SPIDER PER CHI AMA LE AUTO - Come è ormai confermato ufficialmente l’Alfa Romeo diventerà un marchio produttore di sole auto elettriche dal 2027. Il prossimo veicolo a batteria del biscione che arriverà sul mercato sarà la piccola suv a metà del 2024, a cui seguiranno le nuove generazioni di Giulia e Stelvio nel 2025 e 2026, solo elettriche e basate sulla piattaforma STLA Medium di Stellantis. E dopo? Si parla di una suv di categoria ancora superiore rispetto alla Stelvio, che potrebbe vedere la luce nel 2027. Ma l’auto per gli appassionati più sportivi potrebbe arrivare nel 2028. Si dovrebbe trattare di una spider elettrica, che andrebbe a competere con le future Alpine A110, Porsche Boxster e Lotus Elise, anch'esse alimentate a batteria. A confermarlo è il responsabile del prodotto dell’Alfa Romeo, Daniel Guazzafame, che in un’intervista al settimanale Autocar ha fornito indizi concreti.
NON PRIMA DEL 2028 - La nuova spider dell’Alfa Romeo potrebbe chiamarsi 4E, per sottolineare la sua continuità con la 4C (nelle foto), prodotta dal 2013 e il 2019, e la sua natura elettrica. “L’Alfa Romeo è Spider e quando si pensa a una Spider si pensa all’Alfa Romeo”, ha detto Guazzafame. “Il punto principale è garantire che, nel momento in cui lo facciamo, siamo credibili, sostenibili e non lanciamo qualcosa sul mercato per il solo gusto di farlo”. Il progetto è comunque ancora sulla carta e la nuova vettura non arriverà prima di cinque anni. La 4E, se così si chiamerà, dovrebbe essere realizzata sulla piattaforma STLA Medium. La versione più potente della futura Giulia elettrica promette di avere fino a 1.000 CV, alimentati da una batteria da 100 kWh per un’autonomia di circa 800 km. Lo stesso powetrain potrebbe finire anche sulla Spider, ma sarebbe senza dubbio una soluzione piuttosto pesante. Al momento non sappiamo dire se l’Alfa Romeo sceglierà l’autonomia o la leggerezza.
COME SARÀ? - Possiamo solo ipotizzare che nello stile la nuova spider dell’Alfa Romeo riprenderà alcuni spunti di design visti sulla 33 Stradale, magari nella firma luminosa o nella coda tronca posteriore. Di certo sarà progettata per massimizzare l’efficienza aerodinamica, per avere la maggiore autonomia possibile. Guazzafame ha anche confermato che potrebbe ispirarsi alla Duetto degli anni ‘60. Da vedere se la due posti dell’Alfa Romeo sceglierà la soluzione che adotteranno le rivali di Porsche, Alpine e Lotus, vale a dire di cercare di emulare la dinamica delle auto con motore a combustione centrale posizionando la batteria al centro del telaio, proprio dietro i passeggeri.