TELECAMERE SPENTE - Nubi nere si addensano sull’Area C milanese, quella parte del centro città per accedere alla quale bisogna pagare un ticket. Dopo lo spegnimento delle telecamere negli accessi alla zona a traffico limitato, per la sospensiva concessa dal Consiglio di Stato su richiesta del titolare di un garage nel centro di Milano (vedi qui la notizia), ora il comune di Milano rischia di dover restituire quanto pagato in pedaggi da gennaio 2012, mese in cui è diventata operativa l’Area C.
NIENTE PEDAGGIO SENZA DELIBERA - Il motivo è semplice: la Giunta ha intenzione di adottare una nuova delibera per far ripartire a settembre l’Area C, ma qualcuno potrebbe impugnarla e farla bocciare, forte del fatto che a Milano continua a mancare il Piano urbanistico del traffico (Put, scaduto nel 2011, quindi prima dell’istituzione dell’Area C), che va rinnovato ogni due anni ed è un atto necessario per poter deliberare sull’assetto della circolazione, senza il quale (in base a una circolare ministeriale del 1997, la n.3816) i comuni non possono, fra l’altro, subordinare a pedaggio l’ingresso in zone a traffico limitato (ztl).
A NOVEMBRE LA SENTENZA - E così, tra sospensiva del Consiglio di Stato e nuova delibera per poter ripristinare l’Area C, sulla testa del comune di Milano pende una spada di Damocle che potrebbe cadere il prossimo 14 novembre, giorno in cui si attende la sentenza di merito del Tar della Lombardia: se verrà dichiarata nulla la prima delibera che istituiva l’Area C, sarà come se il provvedimento non fosse mai entrato in vigore, con la conseguenza che tutti coloro che hanno pagato i pedaggi potranno chiederne il rimborso. Ma c’è anche il caso che il Tar dichiari solo l’illegittimità del provvedimento, e non la sua nullità; in questo caso, il comune potrà tirare un sospiro di sollievo: sarà costretto ad abolire il pedaggio, ma potrà tenersi il denaro già intascato.
SONO IN BALLO 33 MILIONI DI EURO - E non parliamo di bruscolini: solo nei primi sei mesi (gennaio-giugno 2012) l’Area C ha portato nelle casse del comune circa 11 milioni e 200mila euro; e sono addirittura 22 i milioni che ci si aspetta di incassare dalle sanzioni per gli ingressi irregolari e per il mancato pagamento del ticket solo nei primi quattro mesi del provvedimento per limitare il traffico e l’inquinamento.
DENARO PER MIGLIORARE LA SICUREZZA - I soldi ancora da incassare (22 milioni) insieme a quelli (45 milioni) già incamerati per le altre tipologie di sanzioni amministrative, fanno in tutto 67 milioni, che l’amministrazione vuole destinare al potenziamento delle attività della polizia locale e alla sicurezza stradale, che poi significa anche nuove telecamere e autovelox, oltre all’ammodernamento della segnaletica.