A PORTE CHIUSE - Cancellate o posticipate le prime 9 gare della stagione 2020, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del coronavirus, la Formula 1 non sa ancora quando e come farà partire il campionato. Al vaglio però ci sono diverse ipotesi, come ha rivelato Ross Brawn, direttore generale della Formula 1, nel corso di un’intervista con l’emittente Sky Sports. La più ottimistica prevede il via della stagione a inizio luglio, dall’Europa e con gare a porte chiuse: i componenti dei team si sposterebbero a bordo di voli privati, verrebbero prelevati in aeroporto e trasportati all’autodromo, in modo da ridurre al minimo i possibili contagi.
TRE GARE AL MESE - Se la Formula 1 riuscisse a far iniziare la stagione ad inizio luglio, il campionato potrebbe avere 18 o 19 gare (contro le 22 della stagione completa) molto ravvicinate fra loro: l’obiettivo è correre 3 gare in 3 fine settimana di fila, concedere una domenica di pausa e ripartire con 3 gare consecutive. Brawn e i suoi collaboratori si sono già preparati a questa eventualità, anticipando le ferie estive delle scuderie affinché queste possano correre anche ad agosto. Inoltre, c’è la possibilità che alcuni Gp possano svolgersi nell’arco di 2 giorni: uno di questi, secondo Brawn, potrebbe essere quello della Cina, dove ci sono le condizioni per organizzare un weekend più “snello” e con meno attività.
ALMENO 8 GP PER I TITOLI - Ross Brawn ha tracciato anche uno scenario pessimistico, nel caso in cui non fosse possibile iniziare a correre dall’estate. Nello statuto della Federazione dell’Automobilismo, ha spiegato il manager, i titoli sono assegnabili disputando almeno 8 gare, che potrebbero corrersi anche iniziando ad ottobre e, nel caso peggiore, finendo all’inizio del 2021. Questa estrema soluzione ha risvolti negativi e andrebbe a complicare l’organizzazione del campionato 2021, ma Brawn ha ammesso che non può essere scartata.