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24 Ore di Le Mans 2016: una calamita per gli appassionati

16 giugno 2016

La gara delle gare è uno spettacolo puro, dentro e fuori la pista e 250.000 tifosi arrivano da tutte le parti del mondo.

24 Ore di Le Mans 2016: una calamita per gli appassionati

MONDO A PARTE - La 24 Ore di Le Mans è un capitolo a parte del motorsport. Non solo perché parliamo della gara più famosa e di un concentrato di soluzioni tecniche innovative che vengono poi trasferite dalla pista alla produzione di serie. Quello che rende unica la competizione sul circuito della Sarthe sono le persone che la animano, il calore degli appassionati, il colore dei tifosi.  Un immenso abbraccio da parte dei 250.000 spettatori.

COLLEZIONISTI DI SUPERCAR - Due passi fuori dai cancelli della lunghissima pista francese, la più lunga in Europa con i suoi 13km e 629 metri, se escludiamo il vecchio Nürburgring, un’incursione nei paddock del circuito ed un salto nei box sono il modo migliore per capire cosa sia questa gara. D’altronde, l’esperienza fatta sulla pelle è sempre quella che lascia i ricordi più vivi. Tanto per iniziare, la 24 Ore di Le Mans è un ritrovo per migliaia di tifosi-collezionisti, innamorati del motorsport, che arrivano con le proprie auto sportive per vivere la gara da vicino. Se ne vedono di tutti i modelli: dalle utilitarie rese irriconoscibili dal tuning alle supersportive vere a cui spettano sempre parcheggi d’onore: Ferrari, Aston Martin, Porsche, Corvette, Audi R8 sono solo alcuni dei brand “parcheggiati” non distante dalla pista. I fortunati proprietari, neanche da dire, una volta chiusa la fuoriserie si dirigono con passo fiero verso l’hospitality (la zona dove mangiare e rilassarsi, predisposta da ogni team per gli ospiti) della casa o della squadra che corrisponde alla propria vettura.

SANO ECCESSO - Le Mans è anche eccesso allo stato puro che si trasforma in goliardia, in voglia di lasciarsi alle spalle la quotidianità. Passeggiando nei paddock, non è difficile incontrare musicisti, con strumenti classici a fiato, vestiti in smoking. L’apparenza è seria. Ma quando questi stessi artisti voltano le spalle, si scopre che lo smoking c’è solo a metà. Traducendo: schiena, gambe e posteriore senza biancheria sono in perfetta vista. La squadra di rugby in abiti da suora lascia poi spazio agli appassionati con libri di foto, colmi di ritratti di tutti i piloti in gara, pronti per l’autografo di ognuno dei 180 in gara.

UNA CALDA LEGGENDA - Una cosa è certa: la 24 Ore di Le Mans è una grande occasione, per ogni persona nelle cui vene scorre benzina, di vedere una corsa unica, con piloti fuori dal comune, in un contesto meno formale di quello che si può pensare. A differenza di altri appuntamenti, infatti, qui si possono davvero incontrare i piloti passeggiando nei paddock ed anche fare due chiacchiere con qualcuno dei tanti personaggi noti che ogni anno arrivano a ridosso dello start del sabato. Nonostante il clima continentale, a Le Mans non sanno cosa sia l’ambiente freddo e sterile. C’è solo calore, voglia di festeggiare. Sotto il segno di un motorsport leggendario che trae le sue radici nel lontano 1923, primo anno in cui la 24 Ore di Le Mans è stata organizzata.



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Ritratto di as.crni
17 giugno 2016 - 23:42
Prima o poi voglio andarci...è passione pura

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