SULLA BUONA STRADA - Chissà, forse Keke Rosberg, papà di Nico (nelle foto), vincitore del Gran Premio di Shanghai di F1, avrà detto al figlio “dài che il più è fatto”; intendendo con ciò che ormai il titolo mondiale è a portata di mano. Come? Una sola vittoria e già pensare di essere vicino alla vittoria finale? Bé, il suddetto padre Keke può dirlo a ragion veduta, perché nel 1982, con la Williams, divenne campione del mondo vincendo appunto soltanto un Gran Premio, quello di Svizzera, disputato sul circuito francese di Digione-Prenois.

CAMPIONI CON UN GP - Se il caso di Keke Rosberg è stato un po’ un caso limite (ma non il solo: anche l’inglese Mike Hawthorn nel 1958 aveva vinto il titolo con la Ferrari cionquistando soltanto un successo) altri quattro piloti sono divenuti campioni del mondo con sole due vittorie nei Gran Premi (Brabham nel 1959, Phil Hill nel 1961, Dennis Hulme nel 1967 e John Surtees nel 1964). D’altra parte ci sono stati grandissimi campioni che hanno tagliato molte volte il traguardo per primi e non hanno mai vinto il titolo di campione del mondo; uno su tutti: Stirling Moss, considerato da tutti un super asso ma mai diventato campione del mondo.
ECCEZIONI - In realtà, per tanti anni è stato così: era raro che il vincitore finale arrivasse al titolo facendo razzia di successi. Negli Anni 50 ci fu solo Juan Manuel Fangio con l’imbattibile Mercedes negli anni 1954 e 1955, poi ci riuscì Jim Clark negli Anni 60, grazie alla rivoluzionaria tecnica della Lotus. Dopo, per vedere delle lunghe serie di vittorie dello stesso pilota si sono dovuti attendere gli exploit di Ayrton Senna, poi di Michael Schumacher, che hanno coinciso con l’inizio delle stagioni in cui una macchina dimostra superiore e non ce n’è per nessuno.

PRETENDENTI 2012 - Statistiche a parte, quest’anno sembra davvero che ci possa essere un campionato più animato e stimolante, senza una macchina (o una accoppiata macchina/pilota) in grado di ammazzare l’interesse. Che la Red Bull con Vettel e Weber siano sempre tra i favoriti è fuori di dubbio, ma sicuramente un’ottima macchina è la McLaren, con Hamilton che è un supercampione, e ora la Mercedes ha dimostrato di essere al top, mentre la sorprendente Lotus si dimostra molto competitiva. Note dolenti per la Ferrari, ma nel caso della Scuderia di Maranello (e di Alonso) non si può mai dire mai, perché le sue capacità di resurrezione sono proverbiali, quasi che a essere Rampante fosse una Fenice e non un Cavallino.




























