PER “RIBELLARSI” - Un petizione per indire un referendum anti-Area C, la zona soggetta a ticket attiva da stamane (vedi qui le risposte a tutti i dubbi): a Milano, l’opposizione di centrodestra attacca il nuovo pedaggio voluto dal sindaco Pisapia. Più precisamente, punta a un contro-referendum per annullare la delibera che istituisce l’Area C, visto che con una prima consultazione popolare (a giugno 2011) i milanesi hanno già detto sì al nuovo pedaggio. Obiettivo, raggiungere 30.000 sottoscrizioni contro la delibera comunale. Le ragioni della “ribellione” sono più d’una. Anzitutto, l’Area C è una pollution charge, che fa pagare quasi tutti i veicoli, a prescindere dalle emissioni inquinanti: secondo l’opposizione, l’intento dell’Area C è vessatorio (serve solo a fare cassa), a differenza del vecchio Ecopass della giunta Moratti, una pollution charge basata sul principio “più inquini, più paghi”, e quindi a difesa dell’ambiente.
REFERENDUM CONTESTATO - Inoltre, come ci ha spiegato Luca Lepore (Lega Nord), vicepresidente del Consiglio comunale, “il referendum di giugno 2011 è una grande falsità. Poneva quesiti di carattere generale, del tipo ‘Volete più verde a Milano?’ o ‘Volete migliorare il sistema dei trasporti?’. Ovvia la risposta: sì. Nel referendum non compariva la domanda ‘Volete la congestion charge?’. Quando il centrosinistra sostiene l’Area C è l’espressione della volontà dei cittadini, mente. L’attuale maggioranza ha presentato referendum vaghi e ‘fumosi’, per poi muoversi liberamente una volta vinte le elezioni. Una ‘furbata’. Chi paga è libero di inquinare e quindi la salute dei cittadini non è tutelata”. E infatti con lo slogan “Pisapia C tassa” scritto sui cartelli che dominano i gazebo, la Lega Nord protesta contro la congestion charge. Lepore ci annuncia che il loro “ricorso è pronto e verrà depositato entro lunedì prossimo”. Con i suoi militanti, il Carroccio presidia le piazze di Cinque Giornate, Repubblica, Cantore e Conciliazione. Qui, il capogruppo in Consiglio comunale Matteo Salvini è ancora più duro e minaccia “disobbedienza civile perché riteniamo il provvedimento un furto che non migliora la qualità della vita dei milanesi”. A questi si aggiungono i banchetti del Pdl e dei comitati civici, per un totale di una cinquantina.
TUTTO INUTILE? - C’è chi però reputa inutile il contro-referendum del centrodestra: secondo Edoardo Croci, ex assessore alla Mobilità, e presidente del comitato promotore dei referendum milanesi di giugno 2011, “la raccolta di firme per chiedere un referendum per l’abolizione dell’Area C a Milano è un imbroglio, una ‘bufala’. Il regolamento comunale sulla partecipazione non consente oggi di riproporre il voto popolare su materie che sono già state oggetto di referendum”. La replica del centrosinistra? La petizione serve eccome, perché è contro la delibera, e non contro il referendum.
MARAN - Intanto, già alle 13, nel primo giorno della congestion charge, l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, esprime soddisfazione: “L’impressione è che ci sia stato, almeno al momento, una drastica riduzione degli ingressi al centro, senza che si siano registrate criticità rilevanti all’esterno”.