La ricarichi in una notte
La
Mercedes Classe B Electric Drive è spinta da un motore elettrico da 180 CV e 340 Nm di coppia massima, già al regime minimo. L’alimentazione è fornita da batterie agli ioni di litio (garantite otto anni) con una capacità di 28 kWh, alloggiate nel fondo della vettura, tra l’asse anteriore e quello posteriore. Il costruttore definisce questa soluzione “Space Energy”, cioè una sistemazione studiata per non sottrarre spazio ai passeggeri e ai bagagli: l’abitacolo, in effetti, è ampio, e il baule ha una capacità notevole, di 501/1456 litri contro i 488/1547 della altre versioni. Secondo la casa, la ricarica (che richiede di collegare il cavo che esce dalla parte posteriore sinistra della macchina con l’alimentazione di corrente) richiede circa 9 ore utilizzando una presa domestica di 16 ampère, ma solo tre ore da una colonnina a muro (la “wallbox”) con corrente trifase di 400 volt e 16 ampère.
In Sport è (molto) più vispa
Ma veniamo al test su strada. La Mercedes B Electric Drive, che abbiamo potuto provare in Spagna e, più recentemente, vicino a Milano, non differisce esteticamente dalle altre vetture della gamma se non per alcuni dettagli (il disegno della parte bassa dei paraurti e dei listelli sottoporta, oltre che i gusci degli specchi e le barre nella mascherina color azzurro) e per le scritte che indentificano il modello. Una volta a bordo, per partire si gira la chiave d’avviamento alla destra del volante e si sposta la leva del cambio su Drive; poi, premendo delicatamente il piede sul pedale dell’acceleratore, la macchina si muove, silenziosamente ma con una spinta decisa, molto gradevole. La sensazione è che i 7,9 secondi dichiarati per coprire il classico “0-100” siano realistici, impostando (con un tasto in basso nella consolle) il selettore dei programmi di marcia nella modalità S (Sport), che mette a disposizione la massima potenza (132 kW, 180 CV) del motore elettrico e rende più reattiva la risposta ai comandi (non è raro, in piena accelerazione, sentire slittare le ruote anteriori, anche su asfalto asciutto). Per contenere il consumo di energia elettrica, però, si possono scegliere altre due modalità: Economy ed Economy Plus. La prima limita la potenza a 98 kW (133 CV) e rende più morbido il comportamento della macchina; la seconda riduce i kW a disposizione a soli 65 (88 CV), consentendo una guida orientata decisamente al comfort (la velocità massima cala da 160 a 110 km/h). Il motore elettrico non ha bisogno di cambio: per selezionare la “retro”, la marcia avanti o la modalità parcheggio, comunque, c’è una leva a destra del volante, che simula quella del classico cambio automatico Mercedes. Facile da guidare, la Mercedes Classe B Electric Drive ha sospensioni consistenti che non la fanno piegare troppo di lato in curva (anche se i 200 kg in più rispetto alle 220 CDI a gasolio si sentono), quindi se la cava abbastanza bene anche su percorsi ricchi di curve e mantiene sempre un elevato livello di comfort.
Autonomia? Non più di 200 km
Per la Mercedes B Electric Drive, la casa dichiara un’autonomia di 200 km. Lo verificheremo con una prova su alVolante; l’impressione, durante il nostro test, è stata che il consumo dipenda parecchio dallo stile di guida e dalla quantità dei servizi attivati, come il “clima” e le luci. Del resto, con l’attuale tecnologia è difficile fare di più: il che, tuttavia, non è ancora sufficiente a permettere una diffusione significativa delle macchine elettriche (l’argomento investe anche i tempi di ricarica, ancora lunghi).
Può dialogare con lo smartphone
Di serie, la Mercedes B Electric Drive ha il “clima” automatico, sette airbag, l’Attention Assist e il radar di distanza. Tra gli optional c’è il Range Plus (col parabrezza termico) che incrementa l'autonomia dichiarata da 200 a 230 km. Sofisticato il sistema di recupero dell’energia (a quattro modalità), che sfrutta i dati raccolti dal radar del Collision Prevention Assist Plus (di serie) per migliorare l’efficienza: nel traffico viene aumentata la capacità decelerante del motore, mentre su strada libera si attiva la funzione “sailing” a risparmio energetico (viene disaccoppiato il motore). È inoltre possibile “comunicare” con la vettura utilizzando un computer o uno smartphone per verificare lo stato di carica delle batterie o per gestire l’impianto di climatizzazione.
Dieci nuovi modelli ibridi plug-in entro il 2017
A oggi, tra Mercedes e Smart, i modelli prodotti dal gruppo di Stoccarda con motore ibrido sono 11; quelli elettrici tre. La casa tedesca dichiara di investire ogni anno circa 5,6 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, il 50% dei quali destinati alle tecnologie “verdi”. L’obiettivo è di potenziare la gamma di auto ibride, puntando in particolare sulle cosiddette ibride plug-in, le vetture con motore termico (a benzina o a gasolio) abbinato a uno elettrico, e con batterie ricaricabili anche collegandole alla rete elettrica tramite cavo. Uno dei vantaggi delle ibride plug-in è l’autonomia in modalità elettrica superiore a quelle delle ibride normali, il che si traduce in circa 30-40 km a zero emissioni contro i soli 2-3 km delle altre. Nei prossimi anni l’ibrido plug-rappresenterà per la Mercedes un passaggio importante verso la grande diffusione della mobilità elettrica, tanto che già per il 2017 è prevista l’uscita di altri 10 modelli, tutti plug-in.
Secondo noi
PREGI
> Comfort. L’Electric Drive fa viaggiare comodi come le versioni con motore termico. Ma è ancor più silenziosa!
> Finiture. Materiali e accoppiamenti dei pannelli rivelano un’elevata cura costruttiva.
> Motore. L’unità elettrica, che nella modalità S Sport eroga 180 CV, fa scattare bene la pesante monovolume.
DIFETTI
> Autonomia. È il solito problema delle elettriche: i 200 km dichiarati sono già un buon risultato, ma se si vuole affrontare un viaggio un po’ lungo non sono sufficienti.
> Comandi. Quelli del “clima” e delle frecce d’emergenza sono troppo in basso nella consolle.
> Prezzo. Altro difetto tipico delle auto elettriche: costano più delle rispettive versioni con motore termico. Oltre 43.000 euro non sono pochi.