L’Aston Martin in cerca di un nuovo partner?

DIVORZIO IN VISTA? - Per agganciarsi al treno dell’elettrificazione senza perdere un briciolo del suo prestigio e della sua reputazione tra i costruttori di supercar, l’Aston Martin potrebbe aver bisogno di allearsi con un nuovo partner tecnologico. Secondo alcune fonti interne all’azienda raccolte da Car and Driver, i rapporti tra la casa britannica e la AMG, il braccio sportivo della Mercedes, sarebbero quasi al capolinea. Le ragioni di quello che ormai pare un divorzio annunciato risiederebbero anche nel giro di poltrone ai vertici deciso nel 2020 dal presidente esecutivo Lawrence Stroll, che ha portato all’uscita dell’amministratore Tobias Moers, l’ex ceo della AMG, sostituito dall’ex numero uno della Ferrari, Amedeo Felisa, e alla costituzione di un nuovo team dirigenziale composto in larga parte da manager italiani (tra cui Marco Mattiacci, marketing, e Roberto Fedeli, tecnica) con importanti trascorsi in Maserati, Ferrari e Lamborghini.

L’IPOTESI DELLA GEELY - Una squadra di così alto livello, però, dovrà continuare a poter contare sul supporto di un partner finanziariamente solido, oltre che, naturalmente, in grado di assicurare componenti e know-how tecnologico all’altezza. Fino al 2026-27, ovvero fino a quando l’Aston Martin continuerà a produrre modelli a benzina, ci penserà la AMG, ma cosa accadrà dopo? Un’ipotesi da non scartare a priori rimanderebbe alla Geely, il cui presidente, il miliardario cinese Li Shifu, è già il terzo più potente azionista dell’Aston Martin, alle spalle di Stroll e della Mercedes-AMG. Stando alle voci riportate da Car and Driver, Li Shifu - che dispone dei capitali necessari per rilevare, volendo, la maggioranza del pacchetto azionario - sarebbe intenzionato a inserire il marchio Aston Martin nel cluster che comprende già i brand Volvo, Polestar e Lotus. Ma l’acquisizione da parte del tycoon di Taizhou potrebbe anche essere parziale, supportata da un programma di joint-venture mirato a sfruttare le sinergie garantite dai marchi cinesi più all’avanguardia sul fronte dell’elettrico.

IL FLIRT CON LA LUCID MOTORS - L’opzione di un accordo di partnership con la Geely, tuttavia, non sembra essere la preferita da Lawrence Stroll. Il boss dell’Aston Martin, secondo gli ultimi rumor sfuggiti dai corridoi dell’azienda, sarebbe più interessato ai corteggiamenti del Public Investment Fund, un potente fondo sovrano saudita il cui patrimonio totale stimato ammonta a oltre 620 miliardi di dollari. Oltre a una iniezione monstre di denaro fresco, gli arabi sul piatto avrebbero messo una partnership tecnologica con la Lucid Motors, la start-up di auto elettrice americana di cui sono proprietari al 60,5%. Come riporta Car and Driver, da un po’ di tempo a questa parte, i colloqui privati tra Stroll e i due manager della Lucid Peter Rawlinson ed Eric Bach si siano intensificati. Così come è evidente che un eventuale accordo garantirebbe importanti vantaggi a entrambe le parti: l’Aston Martin affiderebbe al costruttore americano la produzione di tutti i futuri modelli elettrici dal costo inferiore ai 200.000 euro, consentendo al nuovo partner, la cui rete commerciale è ancora debole, di appoggiarsi alle sue 134 concessionarie.