ALGERIA PROVVIDENZIALE - Secondo gli ultimi “rumor” in circolazione riguardo il gruppo PSA, ci sarebbe in ballo un corposo intervento dello Stato algerino nel capitale sociale della società PSA Peugeot-Citroën (più o meno sulla falsariga di quanto fatto anni fa dalla Libia di Gheddafi con la Fiat). La notizia è stata riportata dal quotidiano economico francese la Tribune nelle sue cronache relative alla missione compiuta ad Algeri dall’ex primo ministro francese Jean Pierre Rafarin, incaricato dal presidente Hollande di seguire i rapporti economici con l’Algeria.
TWITTER PER SMENTIRE COSA? - La visita di Rafarin ad Algeri è avvenuta a fine novembre e secondo quanto riportato da La Tribune, tra i temi discussi ci sarebbe stata anche la possibilità di investimenti algerini in Francia, appunto nel gruppo PSA. Poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo de la Tribune, lo stesso Rafarin ha scritto due righe su Twitter dicendo laconicamente (come è inevitabile vista la sede…) che nel corso dei colloqui avuti con i rappresentanti del governo algerino non ha mai parlato dei destini del gruppo PSA.
L’ELISEO TACE - Quanto alle fonti presidenziali parigine, hanno affermato che tra gli accordi franco-algerini di cui si prevede la firma martedì prossimo, nel corso della visita di Hollande in Algeria, probabilmente ci sarà quello relativo all’insediamento di un nuovo stabilimento di assemblaggio Renault nel Paese nordafricano. Ma nessun riferimento e nessun commento - pur sollecitato - è stato fatto a proposito delle ipotesi relative al gruppo PSA.
I PRESUPPOSTI CI SONO - Va detto che l’ipotesi di un intervento (che sarebbe quanto mai provvidenziale per i bilanci PSA) dello Stato algerino nel capitale PSAtrae credibilità da alcune dichiarazioni rilasciate a fine settembre da Jean-Louis Guigou, presidente dell’Istituto per le prospettive economiche del mondo mediterraneo (IPEMED). Rispondendo alla domanda di un giornalista, Guigou ha affermato di aver effettivamente sondato gli orientamenti della famiglia Peugeot di fronte alla possibilità che una quota del gruppo venisse acquisita dalla Stato algerino, ovviamente a fronte di un congruo investimento. “Ho parlato con Peugeot della ipotesi in questione ha detto Guigou - Posso dire che non ci sono pregiudizi contrari in proposito”. Va comunque detto che l’iniziativa di tastare il terreno con la famiglia Peugeot è stata sollecitata a Guigou da fonti non ufficiali.
SMENTITE, CREDIBILITÀ E NECESSITÀ - Dato che la “smentita” di Rafarin riguarda gli incontri ufficiali, ce n’è a sufficienza per rendere credibile il rumor. Anche perché la situazione del gruppo automobilistico francese continua a essere molto pesante; 819 milioni di euro è stato l’ammontare delle perdite da gennaio a novembre, in un anno le azioni PSAhanno perso il 70% del loro valore, e secondo gli analisti il piano deciso l’estate scorsa che prevede la soppressione di 8 mila posti di lavoro, non solo non sarà sufficiente a risanare il bilancio, ma non riuscirà neanche a creare il necessario equilibrio di casa per proseguire l’attività senza difficoltà.
I NUMERI VERI - E a proposito del piano di “alleggerimento” di organico per 8 mila lavoratori, i sindacati hanno avanzato le loro controindicazioni, sostenendo che in realtà i posti destinati a sparire sono 11.214, tenendo conto delle uscite dal lavoro a tutti i titoli. Da parte delle agenzie di analisi viene consigliata la vendita del titolo PSA, sostenendo che i problemi più grandi per il gruppo arriveranno nel 2013, anche se sarà inevitabile un ulteriore taglio degli organici per altre 1.500 persone.