> FORCE INDIA-MERCEDES

È stato il team che nel 2009 ha compiuto il salto maggiore, dalle ultime file alla pole di Spa con Fisichella. La VJM02 aveva subìto numerose modifiche nel corso della passata stagione che le avevano permesso di scalare le classifiche. La nuova VJM03 è la naturale evoluzione della precedente monoposto e nei test di febbraio è stata sempre molto veloce. Mallya, il proprietario, è un uomo estremamente ricco, ma non sempre investe come si deve in Formula 1. Se quest’anno allargherà i cordoni della borsa, Liuzzi e Sutil potranno essere protagonisti con costanza.
Adrian Sutil. È alla sua quarta stagione in Formula 1, ormai è un veterano, ma viene sempre visto come un rookie, un volto nuovo. Sutil lo scorso anno ha gettato al vento buone occasioni per fare punti causa banali errori. È giunto il momento per lui di acquisire maggiore consistenza e continuità. Ha un compagno che lo spronerà a non adagiarsi mai e una vettura che pare essere sulla buona via per occupare la parte alta dello schieramento.
Vitantonio Liuzzi. Finalmente riparte nella maniera migliore. Con i crismi del pilota ufficiale, con una monoposto che è competitiva, con la certezza che può battersi per i punti, sicurezza acquisita negli ultimi test di febbraio. Liuzzi può seriamente aspirare a un ruolo importante quest’anno e meritarsi l’attenzione di squadre al top. Ma attenzione: sia lui sia il suo compagno Sutil non devono mostrare segni di cedimento perché in panchina c’è un tal Di Resta che ha convinto il team ed è desideroso di fare le scarpe ad uno dei due.
> SAUBER-FERRARI

È stata la grande sorpresa dei primi due test collettivi di Valencia e Jerez. La monoposto svizzera con motore Ferrari viaggiava quanto la McLaren e la stessa Ferrari. Il problema del team è tutto nel budget. Salvata la squadra dopo l’uscita dal mondiale della BMW, Sauber ha faticato a recuperare sponsor di peso. La C29 ha così perso smalto nei successivi test di febbraio venendo superata da altre monoposto che avevano apportato gli sviluppi e le modifiche che Sauber non potrà sempre permettersi nel corso del 2010. Un vero peccato perché la vettura progettata da Rampf, che tra l’altro ha lasciato il team, è nata decisamente bene.
Pedro De La Rosa. È tornato Schumacher, torna anche De La Rosa. Certo, lo spagnolo non si è mai ritirato, ma negli ultimi anni non ha fatto granché se non qualche test per la McLaren, team del quale è stato storico collaudatore. Lo spagnolo non si è mai accontentato, ha sempre avuto in mente l’idea di ritrovarsi sugli schieramenti di partenza. Ci è riuscito con la Sauber, un team serio, professionale, che potrà regalargli qualche gioia.
Kamui Kobayashi. È il furetto del mondiale, il giovane da seguire con attenzione perché può essere la mina vagante dei GP. Per il suo modo di gareggiare, sempre all’attacco, per i possibili errori che potrebbe commettere, coinvolgendo altri colleghi, come gli è capitato a San Paolo nel 2009. Il Giappone ha perso Sato e Nakajima, chissà che Kobayashi non riesca a sostituirli nel cuore dei fans del suo Paese.
> RENAULT

La si può definire una nobile decaduta la Renault? Un costruttore di fama mondiale che vende il 75 per cento delle azioni a una finanziaria lussemburghese può far pensare, a pieno diritto, a questo. Ma a parte il timoniere, il giovane Boullier al posto del licenziato Briatore, e togliendo il tecnico Symonds anch’egli implicato nel "Singapore gate", gli uomini sono sempre quelli. Certo, negli ultimi due anni non è che il team abbia fatto faville e la R30 vista nei test ha sì mostrato qualcosa di interessante, ma è parsa lontana dalle squadre che sulla carta si giocheranno il titolo. Hanno assicurato sviluppi ad ogni gara, segno di un notevole investimento economico. E poi hanno un pilota di grande talento come Kubica che in certi casa potrà fare la differenza.
Robert Kubica. Il polacco si è preoccupato parecchio quando il passaggio di consegne tra Renault e Genii Capital è avvenuto, ma ricevute le garanzie tecniche necessarie per non fargli cambiare aria, ha iniziato a lavorare sodo sulla R30. Da Valencia a Barcellona la monoposto è migliorata parecchio. Kubica è soddisfatto e potrebbe essere la sorpresa del campionato.
Vitaly Petrov. È il primo russo nella storia della Formula 1. Ha già un piccolo record Petrov, cui può sommare quello di avere coinvolto il primo ministro Putin per farsi garante della sponsorizzazione Lada. Vice campione della GP2, è un pilota che si è guadagnato la Formula 1 dopo diverse stagioni nella serie cadetta dove è maturato anno dopo anno. Da lui non ci si attende nulla se non redigere diligentemente i compiti che gli vengono assegnati.
> WILLIAMS-COSWORTH

Non ottiene più i risultati dei tempi che furono, ma Frank Williams e Patrick Head proseguono imperterriti la loro lunga avventura in Formula 1. Perso l’appoggio Toyota, il team inglese ha dirottato il proprio sguardo sui motori Cosworth. Una scelta dettata dal budget e che può sollevare qualche perplessità riguardo la competitività del propulsore. Williams si è premunito prendendo il pilota con il più alto numero di GP in F.1, Barrichello, che farà da “maestro” al promettente debuttante Hulkenberg. Ma non sarà un’annata facile.
Rubens Barrichello. Non molla mai, è il matusalemme del mondiale, anzi, della storia della Formula 1. A fine 2010 supererà i 300 Gran Premi disputati. Williams non ha voluto privarsene anche perché può risultare la spalla ideale per il debuttante Hulkenberg. Di Barrichello si conosce tutto, pregi e difetti. Sappiamo già che otterrà qualche importante risultato, ma anche che in alcune occasioni sarà invisibile.
Nico Hulkenberg. Campione della Formula BMW tedesca nel 2005, ha portato alla vittoria il team Germania nella A1 GP nel campionato 2006/2007, campione della Formula 3 Euro Series nel 2008, campione della GP2 al primo anno nel 2009. Purtroppo per lui non potrà continuare su questi ritmi nel 2010. La Williams è migliorata rispetto alla prima uscita nei test di Valencia, il motore Cosworth non pare essere un’incognita, ma il passo della FW32 è lontano da quello dei top team. Hulkenberg ha grandi qualità e buoni maestri al box, da Barrichello a Head fino a Frank Williams.
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