OGGI TOCCA A KIMI - La vera stranezza di questa prima parte dei test precampionato di
Formula 1, conclusa oggi con il quarto giorno sul circuito di Barcellona, proviene da casa
Ferrari: la Rossa non si nasconde, giacché anche oggi ha siglato il miglior tempo di giornata. Piaccia o no, il fatto che Kimi
Raikkonen (
nelle foto) si trovi a proprio agio è un segno forse più positivo dei best lap di Vettel: il finlandese, un po' per esperienza e molto per poliedricità, ha sempre goduto di ottima fama di collaudatore. Per converso, poco avvezzo a digerire una monoposto (quali le Ferrari del precedente biennio) cui fosse lui a doversi adattare. Il suo 1'23”477 con le ultrasoft è in sé poco indicativo: un debuttante come Alfonso Celis, pilota di riserva della Force India, si è fermato a 1”4 dal tempo di Raikkonen con le supersoft, e questo basta a riportare tutti con i piedi per terra, in primis i tifosi.
TUTTI PIÙ VELOCI - Tuttavia, è la naturalezza con cui ha girato Raikkonen, dopo la mezza giornata persa ieri per ovviare al problema che aveva lasciato a piedi Vettel a pochi minuti dalla fine del secondo giorno di prove, a impressionare: un pilota dalla guida raffinata come lui non ha mai dato l'idea di fare fatica. Di “remare”, come si diceva anni fa. In realtà, per quanto poco utile possa essere, è utile ricordare che la pole di Rosberg nel 2015 è stata siglata con 1'24”681: un po' per evoluzione tecnica e un po' per pneumatici - l'anno scorso non c'erano le ultrasoft - quest'anno è pressoché certo che si andrà considerevolmente più forte. E non ci sarebbe da stupirsi se l'attuale 1'22”810 di Vettel, miglior tempo assoluto dei test, a maggio valesse al massimo un posto in terza o quarta fila.
PUNTI DI PARTENZA DIVERSI - Quindi, Ferrari molto veloce e Mercedes che ha giocato a nascondino? No, semplicemente le due squadre erano impegnati su fronti diversi. A cercare il limite la Ferrari, che nella SF-15T ha introdotto un numero di novità così consistente che solo i più vecchi a Maranello possono ricordare un'auto più radicalmente cambiata di quella di quest'anno da una stagione all'altra; a cesellare, provando l'affidabilità, la Mercedes, che con la W07 non ha fatto altro che consolidare un progetto stravincente. Senza peraltro dormire sugli allori, visto che Hamilton oggi ha provato un nuovo muso definito dalla stessa Mercedes “da squalo”, decisamente sfuggente e molto basso.
QUANTO VALE IL RISULTATO? - Tra Hamilton e Rosberg, che come ieri si sono alternati alla guida, oggi la Mercedes ha messo insieme qualcosa come 185 giri; la Ferrari con Raikkonen è arrivata a quota 79, rimanendo ai box per più di due ore nella seconda parte dei test, mentre i meccanici armeggiavano sui radiatori della SF-16T. Kvyat, secondo di giornata con la Red Bull (a 0”8 con le ultrasoft) è arrivato a quota 95; l'improvvisato maratoneta Magnussen è arrivato a quota 153 (con la propria Renault che si è ammutolita subito dopo), staccando un 1'25”263 con le soft che sembra contraddire le iniziali difficoltà della monoposto. Sulla carta, non appare credibile che la Toro Rosso, pur nelle abili mani di Verstappen, con le medie abbia rifilato 0”8 alla più veloce delle Mercedes (quella di Rosberg) a parità di condizioni: per questa prima parte di test, c'è chi ha imbarcato più carburante, chi ha cercato il tempo, chi l'affidabilità e chi - da ultimo - un buon santo protettore cui affidarsi. E' il caso di Fernando Alonso, che oggi ha completato solo tre giri per un problema all'impianto di raffreddamento che ha inchiodato ai box la McLaren per tutta la giornata.