UN ALTRO ANNO - “La scuderia Ferrari di
Formula 1 comunica di aver rinnovato l’accordo di collaborazione tecnico-agonistica che la lega a Kimi
Raikkonen. Nella prossima stagione sportiva la squadra sarà ancora formata dal pilota finlandese e da Sebastian Vettel”: con poche queste righe, firmate dal team principal Maurizio Arrivabene, la Rossa mette fine alle indiscrezioni che, di volta in volta, hanno accostato il seggiolino del finlandese a Bottas, Hulkenberg, Groae ad altri nomi di piloti emergenti.
IL COMPAGNO IDEALE - Ha prevalso, quindi, la voglia di continuità e la convinzione che, per un leader carismatico come Vettel - ben inseritosi nelle dinamiche di Maranello - un pilota come Raikkonen sia il perfetto compagno di squadra: poco propenso al lamento, sufficientemente anziano per accettare eventuali ordini di scuderia, profondo conoscitore dei meandri di casa Ferrari. E, non da ultimo, molto veloce quando è in giornata.
VETERANO - Raikkonen, classe 1979, ha vinto 20 dei 222 Gran Premi cui ha preso parte, conquistando 78 podi e 42 giri veloci a fronte di 16 pole position: i numeri non mentono nel dire che Iceman (questo il soprannome del finlandese, anche se l’età ha portato in dote qualche insperato sorriso e un insospettabile sense of humor) rende più in gara che in prova. Sempre a patto che le cose girino per il verso giusto: rispetto ai grandissimi, a Raikkonen pare sia mancata quella feroce determinazione che fa rima con consistenza.
IRIDATO NEL 2007 - Fuori dal Circus nel 2009 e nel 2010, quando si è cimentato in una one-shot con la Nascar (auto e pick-up) e nel Mondiale Rally, con risultati magari non eclatanti ma di assoluto spessore per un pilota di formula, Kimi Raikkonen è in Formula 1 dal 2001, quando esordì con la Sauber. La prima vittoria è arrivata in Malesia nel 2003, l’ultima in Australia dieci anni dopo; tra i primati conquistati, quello del maggior numero di Gran Premi consecutivi a punti - ben 27. Lasciando per ultimo il top: il titolo mondiale vinto nel 2007 con un rush finale che gli permise di recuperare nei due Gran Premi finali, Cina e Brasile, un gap apparentemente incolmabile da Lewis Hamilton, invischiato in una feroce lotta intestina con Fernando Alonso in casa McLaren che ha portato il finlandese a godere tra i due litiganti.