È LA TERZA - Dopo il suo debutto in società al Salone di Ginevra (leggi qui la news) e averla vista in movimento per le strade di Roma (guarda qui il video), torniamo a parlare dell'Audi A1 (foto in alto). Un'auto di enorme importanza per l'Audi che punta molto su di lei per fare numeri di vendita importanti e per attirare nuovi clienti che poi si spera rimangano con la marca anche per modelli più grossi. Lunga 3,95 cm, larga 1,74 e alta 1,42, l'A1 che sarà in vendita da settembre, con prezzi a partire da circa 20.000, non è però la prima “baby” dell'Audi. In passato la Casa tedesca ha già avuto in listino delle utilitarie anche se in epoche e con ambizioni ben differenti: l'Audi 50 degli anni 70 e l'Audi A2 del 1999. Riscopriamole insieme.
A sinistra l'Audi A1 senza i montanti del tetto con colore in contrasto con la carrozzeria, come per l'esemplare a destra.
> AUDI 50
Costruita per il mercato europeo tra il 1974 e il 1978, l'Audi 50 era un'utilitaria a tre porte lunga 350 cm e larga 156 cm (le dimensioni medie del tempo). Disegnata da Giorgietto Giugiaro, l'Audi 50 veniva costruita a Wolfsburg dalla Volkswagen: dalla stessa linea, un anno più tardi sarebbe uscita la “cugina” Polo. Dotata di un motore 1.1 a quattro cilindri con potenze da 50 CV nella versione con carburatore a singolo corpo e 60 CV in quella a doppio corpo, l'Audi A50 era disponibile in due versioni: LS e la più accessoriata GLS. La trazione era sulle ruote anteriori e il cambio era un manuale a quattro marce. Dopo 180.812 esemplari costruiti in 4 anni, nel 1978 l'Audi decise di cessare la produzione della 50: la sua fine venne dettata dal maggior successo della Polo che offriva pressoché gli stessi equipaggiamenti, ma a un prezzo inferiore.
Bisogna ricordare che l'Audi degli anni 70 e 80 non era certo la Casa che conosciamo oggi. Lontana dall'immagine e dalla "sostanza" di oggi, ben al di sotto di quelle della BMW e delle Mercedes dell'epoca, le vetture dell'Audi erano appena un gradino sopra quelle della Volkswagen. E in quest'ottica va collocata l'Audi 50, una “semplice” utilitaria e non certo un modello di “lusso” come vuole essere la A1, o rivoluzionario come la A2, presentata nel 1999.
Forme squadrate, disegnate da Giugiaro e interni "spogli": l'Audi 50 degli anni 70 "proietta" un'immagine della marca molto diversa da quella dell'Audi di oggi.
> AUDI A2
Scocca e pannelli della carrozzeria in alluminio per risparmiare preziosi chili (l'auto pesava meno di 1.000 kg), sistema Start&Stop per spegnere il motore al semaforo, cambio automatico, motore turbodiesel a tre cilindri e pneumatici a bassa resistenza al rotolamento: tutte caratteristiche che si trovavano già 10 anni fa sulla A2 1.2 TDI un "gioiellino" in grado di percorrere, stando ai dati ufficiali, 100 km con tre litri di gasolio emettendo in media solo 89 g/km di CO2. Peccato che questa versione costasse 38 milioni di lire, una cifra con la quale al tempo si poteva comprare una Volkswagen Passat famigliare. Ed era proprio il prezzo elevato il vero tallone d'Achille della A2: il listino partiva da circa 30.000.000 di lire per la 1.4 benzina da 75 CV. Questa era affiancata da un più potente 1.6 da 110 CV e da una versione turbodiesel con motore a tre cilindri 1.6 da 90 CV. Lunga 382 cm, larga 167 e alta 155, la A2 era una monovolume di piccole dimensioni, disegnata da Luc Donckerwolke, “papà” della Lamborghini Murciélago e ad oggi a capo del design della Seat. Nata per fare concorrenza alla Mercedes Classe A, l'Audi A2 rimase in produzione per pochi anni, fino al 2005, e fu costruita in circa 175.000 esemplari in totale.
Nonostante le dimensioni compatte, era lunga 382 cm, grazie alle forme di monovolume, l'Audi A2 offriva un buono spazio a bordo. Fu la prima auto ad avere il cofano motore sigillato: lo poteva aprire solo l'assistenza Audi.
FUTURO DAL PASSATO - C'è un filo conduttore tra le Audi 50, A2 e A1? La A1 è una tre porte basata sull'ossatura della Polo, esattamente come la sua antenata degli anni 70; dalla A2 eredita un aspetto ricercato della carrozzeria come anche dell'abitacolo; di entrambe è decisamente più grande. Per certi versi sembra quasi la somma delle due passate esperienze: questa volta non si può sbagliare, come negli altri due casi, perché l'A1 deve vendere in grandi numeri (le ipotesi parlano di 80.000 pezzi l'anno) e piacere a molti. Solo il tempo ci dirà se questa è la volta buona.