PRODUZIONE IN PARTENZA DAL 2014 - Rupert Stadler (nella foto), in un’intervista rilasciata ad Automotive News, ha confermato per la prima volta, dopo le recenti indiscrezioni (qui per saperne di più), l'obiettivo di raddoppiare le vendite entro il 2020, raggiungendo entro nove anni il traguardo delle 2 milioni di Audi vendute. Nel 2010 è riuscita a "piazzare" 1,1 milioni di auto e, nel 2014, la casa tedesca vorrebbe arrivare a 1,5 milioni. Per la BMW resta la numero 1 tra i costruttori di lusso. Nei primi sei mesi del 2011 ha venduto 689.861 auto, seguita dall'Audi con 652.950 e dalla Mercedes con 610.531.
OBIETTIVO USA - Tappa fondamentale del piano sarebbe aprire un impianto negli Usa. Stadler ha dichiarato che prenderà la decisione definitiva sul tema entro il mese di maggio 2012. Se avrà il via libera la casa di Ingolstadt potrebbe cominciare a produrre le proprie auto oltreoceano dal 2014, in due stabilimenti, uno per l’assemblaggio delle vetture, l’altro per la produzione di motori e cambi.
IPOTESI CHATANOOGA - Le indiscrezioni relative alla produzione di vetture Audi negli Stati Uniti circolano dal 2008, tra smentite e mezze conferme. Il dubbio principale riguarda proprio l’assemblaggio delle auto che potrebbe tenersi nell’impianto di Chatanooga, dove attualmente è prodotta la versione americana della Volkswagen Passat. Invece, lo stabilimento per la produzione di motori e cambi potrebbe essere in un altro Stato.
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE - La produzione negli Usa permetterebbe di raggiungere 3 obiettivi, a partire dalla riduzione dei tempi di consegna dei modelli attuali. Infatti, le vetture prodotte in Europa raggiungono l’altra sponda dell’Oceano dopo almeno tre settimane di navigazione. Inoltre, le vendite negli Stati Uniti potranno salire a 150.000 unità nel 2015 e 200.000 unità nel 2020. Ciò permetterebbe di ridurre le distanze con BMW e Mercedes, dato che Audi ha venduto 101.629 vetture nel 2010 e quest’anno punta a venderne circa 114.000 unità.




















