LA RED BULL DÀ ANCORA FORFAIT - Gli assenti hanno sempre torto. O... quasi sempre. L'ultimo e quarto giorno di test della Formula 1 a Jerez de la Frontera, seduta inaugurale della stagione 2014, è stato disertato da coloro che alla vigilia erano i più attesi di tutti. Venerdì la Red Bull (foto qui sopra) di punta ha infatti lasciato il circuito andaluso e preso la via di Milton Keynes senza percorrere nemmeno un giro di pista, epilogo sconfortante di una settimana in cui prima le batterie, poi l'Energy Recovery System e, infine, “la Renault ha qualcosa da risolvere”, recita un comunicato stampa firmato dal team manager Christian Horner, hanno impedito al campione del mondo Sebastian Vettel di percorrere più di due-tre tornate alla volta senza surriscaldare con vistose nuvole di fumo la nuova RB10. La formazione anglo-austriaca dovrà risolvere i guai che la perseguitano in tempo per i collaudi di Sakhir, perché se anche in Bahrein dovesse dare spesso forfait per noie tecniche (peraltro in massima parte imputabili alle unità motrici francesi) la preparazione della stagione iridata sarebbe da considerare quasi compromessa.
MEGLIO LA TORO ROSSO - In Spagna, soltanto Daniel Ricciardo è riuscito a inanellare sette passaggi durante la mattinata con la nuova Red Bull, ma per riuscirci, prima di una nuova Caporetto in pit-lane, la carrozzeria è stata “aperta” e arricchita di feritoie posticce per sfogare l'aria rovente. Il team gemello Toro Rosso si è invece concesso nove giri con il russo Daniil Kvyat che, esordiente assoluto nel Circus, ha bisogno come non mai di macinare chilometri su chilometri sulla inedita STR9 per imparare tutto della massima categoria. Dulcis in fundo, si fa per dire, è giunto il malore che ha colpito Remy Taffin, responsabile della Renault Sport, costretto in ospedale da un intervento di appendicectomia.
PROVE VERE O CACCIA ALLO SPONSOR? - Osservare che il miglior rilievo cronometrico del 31 gennaio è stato appannaggio di Felipe Massa ha riportato indietro la Formula 1 a una vecchia diceria: quella dei “temponi” invernali, specchietto per le allodole nella ricerca di sponsor, agevolati dalla decisione di schierare un ex vincitore (ferrarista) di Gran Premi come il brasiliano. Potrebbe essere questa la strategia di una Williams che, motorizzata Mercedes e, si dice, in trattative con la Martini Racing per una sponsorizzazione, potrebbe aver alzato l'asticella della posta in gioco e comunque ha saputo approfittare del progressivo asciugarsi dell'asfalto. Sulla blu FW36, l'esperto sudamericano ha girato con grande serenità, staccando il tempo “monstre” dopo la terza delle tre bandiere rosse esposte dai commissari di percorso in seguito a incidenti sul tracciato: 1’28”229, con 86 giri percorsi. A nove decimi da lui, benché al termine di prove ben più redditizie, si è posizionato l'ex coéquipier Fernando Alonso con la Ferrari, già battistrada al termine della sessione mattutina con gomme intermedie e che verso la fine del pomeriggio ha anche un po' “cercato” il tempo: la F14T dello spagnolo detiene la leadership dei metri di pista percorsi l'ultimo giorno, ben 115 tornate, durante le quali la Rossa ha provato un po' di tutto, compreso un inedito diffusore posteriore e svariate soluzioni aerodinamiche.
BENE I “DEB” MAGNUSSEN E JUNCADELLA - I debuttanti sono stati decisamente all'altezza della situazione, benché gli errori non siano mancati. Le prove collettive di Jerez de la Frontera si sono infatti concluse con un sinistro del danese Kevin Magnussen che, già protagonista di un testacoda alla chicane, è uscito di strada danneggiando il frontale della propria McLaren-Mercedes: aveva comunque percorso l'equivalente o quasi di due Gran Premi sulla MP4/29, portando a termine gli esperimenti richiesti dalla squadra inglese e svettando nella lista dei tempi del 30 gennaio. Debutto stagionale assoluto invece per Daniel Juncadella, tester spagnolo della Force India-Mercedes, che si è sobbarcato, più dei driver titolari, un immane lavoro di sviluppo degli pneumatici Pirelli, comprese due diverse mescole morbide. Sempre per rimanere in casa della Stella a Tre Punte, da rilevare l'enorme (e silenziosa) opera di collaudo compiuta sull'argentea W05 da Nico Rosberg in mattinata (il figlio d'arte ha siglato anche il miglior tempo col bagnato in 1'36”951) e Lewis Hamilton nel pomeriggio: il tedesco e il britannico sono sembrati la coppia oggi più proficua, tanto più che si sono cimentati in diverse frazioni simulate di gara intervallate da pit-stop, senza che le loro “Frecce” ne patissero.
MARUSSIA GIÀ CONVINCENTE - La sorpresa delle prove, non fosse altro perché era stata l'ultima squadra a presentare la propria monoposto, è stata la Marussia: la MR03 a propulsore Ferrari è una vettura che non dà spazio a voli pindarici degli ingegneri e che si è rivelata molto concreta in pista, infilando 25 tornate con il rientrante Jules Bianchi dopo lo shake-down effettuato il giorno precedente dall'inglese Max Chilton. Il tempo del francese, 1’32”222, a quattro secondi dal leader della giornata, è stato ottenuto con gomme slick e c'è da dire che non tutti i driver in azione in Spagna hanno potuto girare con l'asfalto asciutto. All'opera anche la Caterham CT04-Renault, questa volta con il regolare “jap” Kamui Kobayashi, e la Sauber C33-Ferrari, che ha “tradito” di nuovo il tedesco Adrian Sutil, spedendolo fuori pista.
Test Formula 1
Jerez de la Frontera (Spagna), 31 gennaio 2014
Quarto Giorno
1. Felipe Massa (Williams FW36-Mercedes) 1’28”229, 86 giri
2. Fernando Alonso (Ferrari F14-T) 1’29”145, 115 giri
3. Daniel Juncadella (Force India VJM07-Mercedes) 1’29”457, 81 giri
4. Kevin Magnussen (McLaren MP4-29-Mercedes) 1’30”806, 110 giri
5. Lewis Hamilton (Mercedes W05) 1’30”822, 41 giri
6. Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) 1’32”222, 25 giri
7. Adrian Sutil (Sauber C33-Ferrari) 1’36”571, 69 giri
8. Nico Rosberg (Mercedes W05) 1’36”951, 91 giri
9. Kamui Kobayashi (Caterham CT04-Renault) 1’43”193, 54 giri
10. Daniil Kvyat (Toro Rosso STR9-Renault) 1’44”016, 9 giri
11. Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) 1’45”374, 7 giri