IN REGOLA - Zona a traffico limitato: non ci sono scuse per non rispettare il divieto di accesso. Anche se sul retro del cartello manca l’ordinanza del sindaco, la multa è regolare. Lo ha confermato la Cassazione con la sentenza 5809, depositata il 12 aprile scorso. E il fatto che l’automobilista sia entrato più volte in poche settimane nella ztl (ha collezionato ben 33 verbali) non conta: sono valide tutte le contravvenzioni. Adesso, il ricorrente dovrà saldare il conto con il comune di Verona: circa 3.000 euro.
TERZO ROUND - A dire il vero, inizialmente il multato s’era visto annullare le contravvenzioni in secondo grado, dal tribunale di Verona, in base all’articolo 77 del regolamento del codice della strada. Ma l’amministrazione veronese l’ha spuntata in Cassazione, e qui la questione si chiude: è però necessario, chiariscono i giudici, che il comune abbia adottato un provvedimento per creare la zona a traffico limitato, copia del quale era stata prodotta dalla difesa dell’ente.