ciclisti
 
VIA CLOUD - In pratica si tratta di un sistema che permette a entrambe le parti di essere informate in tempo reale della posizione dell’altro, con intervento automatico di eventuali allerte. Il casco del ciclista e l’auto si scambiano informazioni circa la rispettiva posizione e in caso che il sistema rilevi la possibilità di collisione viene attivato un segnale di allarme per entrambe le parti. In un display a bordo dell’automobile e sotto forma di segnale luminoso nel casco del ciclista. Le comunicazioni avvengono attraverso il mega server cloud.  
 
RISPOSTA A UNA REALTÀ DRAMMATICA - A spingere la Volvo a intraprendere lo studio e la sperimentazione del casco-salvaciclisti sono state le statistiche degli incidenti: in Europa la metà degli incidenti stradali in cui perde la vita un ciclista avviene con il coinvolgimento di un’automobile; negli Usa nel corso del 2012 49 mila ciclisti sono rimasti feriti in incidenti stradali mentre 726 hanno perso la vita in analoghe situazioni. Da questo bollettino di guerra è nata l’idea in Volvo di cercare qualche soluzione che consente di porre fine al problema.


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Ritratto di Mattia Bertero
29 dicembre 2014 - 13:34
3
Questo sistema risulterà molto utile anche nell'eventualità che in futuro la guida automatica si applicherà a tutte la auto, così il software della macchina leggerà la presenza del ciclista e controllerà la macchina a seconda del pericolo che ci sarà.
Ritratto di Paolo-Brugherio
30 dicembre 2014 - 12:31
6
Parlo per quello che vedo: a Milano e provincia ci sono moltissimi (soprattutto extracomunitari) che, di sera, girano in bici senza giubbetto catarifrangente e senza le luci obbligatorie... questo anche nelle buie strade fuori dal centro abitato! Ma quando mai questa gente si metterà un casco del genere?
Ritratto di Moreno1999
31 dicembre 2014 - 12:13
4
Anche io abito in provincia di Milano e testimonio il fatto che sabato sera, mentre finiva di nevicare, c'era la nebbia e la temperatura era sottozzero, un simpatico omino andava con la sua bici, senza casco ne luce, in mezzo alla provinciale non dotata di marciapiedi e con fossi o buche al lato. COMPLIMENTI!
Ritratto di Moreno1999
31 dicembre 2014 - 12:11
4
Perché di gente con il casco ne vedo molta....nemmeno io uso il casco ad essere onesto
Ritratto di Paolo-Brugherio
31 dicembre 2014 - 12:31
6
Beh, anche io non uso il casco quando giro in bici (per lo più su piste ciclabili), ma le luci sì: le accendo sempre quando arriva l'imbrunire... e non vado mai su statali o provinciali, men che meno col buio!
Ritratto di Moreno1999
31 dicembre 2014 - 12:59
4
Io solitamente esco in bici di sera solo in campeggio (che è talmente grande ed attrezzato che tutti vanno in bici). Qui non ci penso nemmeno, automobilisti impazziti e scarse piste ciclabili sono la causa. Meglio usarla di giorno. Che poi io piuttosto che farmi strade dove la gente passa ad 80/90 km/h fingendo di non vedere il cartello con scritto 50 anche se c'è traffico vado sui marciapiedi larghi e/o liberi. Vedere gemte non curante dei pericoli che ci sono ultimamente a sfrecciare in mezzo alla strada mi fa salire i vermi nello stomaco! Saluti e buon anno nuovo
Ritratto di karman
2 gennaio 2015 - 15:34
Questa volvo mi sa che a Napoli non riuscirà ad interagire con nessuno