ECONOMIA A RISCHIO - Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Reuters, l'Italia si starebbe opponendo all'accordo di libero scambio tra i paesi dell'Unione Europea e la Corea del Sud, per la paura di un'invasione di auto coreane che metterebbe a rischio i costruttori europei. Per questa ragione il governo italiano non avrebbe intenzione di togliere il proprio veto all'accordo negoziato un anno fa e che, per entrare in vigore, deve essere ratificato dai 27 paesi membri e dell'Unione europea.
AFFARI PER TUTTI - Secondo le stime della UE, l'accordo permetterebbe di eliminare i circa 1,6 miliardi di euro dazi che gravano sulle merci esportate verso la Corea e porterebbe a circa 19 miliardi di euro il valore stimato per l'aumento delle esportazioni dei paesi europei. Inoltre, per il settore auto, i costruttori “nostrani” non sarebbero costretti a riomologare i modelli europei per venderli in Corea. Stando ai dati dell'Unione Europea, dal 2005 al 2008 le vendite delle auto europee in Corea sono cresciute del 39%.
PROTEGGERE LA FIAT? - Argomentazioni che non troverebbero concorde il governo italiano che ha chiesto di rinviare dal 1 gennaio 2011, alla seconda metà dell'anno prossimo l'entrata in vigore dell'accordo. Secondo le indiscrezioni, l'Italia si opporrebbe a una clausola che permettee ai costruttori coreani di essere rimborsati dei dazi pagati sulle parti importate da paesi terzi. Cosa che permetterebbe loro di abbattere i costi alla produzione, anche per i modelli oggi assemblati in Europa. Anche se, più realisticamente, potrebbe trattarsi di una mossa per proteggere il costruttore nazionale, la Fiat.
COREANI FORTI - Le preoccupazioni del governo italiano sono più che fondate. Nei primi sei mesi del 2010, un anno critico per il settore auto, la Kia e la Hyundai hanno visto crescere le immatricolazioni in Europa rispettivamente del 12 e 10% (qui per saperne di più). E, se in Italia, da gennaio ad agosto di quest'anno, il gruppo Fiat ha perso oltre il 26% nelle immatricolazioni, il gruppo Hyundai-Kia può contare su una flessione di solo lo 0,05%, dopo che nel 2009 le immatricolazioni della sola Hyundai sono cresciute di oltre il 90% rispetto a quelle del 2008.

















