ANCHE I GIGANTI CADONO - Anche l’industria automobilistica tedesca, considerata fino a poco tempo fa immune alle crisi, mostra segni di cedimento sotto i colpi della delocalizzazione e della trasformazione del settore verso l'elettrico. Dopo la Recaro, che la scorsa settimana ha dichiarato fallimento (qui la notizia), un altro storico fornitore automobilistico si trova in difficoltà. Si tratta della ZF, famosa principalmente per la produzione di cambi forniti a diverse case automobilistiche, che ha annunciato un taglio tra 11.000 e 14.000 posti di lavoro entro il 2028, su un totale di circa 54.000 dipendenti in Germania e quasi 170.000 in tutto il mondo. Il motivo principale dei tagli sarebbe l’elevato debito del gruppo, dovuto principalmente all’acquisizione del fornitore automobilistico TRW e dello specialista dei freni Wabco: gli interessi da centinaia di milioni di euro, da pagare per l’acquisto di queste aziende, starebbe togliendo fondi alla ricerca e sviluppo. Inoltre, la ZF è decisa a concentrare i suoi prossimi investimenti per lo sviluppo dei propulsori elettrici e della guida autonoma.

LICENZIAMENTI “DOLCI” - Secondo fonti tedesche, il taglio dei posti dovrebbe interessare principalmente posizioni amministrative e lavoratori esterni, colpendo in particolare le sedi di Friedrichshafen (3.000 posti), Saarbrücken e Schweinfurt (1.500 posti per entrambe). Parallelamente verranno anche chiuse altre sedi secondarie in Germania e in Europa. La ZF intende attuare i tagli attraverso fluttuazioni naturali, con programmi di pre-pensionamento e altre misure socialmente accettabili. I tagli, promette l’azienda, saranno effettuati gradualmente per permettere ai lavoratori di adattarsi al cambiamento e, eventualmente, valutare nuove prospettive di carriera.

SI PUNTA ALL’ELETTRICO - “Nonostante l’attuale situazione di mercato, una cosa è chiara: il futuro appartiene alla mobilità elettrica, continueremo a investivi in maniera importante”, ha dichiarato il ceo dell’azienda, Holger Klein. La ZF è stata fondata a Friedrichshafen da Ferdinand von Zeppelin, nel 1915, richiamando nel nome la città d’origine e il suo fondatore, padre anche dei famosi dirigibili e dei bombardieri Zeppelin Sttaken. Il principale azionista dell’azienda è la Fondazione Zeppelin, a sua volta controllata dalla città di Friedrichshafen. Attualmente la ZF gestisce 162 siti produttivi in 31 paesi del mondo. Nell’anno finanziario 2023, ha registrato vendite per 46,6 miliardi di euro.





















































































































































