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Formula 1 Gp di Singapore: pole di Vettel. Orari gara diretta Tv

21 settembre 2013

Risultato delle qualifiche di Formula 1 Gp di Singapore. Pole di Vettel, secondo Rosberg. Orari Tv della gara su Rai 1.

Formula 1 Gp di Singapore: pole di Vettel. Orari gara diretta Tv
FULMINI NELLA NOTTE - Sebastian Vettel ha conquistato alla grande, quasi in modo insolente, anche la pole position del Gran Premio di Formula 1 di Singapore, quello in notturna. Il campione del mondo in carica - nonché leader della classifica provvisoria del campionato (con 222 punti, contro i 169 di Alonso) - ha fatto segnare un fantastico tempo di 1’42,841, cioè 91 millesimi di meno del secondo classificato Nico Rosberg sulla Mercedes. Dietro i primi due che partiranno dalla prima fila, si sono piazzati il francese Romain Grosjean, sempre più sicuro sulla sua Lotus-Renault (1’43,058), l’australiano Mark Webber su Red Bull (1’43,152), l’inglese Lewis Hamilton su Mercedes (1’43,254), il brasiliano Felipe Massa che con la sua Ferrari (1’43,890), che si è tolto lo sfizio di essere più veloce di Alonso (un piacere sempre ricercato dai piloti in uscita dai team…), poi appunto Fernando Alonso su Ferrari (1’43,938), Jenson Button su McLaren-Mercedes (1’44,282) e Daniel Ricciardo su STR-Ferrari (1’44,439). 
 
 
VETTEL: LA RAGIONE DELLA FORZA - Le Red Bul-Renault hanno dominato le tre fasi delle prove di qualificazione del Gran Premio di Singapore, disputate in notturna sui 5.073 metri dello spettacolare circuito “portuale” della città asiatica. Nella prima fase hanno quasi scherzato dimostrandosi all’altezza dei migliori anche calzando le gomme dure; poi hanno fatto sul serio e addirittura nella terza sezione di qualifiche il campione tedesco Vettel si è permesso di scendere dalla macchina quando in pista stavano ancora girando i suoi contendenti alla pole position. La decisione di Vettel e del team è stata indubbiamente una testimonianza di forza (nella convinzione assoluta che il tempo segnato era imbattibile) ma al tempo stesso è apparsa un po’ presuntuosa, dal momento che il distacco alla fine è risultato non soverchiante. Comunque sia, la superiorità di Vettel e della Red Bull è stata chiara e indiscutibile. Ancora una volta. 
 
INIZIO IN SORDINA - Nella prima frazione di eliminazione è stato Lewis Hamilton su Mercedes a far segnare il miglior tempo, davanti a Fernando Alonso (Ferrari) e Sergio Perez (McLaren-Mercedes). Ma era chiaro che si trattava ancora di una fase di studio, senza neanche ricorrere alle gomme più morbide. Ne è testimonianza il tempo di Hamilton, il più veloce: 1’44,196, con Alonso, il terzo, già a oltre 1 secondo. Non senza sorprese l’elenco degli esclusi, a testimonianza di quanto questa Formula 1 veda rapidamente girare il vento per macchine e piloti. Tra chi non è riuscito a passare alla seconda fase ci sono infatti anche Paul Di Resta (Force India-Mercedes) e Pastor Maldonado (Williams-Renault) che pure pochissimo tempo fa brillavano spesso. 
 
Fernando Alonso.
 
CAMBIO MARCIA NELLA SECONDA FASE - Finita la parte delle qualifiche dedicata soprattutto all’esclusioni, nella seconda è subito venuta la conferma che le potenzialità erano molto diverse. Il migliore è stato Vettel con il tempo di 1’42,905. Dietro di lui il compagno di squadra (per poco ancora) Webber con addirittura quasi 8 decimi di distacco: 1’43,727 il suo tempo. Quindi Rosberg, Hamilton, Grosjean, Alonso, Gutierrez, Massa, Ricciardo e Button. 
 
LA SORPRESA: RAIKKONEN OUT - Grande sorpresa tra gli esclusi: c’è anche Kimi Raikkonen (Lotus-Renault) che con 1’44,658 non è stato neanche il primo dei non qualificati. A rimanere fuori, oltre Raikkonen: Gutierrez, Hulkenberg (entrambi su Sauber-Ferrari), Jean-Eric Vergne (STR-Ferrari), Sergio Perez (McLaren-Mercedes), Adrian Sutil (Force India-Mercedes) e Valter Bottas (Williams-Renault). 
 

Nico Rosberg.
 
NESSUN FUORI PROGRAMMA VIA RADIO - Le qualificazioni non hanno offerto alcun episodio particolarmente spettacolare, e neanche la “radiocronache” tra abitacolo e box hanno avuto momenti un po’ pepati come è stato al Gran Premio d’Italia. Forse, l’unico piccolo episodio è quello che ha riguardato ancora Alonso, che sentitosi porre la domanda se avrebbe fatto un altro giro, ha risposto con una punto di acidità “io posso guadagnare ancora, ditemi voi se la macchina può fare altrettanto…”. L’appuntamento è per la gara di domani, con partenza alle ore 14,00 con telecronaca diretta sia su Sky Sport F1 che su Rai 1.


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Ritratto di tomkranick
21 settembre 2013 - 18:31
possono riprendersi anche Schumi e Lauda, ma non vincerebbero lo stesso. Senza una buona monoposto non vai da nessuna parte!
Ritratto di MatteFonta92
21 settembre 2013 - 22:34
3
Affrontiamo la realtà... finché la Red Bull avrà in squadra Adrian Newey, la sua forza non farà che aumentare. Sì, anche Vettel conta, ma fino ad un certo punto: anche se il pilota è bravo, se non ha un'auto competitiva non può andare da nessuna parte. E il biondino ha la fortuna, da 4 anni a questa parte, di ritrovarsi l'auto migliore del lotto. Purtroppo.
Ritratto di vvolvo
22 settembre 2013 - 08:29
naturalmente conta anche il sempre piu' affidabile motore Renault...
Ritratto di MatteFonta92
22 settembre 2013 - 16:18
3
Affidabile?! Vallo a dire a Webber, il cui motore ha preso fuoco all'ultimo giro! Grande affidabilità, sì sì... :-D
Ritratto di Raffaelorenz
22 settembre 2013 - 10:27
A me fa solo impressione il circuito trasformato in un circo notturno, non riesco a capacitarmi di come ci abbiano abituato alle gare in notturna, insieme poi al KERS e DRS regolamentato persino nell'utilizzo, stile videogame, a questo punto manche solo la pioggia artificiale con intervento random e lo show sarà al suo massimo e solo questione di tempo di farci abituare, come la rana bollita. Del risultato sportivo (dove è?) sinceramente non riesco ad appassionarmi, tanto più con una Ferrari in disarmo.
Ritratto di Raffaelorenz
22 settembre 2013 - 10:32
errata corrige: ... a questo punto manca solo.... .... al suo massimo è solo..... Scusate per questo post aggiuntivo ma le correzioni non si posso fare e mi scoccia sentire i soliti saputelli di turno.
Ritratto di Robx58
22 settembre 2013 - 12:46
13
non è più come 15 - 20 anni fa, la dinamica è rimasta la stessa però la strategia è cambiata. Qui a vincere è solo Bernie Ecclestone che ha trasformato il circolo della Formula 1 in una entità commerciale super redditizia, controllando gli sponsor, i contratti con gli organizzatori delle varie gare, i diritti televisivi e i premi gara, per gestire il tutto ha creato la FOM acronimo di ( Formula One Management ) diventando uno tra gli uomini più ricchi al mondo. Lo dimostra la scelta di organizzare le gare in Paesi dove non era mai approdato il circolo della F1 tipo : Austin, Nuw Delhi, Yeongam, Manama, in alcuni di questi circuiti hanno corso due o tre volte, ma fino a pochissimo tempo fa neppure conoscevamo questi siti. Oggi ci ritroviamo a seguire campionati dove la differenza la fa la strategia di scuderia, le gomme adottate e ovviamente la vettura, c'è un pò di dinamismo nei box ai cambio gomme e null'altro, una noia pazzesca, è raro vedere un sorpasso importante o una rimonta significativa, in pratica non c'è la gara che si può vedere nel Moto GP. Mi dispiace ma dai tempi di Schumacher che non seguo più assiduamente questo sport che mi ha sempre entusiasmato fin da quando ero bambino e la Ferrari era guidata da John Surtees e Bandini, ma questa è un'altra storia.
Ritratto di gilrabbit
22 settembre 2013 - 13:04
Corse con noia mortale. Motori che non si rompono più. Tra il primo e l'ultimo si e non 1 secondo di differenza e macchine pressoché uguali con un favore in questo periodo per la Red Bull che poi è il nome di una bibita senza marchio ne storia. Se poi ci mettiamo le multe e le punizioni date ai piloti chiamiamoli scorretti possiamo assistere a queste passerelle di auto in fila indiana. Chi come me ha avuto la fortuna di assistere al mitico duello Arnoux vs Villeneuve prima di appassionarsi a questa F1 ci vorrà ben altro in primis il rientro delle case automobilistiche con marchi e motori.
Ritratto di Boost
24 settembre 2013 - 14:48
Ragazzi, stiamo calmi; sì è vero anch'io ho cominciato ad appassionarmi alle gare di F1 quando c'erano dei piloti che primeggiavano sugli altri perché sapevano partire meglio, cambiare le marce in modo più efficace, risparmiare benzina, risparmiare le gomme, fare l'assetto "a naso" e quando la telemetria controllava solo "pochi" parametri. Quei tempi (purtroppo) sono passati, ed oggi se non sai fare la "doppietta" e non sei "bravo" a frenare e a parzializzare l'acceleratore, puoi ugualmente guidare in F1 un bolide con molti cavalli, grazie agli infiniti ausili elettronici. Non sapremo mai se nella F1 di oggi c'è l'erede di Piquet, Prost o Senna (per me l'epoca di Schumacher è già quella dell'elettronica), e questo fa male soprattutto a chi pratica e chi segue questo sport con passione. Sì è vero, l'auto "giusta" ha sempre influito molto sulle prestazioni del pilota, ma all'epoca del turbo fare un giro "alla morte" e fare un giro "tranquillo" poteva voler dire anche un secondo di differenza su alcuni tracciati. Oggi sembra che, con le stesse gomme, sei sui due-tre decimi al massimo tra un giro "sparato" ed uno "misurato". Cosa ne consegue ? Tuti pensano ad investire sulla macchina, sul motore, sugli ingegneri, sulla squadra test e sulla squadra corse...e il pilota ? "Beh..prendiamo uno bravo che abbia dei buoni sponsor.."diranno i vari team manager; oggi molti piloti sono degli "asset", su cui si investe e che devono portare i loro "guadagni" a tutto il loro "entourage". Tanto se hai la macchina "favolosa" ed hai un pilota bravo ( e secondo me Vettel bravo lo è..") puoi permetterti di vincere tanto e di rischiare poco, arrivando alla bandiera a scacchi in tutte le gare e non rompendo quasi mai. Questa è stata l'evoluzione della F1, ed a me piace poco. Siamo passati dalla "palestra tecnologica" in cui tutto quello che si sperimentava in F1 aveva una ricaduta (anche piccola) sul mondo della produzione di serie, alla "vetrina promozionale" , dove molte innovazioni sono estremizzazioni dei dispositivi studiati per le auto di serie (ABS primo su tutti) e dove conta più la scritta che hai sul cofano che quello che c'è sotto. Non ci sono più i costruttori come Enzo Ferrari e Ken Tyrrel, e non ci sono più i piloti con 15 anni di gavetta (avete notato come si è abbassata l'età media di coloro che accedono al circus ?). Non ci resta che sperare che Ecclestone molli il giocattolo e che se ne impossesi qualcuno animato da vera passione (oltre che da voglia di guadagnare).

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