O L’UNO O L’ALTRO - Dopo un tira e molla durato mesi, arriva il no definitivo e ufficiale da parte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno: nella capitale non si terrà un gran premio di Formula 1. La decisione fa seguito alla presa di posizione della Fia (Federazione internazionale auto), secondo cui non è possibile che in una nazione si svolgano due GP nello stesso anno. Il 12 gennaio scorso, Alemanno aveva ricevuto una lettera dal patron della F.1, Bernie Ecclestone, in cui si spiegava che, al massimo, i due GP avrebbero potuto svolgersi in alternanza: un anno uno, quello successivo l’altro.

Il percorso ipotizzato per il GP di Roma nel quartiere dell'Eur.
PER INGOIARE IL ROSPO - Come compensazione, potrebbe concretizzarsi il sogno di Alemanno di portare a Roma i Giochi olimpici del 2020. Almeno per ora, la Città eterna è l’unica candidata a ospitare le Olimpiadi che si terranno fra nove anni: l’edizione del 1960 fu un successo assoluto, a livello sportivo e d’immagine.
LA LOMBARDIA SORRIDE - Monza non aveva mai visto di buon occhio il secondo GP italiano, a Roma. Infatti, da Milano, il presidente della regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha dichiarato: “Grazie per le parole definitive, un plauso per la chiarezza di posizione. Del resto il sindaco lo aveva sempre detto che avrebbe fatto un passo indietro. Una posizione, limpida, corretta, che conferma l’importanza della collaborazione tra le città”. A questo punto, l’appoggio politico è inevitabile: “Saremo al vostro fianco”, ha aggiunto Formigoni, “affinché la candidatura di Roma 2020 abbia successo. Il Comitato olimpico nazionale ha deciso in maniera chiara”: tra Roma e Venezia, come possibile città ospitante dei Giochi, la preferenza va alla capitale.


























