SUCCESSI SPORTIVI - I nostalgici e gli amanti dei rally avranno già cerchiato la data sul calendario: martedì 16 febbraio verrà presentata la nuova automobile del marchio Alpine, società francese del gruppo Renault caduta nell’oblio una ventina di anni fa. Il suo nome è ancora oggi popolare, legato ad una serie di automobili dalle linee inconfondibili e molto fortunate in ambito agonistico: nel 1973, appena 18 anni dopo la fondazione, la Alpine si aggiudicò il Campionato mondiale rally e si tolse la soddisfazione di battere concorrenti molto più blasonati e competitivi, fra cui ad esempio la Lancia e la Porsche.
NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE - La
Alpine venne fondata nel 1955 dall’ex pilota Jean Rédélé. Si stabilì nella cittadina francese di Dieppe, dove oggi la Renault assembla le automobili della famiglia RS. Ma Dieppe sarà la casa anche della
nuova vettura della quale si sa ancora poco: le indiscrezioni danno per certo che sarà una sportiva a motore centrale, mentre tutte le Alpine prima di lei avevano il motore posteriore a sbalzo. Qualche mese fa era spuntata su internet una serie di foto che dovrebbero anticiparne l'aspetto definitivo (le vedi
qui). Si dice che avrà un motore 4 cilindri turbo da circa 300 CV e un corpo vettura leggero e maneggevole. Il ritorno dell'Alpine è l’occasione ideale per raccontare la storia di cinque fra le sue vetture più significative.
ALPINE A106 (1955)
È la prima vettura stradale costruita dalla Alpine. Risale al 1955, ha forme tondeggianti ed impiega una carrozzeria in vetroresina, materiale scelto in virtù della sua leggerezza: la A106 rimane ben al di sotto dei 500 chili. Il motore è lo stesso della Renault 4CV, modello basico e studiato per la città: ha quattro cilindri e cubatura di 747 cc, ma sulla A106 viene potenziato fino a quota 43 CV. Erano rarità per l’epoca i quattro ammortizzatori ed il cambio a cinque rapporti, che solo allora entrava nella disponibilità di automobili economiche. Nel 1956 ottenne la vittoria di classe alla Mille Miglia.
ALPINE A110 (1961)
Viene lanciata nel 1961 ed è tutt’oggi la Alpine più conosciuta e facilmente riconoscibile: non a caso il nuovo modello 2016 si ispira fortemente a lei. La sua fama deriva in parte dalle numerose affermazioni nei rally, racchiuse nel periodo compreso fra il 1970 ed il 1972: la Alpine si iscrive al neonato Campionato Internazionale Costruttori e vince nel 1971 il prestigioso Rally di Montecarlo, aggiudicandosi due anni più tardi il titolo iridato. La A110 misura poco più di 400 cm in lunghezza, pesa circa 700 chili ed utilizza numerosi elementi di provenienza Renault, compreso il motore della R8 (modificato): ha cilindrata di 956 cc e sviluppa 66 CV, ma nel corso degli anni monterà anche un 1600 cc da 140 CV.
ALPINE A310 (1971)
Ad inizio Anni 70 la Alpine rinuncia alle tradizionali linee morbide e lancia una sportiva più muscolosa e d’impatto: si chiama A310 ed è una vettura quasi artigianale, visto che occorrono ben 130 ore per realizzarne un esemplare. Mantiene il corpo vettura in fibra di vetro, mentre a listino finiscono due motori: dal 1971 al 1976 è disponibile un quattro cilindri da 1.6 litri e 127 CV (lanciato a seguire anche in versione depotenziata), sostituito nel 1976 da un V6 con cilindrata di 2.7 litri e potenza di 150 CV. La A310 ottenne un discreto successo nelle gare in pista del campionato francese, dove partecipò (e vinse) nel Gruppo 4.
ALPINE GTA (1984)
La GTA è il primo nuovo modello lanciato sotto l’egida della Renault, che nel 1973 sorprende tutti gli appassionati e ingloba la casa di Dieppe. Il modello arriva nel 1984 e rappresenta una profonda evoluzione della A310, da cui riprende il motore V6. La carrozzeria ha linee molto aerodinamiche e viene realizzata ancora una volta in fibra di vetro, soluzione che permette alla GTA di rivelarsi molto più leggera rispetto a sportive concorrenti. Diventa molto più veloce da costruire, nonostante il tempo rimanga ancora considerevole: ogni esemplare richiede 77 ore di manodopera. Nel 1990 viene lanciata in allestimento Le Mans, riconoscibile per gli archi passaruota maggiorati e per i fanali anteriori in pezzo unico.
ALPINE A610 (1991)
L’ultima vettura realizzata dalla Alpine non differisce in maniera sostanziale rispetto alla GTA, di cui rappresenta una profonda evoluzione: la A610 adotta fanali anteriori a scomparsa, i panelli carrozzeria sono inediti e l’abitacolo guadagna finiture più raffinate. Il motore V6 raggiunge la cilindrata di 3.0 litri e sviluppa 250 CV. La A610 rimane però una vettura poco fortunata a livello commerciale, non riuscendo a conquistare gli appassionati pur venendo giudicata una fra le migliori Alpine di sempre. Dal 1995 la fabbrica di Dieppe ospita la produzione della Renault Spyder e poi le varie versioni delle Renault marchiate RS.