UNA “TUTTO AVANTI” CHE AMA LE CURVE - Sognate una sportiva italiana tutta da guidare e di gran carattere, ma non volete rinunciare alla comodità di un’auto moderna? Eccone una che potrebbe fare al caso vostro. Svelata nel 1994 in due versioni (con il tetto in lamiera o apribile in tela) e costruita in tre serie (l’aggiornamento più profondo, con lo scudetto più grande e il cofano e il paraurti anteriori ridisegnati, risale al 2003), le Alfa Romeo GTV e Spider hanno raccolto l’eredità di due famiglie di modelli che hanno fatto la storia della casa milanese: le Spider “Duetto” prodotte tra il 1966 e il 1993 e le coupé Alfetta GT e GTV degli anni 70 e 80.
Certo, la trazione è anteriore invece che posteriore, e il pianale (pur rinforzato) deriva da quello della Fiat Tipo. Ma poco importa: finezze come le sospensioni posteriori multilink (che pure rubano molto spazio al baule) rendono l'auto davvero agile tra le curve. E poi, ci sono i motori, rapidi nel salire di giri e con un rombo che appaga gli sportivi. In particolare, l’allungo di quel “gioiello“ che è il V6 (con o senza turbo) regala emozioni forti, ma anche i 4 cilindri Twin park (1.8 o 2.0) e JTS (2.0 a iniezione diretta) hanno grinta. E fanno risparmiare parecchio…
ALL’ORIGINE, LA SPIDER - Pochi lo sanno, ma prima dell'Alfa Romeo GTV si era pensato alla versione col tetto in tela, e non viceversa. All’epoca, più che lanciare una nuova coupé di fascia medioalta (categoria che la casa aveva abbandonato pensionando l’Alfetta nel 1987), l’urgenza era sostituire la “Duetto”, nata nel 1966 e ormai superata. Le Spider valgono fino al 40% in più delle coupé. Le più ambite sono le V6 (escludendo la ben più rara e costosa RZ, si tratta delle uniche auto col tetto in tela a fregiarsi del 6 cilindri “Busso”), ma per godersi l’aria fra i capelli possono bastare una 1.8 o una 2.0: per comprarle, si spende la metà. Inoltre, il quattro cilindri è comunque un “signor motore”, ed essendo più leggero e meno potente non evidenzia molto i limiti della scocca, meno rigida di quella della GTV.
CINQUE BUONI BRACCI - Rispetto a quella delle “cugine” Fiat Tipo e Tempra, Alfa Romeo 155 e Lancia Dedra, la piattaforma utilizzata per le Alfa Romeo GTV e Spider cambia soprattutto dietro: invece dei bracci tirati, un telaietto in lega leggera ospita 5 leve, che guidano meglio i movimenti delle ruote in curva e sullo sconnesso, a vantaggio del grip. Davanti restano le sospensioni McPherson: quelle raffinate a quadrilatero “alto” arriveranno solo un paio d’anni dopo, con la 156. Ciò non toglie che la GTV all’epoca fosse un riferimento per tenuta di strada e agilità. La scocca della Spider, privata del tetto in lamiera, aveva una rigidità torsionale molto nferiore; si rimediò (in parte) con barre aggiuntive nei montanti del parabrezza.
UN SEI CILINDRI PER PALATI FINI - Fra i motori delle Alfa Romeo GTV e Spider c’è un “mito” per gli alfisti: il V6 montato nelle vetture più potenti della casa italiana dal 1979 al 2004, e conosciuto col cognome del suo progettista: Giuseppe Busso, il “papà” di tutte le auto del marchio italiano nate dal 1950 al 1972. Potente, elastico e con un sound accattivante, il V6 a 12 valvole muove sin dal lancio sia la Spider (con un 3.0 da 192 CV) sia la GTV (2.0 turbo, 200 CV). Il 3.0 con 24 valvole e 220 CV debutta nel 1997 nella coupé e arriva nel 2000 nella scoperta; nel 2003 lascia il posto a un ancor più esuberante 3.2 con 239 CV.
LE VERIFICHE DA FARE
LA SCHEDA TECNICA (SPIDER 3.0 V6 12V)
Carburante/cilindrata cm3 | benzina/2959 |
N. cilindri e disposizione | 6 a V di 60° |
Distribuzione | 2 valvole per cilindro |
Potenza kW (CV)/giri | 141 (192)/5600 |
Coppia Nm/giri | 260/4400 |
Cambio | manuale a 5 marce + “retro” |
Trazione | anteriore |
Freni ant./post. | dischi autoventilanti/dischi |
Passo cm | 254 |
Peso in ordine di marcia kg | 1420 |
Pneumatici di serie | 205/50 R 16 |
Veklocità max km/h | 225 |
0-100 km/h s | 7,3 |
Consumo medio km/l | 9,1 |
Si ringrazia per la collaborazione il Club Alfa Sport (alfasport.net)