SEGNALI - “Vedremo chi non è da Ferrari” aveva detto Luca di Montezemolo intercettato dalla TV mentre andava alla riunione di due giorni fa per esaminare la situazione della Ferrari in Formula 1. Anzi, per essere più chiari: per esaminare il grave ritardo della Ferrari nei confronti della Mercedes e non solo. Dopo tre Gran Premi disputati è infatti evidente che la monoposto di Maranello paga un pesante gap di competitività, che si traducono in tempi sul giro molto lontani dai più veloci E ciò, come ha riconosciuto lo stesso Montezemolo, “non per colpa dei piloti”.
SILENZIO DA MARANELLO - E oggi arriva la notizia che era nell'aria da un po'. Stefano Domenicali (foto in alto), responsabile della Gestione Sportiva rassegna le dimissioni e lascia la Ferrari. Al Suo posto Marco Mattiacci, fino a oggi a capo delle attività Ferrari in nordamerica. Sulla vicenda il presidente Montezemolo ha detto: “Ringrazio Stefano Domenicali non solo per il suo costante contributo e impegno, ma anche per il grande senso di responsabilità che ha saputo dimostrare anteponendo sempre l’interesse della Ferrari al proprio. Ho grande stima e affetto per Domenicali, che ho visto crescere professionalmente in questi ventitré anni di lavoro insieme. Conosco le sue qualità e per questo gli auguro ogni successo per il suo futuro. Voglio anche augurare buon lavoro a Marco Mattiacci, una persona di valore che conosce bene l’azienda e che ha accettato con entusiasmo questa grande sfida”
UOMO DI AUTO, MA NON DI SPORT - Marco Mattiacci ha 41 anni e ha cominciato la sua esperienza manageriale nell’auto in seno alla Jaguar, dove entrò nel 1990 quando la casa inglese fu acquisita dalla Ford. Dopo di che passò alla Ferrari nel 2000. Per la casa di Maranello ha ricoperto diversi incarichi nel mondo, sino appunto a quello di responsabile di Ferrari North America. Si è trattato comunque sempre di posizioni manageriali non attinenti la partecipazione diretta alle attività sportive. Nel 2012 ha vinto il prestigioso premio americano di Manager dell’Anno.
RICOMINCIARE DA CAPO? - La scelta di una figura estranea al mondo della Formula 1 e addirittura dello sport (sempre che l’indiscrezione sul nome di Mattiacci venga confermata) fa capire quale sia stata l’analisi fatta da Montezemolo: occorre riorganizzare il modo di lavorare, appunto gestire gli uomini, che è l’attività dei manager. Che poi ciò possa significare la necessità di ulteriori sostituzioni nelle posizioni tecniche sarà da vedere.
L’ESPERIENZA TODT - Perché l’esperienza insegna che le scelte tecniche giuste vengono quando c’è la struttura che funziona e lavora al meglio. Fa fede l’esempio di Jean Todt che arrivò alla Ferrari nell’estate del 1993, vinse il primo Gran Premio l’anno successivo. Nel 1996 assunse il progettista Rory Byrne e il direttore tecnico Ross Brawn. Il primo titolo mondiale costruttori nel 1999, prima di iniziare la formidabile serie di titoli consecutivi dal 2000 al 2004.
I TEMPI LUNGHI DELLA F1 - Tempi analoghi sono stati necessari per ogni altro team vincente. La Formula 1 non si improvvisa e richiede grande organizzazione, appunto grande management. Certo però che si può obiettare che Todt arrivò alla Ferrari con un bagaglio di esperienza sportiva eccezionale (copilota vincente nei rally e 12 anni a capo delle operazioni sportive della Peugeot, conquistando il successo di Le Mans), un’esperienza sportiva vincente, che non è poco. Pensare che tutto ciò sia superfluo, è una novità in Formula 1, dove la quasi totalità degli uomini proviene da un bacino di esperienze molto simile, se non comune.
NUOVI REGOLAMENTI PRIMA E DOPO - A proposito della partenza di Domenicali, si potrebbe osservare che l’attuale fase negativa della Ferrari coincide con il profondo cambiamento dei regolamenti tecnici i quali hanno imposto una monoposto molto diversa da quelle precedenti, e dunque ci sta che i progetti manifestino diversi valori. Ma senz’altro per Domenicali pesano anche gli anni precedenti ai nuovi regolamenti, quando il bottino di vittorie per la Ferrari è stato decisamente magro, con solo una vittoria nel campionato mondiale costruttori nel 2008. L’anno precedente, quando Raikkonen vinse il titolo mondiale piloti, Domenicali era direttore sportivo.
L’ESPERIENZA SPORTIVA DI DOMENICALI - Anche Domenicali, oggi 49enne, non è tecnico, essendo laureato in economia e commercio, ma prima di approdare al vertice della Scuderia di F1 ha lavorato in Ferrari in diverse posizioni a partire dal 1991 quando fu assunto, appena laureato, per poi essere direttore sportivo dal 2002 al 2007.